Dalla compagnia del bear market al ritorno del re. Bitcoin sfonda con un balzo i 22.000$ e cambia nel giro di poche ore la narrativa che montava da giorni, quella di un ritorno verso i minimi con i quali, dicevano alcuni esperti, avremmo dovuto fare i conti. Il film, come spesso accade quando il protagonista è Bitcoin, è andato però diversamente.
Chiamatela improvvisazione, chiamatela imprevedibilità: sta di fatto che Bitcoin ha bruciato milioni di dollari in short, ha invertito il trend che in molti ritenevano chiaro e si è trascinato dietro tutto il comparto, che brinda all’abbondante ritorno sopra i 1.000 miliardi di capitalizzazione complessiva.
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Bitcoin: basta una piccola spinta da Fed che…
Quella di Bitcoin non è una corsa solitaria. Qualche preparativo era stato fatto a poche ore dalla chiusura delle borse USA, che già stavano festeggiando segnali di distensione da parte di Federal Reserve. “Forse abbiamo fatto abbastanza”, forse entro fine anno inflazione sotto controllo. Questi i messaggi, di segno inverso rispetto a quelli degli ultimi giorni. Il consenso inoltre al FOMC si sta costruendo (anche se questo era più scontato), intorno ai 25 punti base di rialzo per il primo febbraio, rialzo modesto dopo la letterale cura da cavallo delle ultime riunioni.
Ci sono però anche altre novità. Dopo essersene discostato per qualche settimana, Bitcoin è tornato a seguire, o meglio a muoversi in parallelo rispetto al mercato delle azioni e in particolare quello dei titoli con maggiore rischio incorporato, come è stato fatto notare anche da Sylvia Jablonski di Defiance ETF.
Bitcoin sembra essere tornato al trading in parallelo con NASDAQ e asset di rischio di nuovo, dopo il decoupling dei mesi scorsi. Questa è una buona notizia per gli investitori nelle criptovalute: se l’inflazione sta scendendo e se Fed è più vicina alla fine che all’inizio della stretta monetaria, gli asset di rischio avranno una boccata d’aria fresca e forse potranno attirare di nuovo gli investitori.
Un’opinione che abbiamo incorporato in questo nostro approfondimento proprio perché in linea con quanto si sta sviluppando ormai da qualche giorno e che ha visto la sua esplosione nella serata di ieri.
Tutto il settore crypto si muove in parallelo
Quando ci sono boom di questo tipo, in genere il comparto cripto si muove all’unisono. Abbiamo infatti degli ottimi tassi di crescita per Ethereum, per Solana e per il resto degli altcoin, compresi quelli di cui non sentivamo parlare da tempo.
Assolutamente incredibile la crescita di Aptos, che fa registrare un +40% aiutato da una corsa cominciata prima del resto del comparto – e da un sentiment positivo che sta facendo forse per la prima volta apprezzare il progetto, arrivato, come abbiamo ripetuto già diverse volte su queste pagine, con un pessimo tempismo sul mercato cripto.
Quanto può durare questo momento?
Difficile dirlo per adesso, per quanto sembri che il sentiment sia deciso a cambiare in modo sostanziale e duraturo. Si continuerà però a rimanere appesi, almeno in un certo senso, al filo delle dichiarazioni di Federal Reserve.
Certo è che qualcuno dovrà fare i conti con se stesso, con quanto ha ripetuto a centinaia di migliaia di persone e agli short che ha invitato ad aprire causando letteralmente morte e distruzione di capitali, anche quando impiegati senza leva.
Bitcoin è tornato a fare quanto ama di più: mettersi a caccia di liquidazioni. Il bottino delle ultime 24 ore? 111 milioni.
Certo che le dichiarazioni anti cripto e Bitcoin dei vari politici e soprattutto dei dirigenti delle Banche Centrali che vedono Bitcoin come uno schema Ponzi perchè privo di sottostante lasciano il tempo che trovano. Le Fiat non sono legate comunque a nessun sottostante ma stanno li solo perchè è stato deciso dalle stesse banche e quindi si limitino a dire che Bitcoin per ora fa parte di un asset di rischio che mi sembra più serio e credibile ma rimane comunque un asset ormai riconosciuto ma per la maggioranza degli investitori ancora sconosciuto. Buona giornata