News

Banche centrali indagano sugli stablecoin | BIS lancia il tool!

Uno strumento, destinato alle banche centrali, per indagare su stablecoin e bilanci. Ma a cosa servirà davvero?
2 anni fa
Condividi

Ne resterà soltanto uno? BIS, la Bank of International Settlements (è importante, vedremo più avanti perché) ha annunciato pubblicamente l’avvio del Project Pyxtrial, che dall’hub del gruppo di Londra cercherà di monitorare gli stablecoin a livello sistemico, non è chiaro ancora quali intenzioni. Per il momento si tratterebbe di un progetto sperimentale, che rientra però nel più ampio respiro del gruppo nei confronti delle CBDC, le Central Bank Digital Currencies, le valute digitali che saranno emesse dalle banche centrali.

Soluzioni tecnologiche che da un lato preoccupano – cosa mai ne faranno dei dati? – dall’altro segnalano come Tether, ma anche USDC e BUSD, nonché probabilmente USDD, siano realtà con le quali anche le massime istituzioni bancarie del mondo devono fare i conti.

Il mondo crypto, almeno per il momento, non sembrerebbe esserne però colpito granché. Possiamo investirci con eTorotestalo qui GRATIS, con capitale virtuale di 100.000$ senza spendere nulla – intermediario che ci consente di fare trading su 78+ crypto asset e di investire anche su strumenti classici. Abbiamo al suo interno anche gli Smart Portfolios per investire su più asset con un solo titolo – e il CopyTrader per fare trading automatico.

La banca delle banche vuole vederci chiaro sugli stablecoin

BIS, tramite il suo Innovation Hub, ha annunciato la nascita e l’operatività di Project Pyxtrial, un sistema di monitoraggio del settore stablecoin. Il tutto all’interno di un focus aumentato sugli strumenti di pagamento e sugli esperimenti con le CBDC, le Central Bank Digital Currencies.

Pyxtrial, un nuovo progetto nel London Centre, che punta a sviluppare una piattaforma per il monitoraggio dei bilanci degli stablecoin. La maggior parte delle banche centrali non ha a disposizione strumenti per monitorare sistematicamente gli stablecoin e per evitare incongruenze tra asset a copertura e circolante. Il progetto analizzerà diversi strumenti tecnologico che potrebbero aiutare i supervisori e i regolatori a creare framework legali basati su dati integrati.

Il breve estratto, che per ora poco ci dice sull’effettiva natura di questo strumento, è contenuto all’interno di un più ampio documento dedicato in larga parte agli esperimenti che la banca sta conducendo nel settore delle CBDC, sia con soluzioni all’ingrosso sia retail, sia con strumenti già creati da diverse banche centrali.

Strumento di indagine o di guerra?

L’interesse sarebbe, probabilmente ricorrendo all’analisi dei trasferimenti internazionali, nel verificare che quanto raccontano diversi progetti – anche in assenza di audit – sulla quantità di riserve. E per qualcuno potrebbe sembrare anche una buona idea avere un istituto dell’importanza di BIS che monitori, apparentemente senza doppi fini, quanto avviene nel mondo degli stablecoin. Altri invece, più maliziosi, ci vedranno un tentativo di raccogliere dati da poi interpretare in senso restrittivo, in particolare a livello legale.

Che cos’è BIS

È la Bank of International Settlements. Ha sede a Basilea, in Svizzera – è di proprietà di 63 diverse banche centrali e ha come obiettivo quello di favorire la cooperazione internazionale in termini finanziari. Vi partecipano praticamente tutti i principali paesi del mondo e per quanto non abbia potere di intervento nelle legislazioni dei singoli paesi, ha comunque un forte impatto nelle discussioni interne. Tra i suoi obiettivi dichiarati:

  • Favorire la discussione e la collaborazione tra diverse banche centrali
  • Supportare il dialogo con altre autorità che sono responsabili per la promozione della stabilità finanziaria
  • Finanziare ricerca, come in questo caso, e anche analisi delle politiche di rilievo monetario
  • Fare da controparte per le transazioni tra banche centrali

Un’istituzione potente, che ora ha posato i suoi occhi sul mondo degli stablecoin. Preoccupazione per la stabilità, oppure tentativo di fare un favore alle nascenti CBDC, che pur dove sono in via di implementazione – vedi Cina e Nigeria – non sembrano aver riscosso un grande successo?

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

Lascia un commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi richiesti sono contrassegnati*

Articoli Recenti

Bitcoin: FESTA ANNULLATA a 100.000$! Perchè? CONSOB vuole DISTRUGGERCI…

Consob lancia l'allarme: non chiedetegli soldi se il vostro investimento in Bitcoin dovesse andare…

da

Altre dimissioni da SEC: via un altro sergente anti crypto. Ecco cosa succederà ora!

Via un altro dem da SEC. Ma sono questioni personali e gravi. Ecco cosa…

da

Ripple: Il VIAGGIO CONTINUA alla FACCIA di Gary GENSLER! Ma ora può CAMBIARE TUTTO [Analisi]

Ripple vola del 30% dopo le dimissioni di Gary Gensler, raggiungendo 1,50 USD. Resistenze…

da

Migliori Crypto da Comprare e Tenere: Portafoglio Novembre 2024

La situazione aggiornata del nostro crypto portafoglio. Questa guida è stata realizzata nel 2021…

da

Ethereum: questo dato è al MASSIMO. E c’è chi chiude lo staking. Che succede? [ANALISI]

Tutti temono il crack Ethereum. Ma in realtà l'interesse - dei grandi investitori -…

da

Polkadot: TRUMP PUMP spinge forte DOT. Occasione per comprare? [ANALISI]

Polkadot registra un rialzo del 53% a novembre, ma resta in uno scenario bearish…

da