Le azioni di Coinbase possono essere considerate un buon termometro dello stato di salute dell’intera industria cripto, almeno secondo i mercati. E dopo il baratro di poche settimane fa hanno dimostrato una certa forza, in parallelo con una certa ripresa del mercato cripto nel suo complesso. E c’è anche chi continua a fare incetta di titoli $COIN – questo il ticker con il quale vengono scambiate – approfittando di valori ritenuti ancora bassi.
È ARK Invest di Cathie Wood, non esattamente un personaggio poco conosciuto tra gli appassionati di Bitcoin e criptovalute, che ha acquistato lo scorso venerdì altri 6,7 milioni di dollari in titoli $COIN, approfittando di momentanei ribassi. Una scommessa che potrebbe riuscire? Ci sono diversi aspetti da tenere in considerazione e che saranno oggetto della nostra analisi di oggi.
Nel frattempo chi vuole prepararsi a quella che sarà una giornata molto tesa sui mercati a causa dei dati sull’inflazione USA, potrà farlo anche con eToro – qui puoi testarlo in autonomia e gratuitamente, con un conto demo gratis – intermediario che offre 78+ criptovalute e anche accesso a tutte le migliori azioni dei mercati USA, tra le quali appunto anche le azioni di Coinbase.
Le scommesse su Coinbase sono inevitabilmente scommesse sullo stato di salute presente e futuro dell’intero mercato cripto. Ark Invest non ha mai fatto mistero del ritenere il mercato vittima di una contrazione eccessiva e largamente spinta da singoli fattori ora neutralizzati, e pertanto durante tutta la fase calante ha continuato a accumulare azioni di questo gruppo, unico exchange a essere quotato in borsa.
L’ultimo degli acquisti è arrivato venerdì, quando si erano già prodotti gli effetti della multa a Kraken – cosa che ha comportato un ribasso anche per le quotazioni di Coinbase, dato che anche quest’ultimo, sebbene in circostanze diverse e con modalità non parallele offre staking as a service, il tipo di servizio che ha suscitato le attenzioni di SEC nei confronti del concorrente Kraken.
È arrivata poi l’altra questione – e cioè i problemi per BUSD e Binance negli USA – fonte di ulteriore preoccupazione per il settore ma probabilmente non per Ark, che anche in un suo recente report ha confermato impegno e attenzioni per questo comparto. Un comparto sì guidato da Bitcoin, ma che sempre nella visione di ARK dovrebbe trovare sponde interessanti anche negli intermediari.
L’acquisto è piuttosto corposo, perché parliamo di circa 6,7 milioni di dollari investiti, che vanno ad aggiungersi ad importanti investimenti in passato, per una quota di azioni nelle mani di Ark che continua a crescere.
Un acquisto che in molti troveranno rischioso, date le rinnovate preoccupazioni negli USA anche per quegli exchange che operano in modo pienamente legale e in ossequio alle (poche) leggi che sono già operative nel paese.
La scommessa di ARK è facile da intuire: con l’arrivo di nuove regolamentazioni si andrà a restringere il potere di SEC o quantomeno a definirlo, cosa che permetterà di avere uno sviluppo organico e soprattutto più tranquillo per tutto il comparto.
Staremo a vedere se la scommessa di ARK sarà vittoriosa o se per gli USA, come pensano diversi pessimisti, si apre una stagione piuttosto grigia per gli operatori del settore.
Al netto dei problemi degli ultimi giorni, riteniamo anche noi di Criptovaluta.it che si dovrà arrivare ad una normalizzazione del settore, in particolare se certi quadri delle principali agenzie USA non dovessero essere confermati dopo il cambio alla Casa Bianca, per quanto ancora lontane siano le elezioni.
Nel frattempo ci sono comunque diversi membri del Congresso sul piede di guerra – in particolare tra le fila dei Repubblicani. Sono stati recentemente richiesti documenti su quanto avvenuto nello spazio temporale tra il crack di FTX e l’arresto di Sam Bankman-Fried.
Una richiesta di documenti che punta a mettere sotto accusa il comportamento di SEC e del Dipartimento di Giustizia. Una questione che sta diventando politica, con ARK che indirettamente pensa che non saranno soltanto gli avversari di SEC a soccombere.
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Caterina Legna è un'umana che dimostra sicuramente un certo acume. Appena realizzerà che la Via prevede solo ether nel proprio potafogli diventerà a tutti gli effetti una di noi. Magari facendo rinsavire anche Michele Marinaio, che da quanto ci è dato sapere si è venduto anche le mutande per comprare il nonno delle criptovalute. Vieni con noi Michele, solo cosí capirai davvero il significato di "there is no second best"
Lunga vita al Sommo Vitalik e al Protocollo. Ogni resistenza è futile. Sarete tutti un nostro layer2