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Ancora FUD su Tether | Il CTO spiega “il prestito” di Celsius

Il documento fatto circolare da corti e giornali è errato. E no, Tether non ha ottenuto 2 miliardi in prestito da Celsius.
2 anni fa
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Le anche le corti di giustizia commettono di questi errori… c’è da stare freschi. Il caso è quello che avete visto rimbalzare sulla stampa USA e che ha parlato insistentemente di un prestito da 2 miliardi di dollari che Tether avrebbe ottenuto da Celsius, lender ormai fallito. Prestito che facendo il giro del web in pochi minuti, ha rinfocolato quel FUD e quelle preoccupazioni che la stampa tradizionale da sempre associa al primo stablecoin al mondo per capitalizzazione di mercato.

È arrivata però la smentita a mezzo stampa da parte di Paolo Ardoino, CTO del gruppo che gestisce i più popolari stablecoin, che ha parlato di errore da parte di chi ha compilato il documento, rigettando l’esistenza stessa del prestito da 2 miliardi.

Ennesima dimostrazione di quanto non si debba sempre prendere per oro colato anche quanto arriva dalle corti di giustizia. E dimostrazione del fatto che la situazione nel mondo cripto è molto meno preoccupante di quanto vorrebbero farla apparire. Possiamo investire su questo mondo, sempre tenendo conto degli importanti rischi di questo tipo di investimenti, anche con eTorovai qui per ottenere un conto virtuale gratuito con il top degli strumenti – per un intermediario che ci permette di investire su 78+ crypto asset scelti tra i migliori, con strumenti unici anche per il trading automatico. Sempre tramite eToro possiamo accedere infatti anche al CopyTrader, sistema di copia dei più bravi unico nel suo genere.

Paolo Ardoino di Tether smentisce il prestito ottenuto da Celsius

Per chi si fosse perso l’antefatto, lo riassumiamo in poche parole. Da un documento compilato da un consulente della corte che sta gestendo il fallimento di Celsius era emerso un prestito ottenuto da Tether per circa 2 miliardi di dollari. Prestito che aveva causato preoccupazioni in chi teme malversazioni e strani trucchi contabili da parte del primo stablecoin al mondo per capitalizzazione di mercato. Sospetti che sono agitati da sempre dalla stampa classica, che con Tether non ha mai avuto buoni rapporti (lasciando anche spazio per qualche solido sospetto di polemica organizzata a tavolino). La questione è apparsa come strana a tutti coloro i quali conoscono il modus operandi di Tether e che seguono anche le sue vicissitudini in termini di rapporti con altre aziende del settore.

Un errore di chi ha redatto il documento

E sul tema è intervenuto anche, poche ore fa, Paolo Ardoino, che ha spiegato a chiare lettere quanto in molti di noi già sospettavano. E cioè la presenza di un errore in quanto riportato da chi ha compilato un report lungo 700 pagine.

Il documento contiene un errore, probabilmente dovuto al carico di lavoro e alla pressione che la redazione di questo documento ha comportato e questo ha avuto come risultato un’errata caratterizzazione [delle parti coinvolte, NDR].

Questo è quanto Paolo Ardoino ha comunicato a The Block, aggiungendo poi:

Nei fatti, nel documento Celsius viene identificata come controparte che ha dovuto offrire ulteriore margine, un’attività che compete a chi ha ottenuto in prestito denaro, al fine di rimanere entro parametri di rischio concordati.

Tutto è bene quel che finisce bene? Per Tether sì, che si trova costretta per l’ennesima volta a correggere imprecisioni che poi hanno innescato errori madornali. Un po’ meno per lo stato dell’arte di quelle istituzioni delle quali dovremmo continuare a fidarci, almeno secondo loro.

Trust no one, direbbe qualcuno

Capiamo anche noi la difficoltà e le pressioni alle quali si è soggetti quando si preparano documenti di questo tipo. Ma riteniamo comunque necessaria maggiore attenzione quando si parla di somme di questo tipo, in particolare quando possono dare adito a sospetti sul buono stato finanziario di operatori così importanti.

Questione chiusa, almeno fino al prossimo FUD. Che dalle parti di Tether, purtroppo, non manca mai.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

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