Le quotazioni di Uniswap (UNI) stanno attraversando dal 14 gennaio scorso una fase di oscillazione scarsamente direzionale contro dollaro USA. I prezzi hanno mantenuto finora un’inclinazione rialzista, certificata dalla sequenza di massimi e minimi crescenti tuttora visibile. Ciononostante, da ormai 18 giorni alternano strappi rialzisti ad ampie correzioni, restando ad oscillare nel range fra 5.99 e 7.11, mediante ripetuti cambi di direzione.
Su grafico a candele weekly è ben evidente come la zona dei minimi delle ultime tre settimane costituisca adesso area di supporto, in quanto parte inferiore dell’area di stabilizzazione. Nella medesima zona transitano adesso anche le medie mobili a 21 ed 8 periodi, confermando l’importanza del livello in funzione di sostegno del mercato nel breve periodo.
La maggior parte degli ordini piazzati su questo mercato negli ultimi 2-5 mesi ha avuto infatti una media di ingresso attorno alla linea dei 6 dollari. Fintantoché il mercato rimarrà sopra a questo livello, il grosso degli investitori che si è mosso a partire dalla scorsa estate rimarrà in profitto, quindi non avrà fretta di vendere. Solo con il cedimento consolidato di quota 6.00 si rischierebbe l’avvio di ampie prese di beneficio, ed un conseguente strappo al ribasso dei corsi.
Il grafico a barre da 30 minuti evidenzia come, rispetto alla nostra analisi più recente, i prezzi si siano limitati a stabilizzarsi sopra al “vecchio” supporto di quota 5.94/6.01. I due slanci rialzisti maturati dopo il 19 gennaio si sono arenati, rispettivamente, a quota 7.11 e quota 7.01, ma hanno comunque concesso ai compratori di guadagnare terreno.
I supporti, rispetto alla metà di gennaio, si sono infatti alzati, portandosi a 6.05/6.08 ed a 5.88/5.92. Questo significa che la fetta di operatori intenzionata ad acquistare sta piazzando gli ordini long progressivamente più in alto, nel timore di veder partire il treno senza riuscire a salire a bordo.
Lo spazio compreso fra i supporti e la resistenza intermedia di quota 6.60/6.65 è zona di accumulazione. Ci aspettiamo quindi ripetuti cambi di tendenza al suo interno, in preparazione alla rottura rialzista. Le proiezioni forniscono un target aggiornato a quota 7.39/7.44. Il segnale tecnico è long su test dei supporti, in ogni caso da rilevazioni non superiori a 6.46.
Lo stop per lo scenario descritto scatterebbe solo in caso di cedimento del supporto principale, mediante una chiusura su grafico a 30 minuti inferiore a 5.88. Mentre sono le 18.32 CET di mercoledì 1° febbraio, UNI viene scambiato sui migliori Exchange mondiali a 6.40 dollari, in calo del -2.44% su base giornaliera.
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