Tempo di dichiarazione dei redditi e, con esso, anche di calcoli e di stime sul peso della pressione fiscale sui propri redditi e sui propri patrimoni.
In tale ambito, e riferendoci alle criptovalute, potrebbe risultare sorprendente sapere che alcuni Paesi europei (anche insospettabili), non tassano – o non tassano ancora – gli asset criptovalutari detenuti nei propri wallet. Ma quali sono?
Cominciamo dalla Germania, che ha esentato dall’IVA le transazioni con i Bitcoin. In Germania il bitcoin non è considerato una valuta, ed è presente una utile esenzione dalle plusvalenze sugli asset detenuti per più di un anno. Questo significa che se il risparmiatore ha tenuto i propri bitcoin per un anno (e presumibilmente altre valute criptovalute, per la stessa ragione), non verrà tassato dal punto di vista reddituale, considerato che non viene considerato come denaro. Anche gli utili che maturano su tale posizione non sono tassati dal punto di vista delle plusvalenze a causa dell’esenzione di cui sopra. Il discorso cambia per le imprese, che devono pagare le imposte sugli utili derivanti da bitcoin attraverso le imposte sul reddito delle società.
Anche nel Portogallo le criptovalute sono esenti ai fini IVA e per le imposte sul reddito delle persone fisiche. Tuttavia, anche qui le imprese devono pagare le imposte sugli utili derivanti dalle transazioni con le criptovalute.
Risulta di interesse, peraltro, sapere che il Portogallo ha una politica di accoglienza molto generosa per gli stranieri. Si può infatti essere considerati dei residenti fiscali in Portogallo se si possiede una casa nel Paese o se si rimane nella nazione per più di 183 giorni. I cittadini dell’UE possono trasferirsi in Portogallo, ma hanno bisogno di un certificato di soggiorno per più di tre mesi.
Non sorprende, probabilmente, la presenza di Malta, considerato uno dei terreni più fertili per le criptovalute. Qui non vengono tassate le criptovalute se vengono possedute a titolo di risparmio, per più tempo, mentre se si effettuano operazioni sulle criptovalute in un giorno, tale attività viene considerata simile al day trading, e – dunque – tassata.
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