Mentre tutti parlano ancora della grande fuga del 2021, uno dei personaggi più eccentrici e più discussi del mondo crypto, Justin Sun, continua a puntare sulla Cina, anche se passando da Hong Kong. È stato recentemente annunciato da Huobi un prossimo impegno a Hong Kong, che farà da base semi-schermata dagli appetiti di Pechino per un ritorno in auge del blocco cinese nel mondo cripto.
O almeno questa è l’idea di Justin Sun, uno che checché se ne dica in genere ci ha visto lungo. Ma sa qualcosa che noi non sappiamo? La Cina potrà cambiare fondamentalmente atteggiamento verso Bitcoin e cripto? Oppure Hong Kong cercherà di capitalizzare le strette di Singapore e di tanti altri paesi dell’area?
Sta di fatto che l’imprenditore dietro Tron continua a puntarci molto. E se dovesse avere ragione questo potrebbe essere un veicolo di crescita importante per il mondo crypto e Bitcoin, almeno in termini di prezzo. Possiamo investirci già da adesso con Capital.com – vai qui per ottenere un conto virtuale 100% GRATIS – per un intermediario che ci offre accesso al mondo cripto con 140+ asset già a listino. E sempre all’interno di quanto viene offerto da Capital.com troviamo anche un algoritmo di intelligenza artificiale rodato.
Nel 2021, almeno sulla carta, è arrivato per la Cina il ban definitivo per tutto ciò che attiene al mondo di Bitcoin e delle criptovalute. Questo alla fine di un quasi-decennio di rapporti non sempre idilliaci e con tanti tycoon che presero, per tempo, il largo. Ora le cose però potrebbero cambiare, almeno secondo le idee di Justin Sun, personaggio tra i più divisivi del mondo cripto e anche tra i più discussi, che però come sempre punta del denaro sulle sue impopolari scelte.
L’ultima scommessa è quella di portare Huobi nella Cina-non Cina e cioè a Hong Kong, all’interno di un piano di sviluppo più ampio che riguarderà anche la Malesia e i Caraibi, dove Justin Sun è operativo da tempo anche con ruoli ufficiali.
Una scommessa nella quale al momento credono in pochi, ma che potrebbe essere quella più rilevante di tutte se Justin Sun dovesse avere ragione. Certo, nessuno, neanche Sun si immagina un’apertura totale. Ma probabilmente si guarda all’applicazione di determinate tecnologie che potrebbero, indirettamente, ammorbidire la linea di Pechino.
Così come si guarda alla possibilità che Hong Kong torni a diventare una sorta di hub finanziario a tutto tondo, sul quale la Cina chiude entrambi gli occhi a patto che generi ricche commissioni. Nel complesso una doppia scommessa dunque, che potrebbe essere la vera novità del 2023 e del 2024.
Justin Sun ha in genere il polso per gli affari e anche quando prende delle decisioni controverse finisce comunque per ottenere dei risultati. La storia passata del tycoon crypto non deve per forza ripetersi in futuro, ma è sicuramente un avvio di discussione su un tema che è di cruciale importanza per tutto il comparto cripto.
Ovvero la possibilità effettiva di vedere un’apertura, per quanto graduale, al settore. E questo potrebbe voler dire tanto, anche in termini di prezzo, per l’intero comparto.
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La Cina è il mercato più grande del mondo e probabilmente accetterà le cripto in quanto la domanda è altissima ma sarà accettato come mercato parallelo in modo da non intersecarsi con la finanza tradizionale e questo perchè è materia ancora sconosciuta ai più e soprattutto alla politica forte cinese. Questo vuol dire che BTC e company saranno ancora per molto legati al tasso di adozione e fino a quando non ricominceranno a gravitare i capitali che contano attorno al comparto, l'andamento del cripto market sarà ancora ancorato al NASDAQ e questo significa che le cifre da capogiro previste da diversi cripto miliardari non saranno raggiungibili a meno che non intervengano fattori a noi ancora sconosciuti. Un buon motivo potrebbe essere la fine del conflitto Russo/Ucraino ma è probabile che di questo ne beneficerà di più il NASDAQ. Uno dei punti di forza che attribuisco a BTC rispetto alla finanza tradizionale è che si basa sempre su valori reali mentre la finanza tradizionale per la maggior parte dei casi si è basata sui valori virtuali cioè sul denaro che non esiste ed è per questo che la maggior parte del sistema bancario è praticamente fallito. Buona giornata