Il token di Nexo guadagna oltre il 10% nel giro di 24 ore. A spingerne il valore un importante accordo negli Stati Uniti, che dietro il pagamento di una sostanziosa multa permetterà al gruppo di chiudere le pendenze con SEC e con altre autorità che regolano i mercati, pur se a livello statale, negli USA.
In realtà le pendenze per Nexo, al di fuori degli Stati Uniti, non sono ancora chiuse, ma quanto avvenuto negli USA permetterà al gruppo di continuare le sue operazioni altrove e di non pagare nulla più di quanto contenuto nell’accordo.
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Una multa da 45 milioni di dollari, con la metà che servirà a chiudere le indagini di SEC e l’altra metà che sarà distribuita a diverse autorità statali. Al centro le accuse da parte dell’authority per la vigilanza sui mercati USA verso NEXO di aver offerto Earn Internet Product (EIP) e cioè prodotti che offrono rendimenti senza averli regolarmente registrati. Accuse probabilmente fondate, che però non saranno più nelle preoccupazioni di Nexo, dato che il gruppo ha siglato un accordo da 45 milioni di dollari appunto.
Questione chiusa, con il gruppo che non offrirà più i suoi servizi negli USA, ma che al tempo stesso non dovrà più preoccuparsi di tali azioni da parte delle autorità statunitensi. Tanto è bastato per far volare il token $NEXO, legato direttamente all’azienda, di tornare a volare e di recuperare dei livelli di prezzo molto interessanti, almeno in relazione a quelli di qualche ora fa.
Sarà una crescita sostenuta? Oppure ci sarà presto una correzione? Difficile dirlo adesso, mentre per Nexo ci sono altri problemi inBulgaria, anche questi con la necessità di trovare la parola fine il prima possibile.
In molti intanto si lamentano per l’applicazione selettiva di regole da parte di SEC, che continua a falcidiare apparentemente senza una logica alcuni operatori del settore, lasciando invece altri in piena libertà operativa.
Ad ogni modo si è chiusa per Nexo una questione che era fonte di grande preoccupazione, che aveva già portato la società a limitare l’offerta dei propri servizi all’interno degli Stati Uniti d’America.
Con questo accordo si chiudono completamente queste vicende – che in realtà interessavano anche autorità statali – vicende che erano state in parte responsabili della grossa perdita di valore da parte del token. Per il resto non rimarrà che continuare a seguire quanto sta avvenendo in Europa e vedere se le accuse di riciclaggio mosse dalle autorità bulgare saranno sostanziali o meno.
Un anno orribile per il grosso degli operatori che offrono servizi nel mondo delle criptovalute. Poche ore fa Genesis ha annunciato il Chapter 11, ultimi colpi di coda del contagio partito da Terra Luna e rafforzato dal fallimento di FTX.
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