Secondo quanto viene riportato dalla testata specializzata World Nuclear News, è stato inaugurato il primo data center alimentato con energia nucleare. E a noi cosa importa? Semplice: tale data center dovrebbe, sempre secondo quanto riportato dalla testata di cui sopra, ospitare un centro per il mining di Bitcoin. Situazione che farà discutere e che sarà ulteriormente polarizzante di una discussione pubblica sul mining che è già ai limiti della guerra civile, per quanto metaforica.
Sì, si farà mining Bitcoin utilizzando energia nucleare, tipologia energetica che è altrettanto divisiva e che separerà in schieramenti ancora più netti l’opinione pubblica. Energia pulita? Potenziale disastro? Staremo a vedere.
Nel frattempo Bitcoin continua a mostrare i muscoli e a tampinare quota 23.000$, in apertura di una settimana che in molti stanno già vivendo con un certo ottimismo. Troviamo $BTC, in particolare per chi vuole investire a scopo speculativo, anche su Capital.com – qui puoi TESTARLO GRATIS anche con l’aiuto dell’intelligenza artificiale – intermediario che ci permette di investire su centinaia di cripto, in totale 140 e anche su asset del mondo classico, anche con strumenti avanzati e utilizzati correntemente dai professionisti.
La notizia è questa: Cumulus Data avrebbe appena inaugurato un data center esteso su 120 acri che dovrebbe ospitare, dicono loro, mining di Bitcoin. Fin qui sarebbe una notizia come tante altre, se non fosse che ad alimentare tale data center è in verità un reattore nucleare. L’obiettivo? Dicono sempre loro… la soluzione del trilemma. Ma non il trilemma della blockchain, ma quello dell’energia.
Il nostro data center di punta, Susquehanna, può già ospitare i primi interessati e le prime iniziative commerciali quest’anno. Non vediamo l’ora di far avanzare la nostra missione per risolvere il trilemma energetico, che definiamo come l’aumento di un’energia carbon-free da parte dei consumatori, costi bassi e affidabilità dell’erogazione energetica da parte dei clienti dei data center.
In soldoni, una soluzione che sarebbe economica, a zero emissioni e che offra continuativamente energia, qualcosa che almeno secondo quelli di Cumulus non potrebbe essere ottenuto con altre fonti energetiche.
Si parla di 48MW, ai quali dovrebbero aggiungersi altre due centrali da 48 MW a breve, che sono nella prima fase di sviluppo, per un’aggregato totale finale, secondo chi sta sviluppando il progetto, che sarà di molto superiore rispetto a quanto offerto già oggi.
Si tratterebbe in realtà di due reattori che sono stati recuperati e che avevano avviato le loro operazioni nel 1983 e nel 1985. Riciclo, dunque, almeno per gli appassionati di energia nucleare.
Basterà per mettere a tacere le polemiche sulle emissioni di Bitcoin? Sarà green a sufficienza? Per Greenpeace sappiamo che no – come abbiamo debitamente analizzato nello speciale che abbiamo dedicato loro. Ma alla fine, che importa? Oltre alle posizioni di Greenpeace c’è tanto altro che sta avvenendo nello spazio di discussione, pubblica e non, sul mining Bitcoin.
E voi? Cosa ne pensate? Questa svolta nucleare di Bitcoin sarebbe di vostro gradimento oppure no? È troppo riattivare due reattori nucleare per… macinare hash?
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Vedi Commenti
Alla fine il nucleare è il futuro per l'energia elettrica. Non alimenti le auto elettriche in altro modo. Più cresce il numero di auto elettriche più cresceranno le centrali nucleari nel mondo.
Gianluca perdona la correzione ma si parla di 475 MW, infatti 48 mi sembravano pochi.
Detto questo, carbon free si, ma non risolve il problema del surriscaldamento globale, andate a cercare, l' acqua ( molecola H2O ) è un gas serra.
Per alimentare le turbine a Fusione devo usare acqua che evapora a contatto con il combustibile nucleare, solitamente uranio arricchito, arricchito dell'isotopo radioattivo, infatti c'è anche quello impoverito che radioattivo non è perché è un isotopo diverso, stesso numero di protoni ma diverso numero di neutroni.
Non c'è scampo ragazzi, per ora.
Greenpeace vorrebbe il mondo alimentato a rinnovabili?
Facciamolo, per un anno per esempio, poi vediamo quanta energia si produce e di conseguenza cosa possiamo e cosa non possiamo fare con quella energia prodotta.
Scordatevi google, internet, aria condizionata, luci accese nelle metropoli e tutto il superfluo.
Ah e se usiamo quell'energia rinnovabile per caricare le batterie delle auto elettriche......mah io dico che possiamo permetterci un'auto ogni 10k abitanti.
Sono 475MW max, ora ne hanno 48 per sito.
Detto questo, Greenpeace fa un pacco di soldi vendendo gas in Germania
Sorry Gianluca chiedo umilmente scusa!
Detto anche questo Greepeace sono una manica di cialtroni che speculano su problemi che poi fondamentalmente sono irrisolvibili, se non da un cambio di passo e di certo il problema principale non è il mining bitcoin.
Seguo associazioni animaliste e ambientaliste che campano a stento, fanno servizi veri a volte anche pericolosi per i reporter e a volte portano il loro prodotto davanti ai governi.........anche questo un discorso infinito.
Ma no, che scusa, magari sono stato poco chiaro io!
Io ho la mia personalissima teoria su 'sta storia della sostenibilità. Vediamo chi sarà il candidato repubblicano negli USA e poi vi dico
Ma va, sono entrato nel sito di Cumulus per approfondire e come al solito non avrò capito nulla......meglio fidarmi di te e del nonno. 😉
"Up to 475 MW of leaseable data center capacity"
La magia dell'"up to".
Detto questo, credo che il "problema" sia nel fatto che devono attrezzare i singoli datacenter. E ciascuno avrà quella dotazione di 75MW o quanti erano
👍🔥🔥
tra guerre dove ci ammazziamo come cani e sta storia del surriscaldamento, siamo destinati ad estinguerci
Sotto un certo punto di vista sono d'accordo con te.
Ma il problema è tutto lì, altrimenti a nessuno fregherebbe di passare a fonti carbon free.
Purtroppo la combustione di idrocarburi produce CO2 e acqua, perché la reazione è ( prendendo d'esempio il metano che è il primo degli idrocarburi) CH4 + O2 = CO2 + H2O più energia......
L'energia ci serve, sempre di più, TeraW su TeraW per soddisfare la nostra civiltà.
Quindi o torniamo al medioevo, che comunque non risolverebbe comunque il problema, perché quanta legna devi bruciare per scaldare 9 miliardi di individui?
E che comunque bruciandola produce CO2......
È un discorso infinito credimi.......e chi divulga in questo settore, quello energetico ambientale spesso lo fa male, come in altri settori poi.
Criptovaluta.it dovreste allargare i vostri orizzonti dell'informazione ......
L'unica strada è ripensare tutta la nostra società, e prima o poi si dovrà fare perché non è che stiamo pisciando fuori dal vaso, stiamo cagando in sala da pranzo, scusate i termini ma è così!