Genesis si starebbe preparando al fallimento. Questo è quanto riportato da Reuters, Bloomberg e WSJ, che indicano come fonte della notizia persone informate dei fatti non meglio specificate. In realtà è una notizia, o meglio rumors, che circola da tempo e che sembrerebbe essere la più logica evoluzione per la crisi del gruppo.
Un gruppo che ha ormai i creditori alle calcagne, con Gemini e altri che si sono già organizzati per esercitare pressioni sul lender in crisi di proprietà di Digital Currency Group. Pressioni che potrebbero presto trasformarsi però in un accordo, che rivoluzionerà anche la composizione degli azionisti di DCG, per quanto ora di certo ci sia davvero poco.
Per quanto in molti temano eventuali riflessi negativi sul mondo cripto e Bitcoin, in realtà un passaggio del genere significherebbe salvezza per il vero grande malato del comparto, ovvero DCG. La notizia potrebbe produrre effetti interessanti, sui quali i trader più attenti alla speculazione di breve possono investire anche con eToro – vai qui per ottenere un conto gratuito di prova – un intermediario che propone servizi unici anche per il trading automatico, come il CopyTrader.
La notizia non è nuovissima, per quanto abbia fatto di nuovo il giro delle principali testate mondiali nella giornata di ieri. Molti di voi l’avranno anche letta, senza capire però le minuzie che si celano dietro un passo del genere. Le possibilità sono fondamentalmente due: da un lato abbiamo il Chapter 11, che sarebbe una procedura che schermerebbe Genesis dall’assalto di breve dei creditori.
Dall’altro si è invece parlato di un accordo con i creditori, che verrebbero rimborsati sia con azioni di Digital Currency Group, sia in parte con pagamenti cash. Sono due eventualità ugualmente interessanti ma che cambierebbero di molto gli scenari che si aspettano nelle prossime settimane e nei prossimi mesi.
Partiamo dal quanto: le esposizioni di Genesis alle quali non riuscirebbe a far fronte ammontano a circa 3 miliardi, per quanto in passato siano circolate somme diverse. Una somma alla quale non può far fronte DCG, il gruppo che controlla Genesis e che nessuno vorrebbe offrire al gruppo come prestito ponte.
Perché il gruppo si è trovato a pagare a caro prezzo sia il crollo di FTX, sia invece le precedenti situazioni che si sono sviluppate nel 2022. Situazioni come Terra Luna e il conseguente crollo di 3AC e di tanti altri intermediari e investitori di alto profilo.
Il botta e risposta tra Winklevoss e Silbert, il primo CEO di Gemini, il secondo proprietario indiretto di Genesis, avevano fatto intendere a chi sa leggere tra le righe delle negoziazioni che in realtà andavano avanti da tempo. Che sia questo l’accordo di cui si parlava? Vedremo.
Sempre poche ore fa è arrivata la notizia di un tentativo di vendita di Coindesk, uno dei conglomerati media più importanti del mondo cripto, anch’esso parte delle proprietà di Digital Currency Group.
Il gruppo starebbe cercando di accasarsi altrove, avendo ormai fiutato le grandi difficoltà del proprietario attuale. Curioso il fatto – lo ricordiamo ai nostri lettori – che sia stata proprio un’inchiesta di Coindesk ad innescare gli eventi che hanno portato al fallimento di FTX e successivamente le difficoltà di Digital Currency Group.
In realtà tutti o quasi guardano al Trust Bitcoin gestito da Grayscale, anch’essa tra le proprietà di Digital Currency Group. Un controvalore di 13 miliardi di dollari – si può verificare qui – che fa tremare il mondo di $BTC e non solo.
Sono anche altri a guardare, con ben altre intenzioni, a questo Trust. Valkyrie sta accumulando azioni cercando di ottenerne il controllo, riducendone poi secondo promesse il costo per i clienti.
Una situazione dunque ancora ingarbugliata: il primo nodo però potrebbe finalmente sciogliersi con il fallimento programmato di Genesis.
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