Le quotazioni di FTX Token (FTT) stanno attraversando dal 16 gennaio scorso una fase di progressiva compressione della volatilità nel cambio contro dollaro USA. L’oscillazione si sta restringendo sempre di più, segno che il mercato è stretto fra una tensione rialzista ed una ribassista equivalenti, e non riesce a propendere per una delle parti.
Si tratta di un evento tutto sommato molto positivo, se inserito in un contesto di lungo periodo come quello evidenziato dal grafico weekly. Dopo il crollo del 96% registrato a cavallo fra ottobre e novembre, i prezzi hanno reagito con un +250% di incremento, che ha ammutolito tutti coloro che davano questa valuta digitale per morta.
Il sospetto che FTT sia una sorta di spettro che si aggira per gli Exchange, comunque, rimane. Viene da pensare, ad esempio, che una buona maggioranza dei compratori che hanno fatto salire FTT del 250% sia magari composta dagli stessi che l’avevano comprato a fine 2022. Allora FTX Token valeva ancora 24 dollari, e la tentazione di mediare l’irrimediabile può essere venuta a parecchi.
Esiste però anche un effetto-emulazione, che riteniamo potrebbe coinvolgere tutti coloro che – finora – di FTT hanno solo sentito parlare da lontano. Qualunque investitore si interessi di crypto, non può non aver guardato almeno una volta il grafico di questo token nel corso delle ultime settimane. E sicuramente non siamo gli unici ad aver rilevato che l’attuale compressione della volatilità sembra preannunciare uno “scoppio” rialzista ormai a breve.
Se effettivamente, nelle prossime 5-10 giornate, FTT riuscisse a “staccare” al rialzo sopra alla linea dei 2.35/2.40 dollari, contiamo che molti investitori “nuovi” possano intervenire a iniettare liquidità su questo asset. Di conseguenza diventa importante localizzare i nuovi supporti, tenendo presente che saranno calibrati pensando ad un’oscillazione media più ampia di quella attuale.
Su grafico a barre da 30 minuti vediamo come i livelli di supporto e le proiezioni rialziste si siano letteralmente “allargati” rispetto alla nostra ultima analisi, risalente al 19/01. Da allora, i prezzi si sono stabilizzati sopra al “vecchio” livello di supporto principale a 1.70, ma ancora non hanno effettuato l’atteso colpo di reni al rialzo.
Poiché la volatilità è prevista in aumento, pur conservando un’impostazione operativa rialzista dobbiamo abbassare i livelli di supporto, nel caso il mercato dovesse cedere ad un flash-selling prima di ripartire, come spesso accade.
I nuovi livelli si trovano a 1.81/1.87 e 1.35/1.40, punti di probabile ripartenza del rialzo in caso di arretramenti. Le proiezioni puntano ad obiettivi che si sono ampliati fino a 3.33/3.39 e 4.10. Il segnale tecnico è long su nuovi test dei supporti, in ogni caso da rilevazioni non superiori a 2.24. Lo scenario verrebbe annullato da una chiusura su grafico a 30 minuti inferiore a 1.35. Mentre sono le 2.04 CET di martedì 7 febbraio, FTT viene scambiato sui migliori Exchange mondiali a 2.04 dollari, in aumento del +5.15% su base giornaliera.
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