Basterebbe dare un’occhiata a LinkedIn, il più corporate dei social network, per rendersi conto di quanto avvenuto nel corso degli ultimi mesi. In molti – tra chi si dichiarava blockchain enthusiast – fanno finta di nulla e il tema principale non è più quello dell’universo cripto ma… dell’intelligenza artificiale. L’arrivo, prorompente, di OpenAI sul mercato ha creato un hype incredibile. E questo, almeno secondo un rapporto di JP Morgan, potrebbe andare a detrimento delle criptovalute.
Questo perché molti degli investitori istituzionali potrebbero decidere di interessarsi all’ultima novità del settore tech, che promette fuochi, fulmini e profitti – e prendersi una sorta di vacanza dal mondo cripto, con il quale in molti si sono scottati. Questo è quanto si potrebbe leggere in superficie.
Quello di JP Morgan è in realtà un quadro molto migliore di quanto potrebbe apparire. E per quanto l’hype nei confronti dell’intelligenza artificiale possa sembrare forte, ci sono ancora molti istituzionali che investono in cripto e che continueranno a farlo. Capital.com – vai qui per ottenere il tuo conto esclusivo gratuito di prova – per un intermediario che offre la sintesi perfetta degli investimenti in cripto in modo moderno. Questo perché l’intermediario ci permette di investire anche con l’aiuto dell’intelligenza artificiale, che corregge per quanto possibile anche eventuali errori di composizione del nostro portafoglio.
Il tema dell’intelligenza artificiale è il più discusso delle ultime settimane, principalmente per l’arrivo sul mercato – e in modo accessibile a tutti – dei prodotti di OpenAI, che hanno lasciato di stucco quasi tutti per la loro capacità di rispondere in modo human-like e di generare contenuto. Un hype che è forte anche sui sociale e – secondo quello che dice JP Morgan, anche tra gli investitori istituzionali.
Il documento di ricerca della banca può essere consultato qui e include diverse domande che il gruppo ha inoltrato a diversi gestori di investimenti di carattere istituzionale. La questione più importante almeno per chi investe in Bitcoin e criptovalute è stata la seguente:
Nei prossimi 3 anni, quali tecnologie saranno più influenti per il trading?
E le risposte hanno visto un 53% per l’intelligenza artificiale e il machine learning, il 14% per la blockchain e dintorni. Qualcosa che da molti commentatori è stato letto come una sconfitta per il settore. Ma bisogna considerare il fatto che si parlava principalmente di trading e che di cripto si sia parlato poi in un’altra domanda, relativa all’incremento del trading i Crypto e Digital Coins, sui quali in molti hanno previsto l’aumento più importante per i prossimi due anni.
E poi c’è la domanda delle domande, che riguarda le intenzioni degli investitori istituzionali sul fare compravendita, anche a breve, di criptovalute.
Quale delle seguenti risposte descrive meglio il vostro focus sugli asset cripto?
Il 72% ha risposto di non avere alcun piano di fare trading cripto, il 14% ha detto di non averlo fatto fino ad oggi ma di avere piani per farlo entro i prossimi 5 anni. L’8% lo fanno già e il 6% punta invece a farlo entro il prossimo anno.
Facendo i conti della serva abbiamo un 8% già impegnato nel settore e un 20% che invece punta a farlo entro 5 anni. Il dato, per quanto i numeri di primo acchito potrebbero far pensare al contrario, è di quelli molto importanti. E interessanti per chi desidera l’ingresso di certi soggetti nel cripto-spazio.
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Sono già parecchi anni che investo nella robotica e nell'AI ma dire che questo settore farà perdere interesse per il comparto cripto mi sembra eccessivo. E' un settore meno volatile e che comunque ci sta in un portafoglio ben diversificato. E' vero che il cripto-asset è meno conosciuto rispetto alla robotica e all'AI ma anche perchè c'è meno informazione rispetto ai primi due settori o per dirla meglio c'è più disinformazione, basta vedere i numeri, il cripto-asset è ancora a livello embrionale. Buona giornata