Alle 14:30 del 14 febbraio ne sapremo di più sul tema più spinoso per i mercati degli ultimi mesi – e che continuerà ad esserlo probabilmente anche per i prossimi. Un tema che riguarda molto da vicino anche il mercato di Bitcoin e criptovalute, dato che da questo DATO passeranno le prossime decisioni di Federal Reserve. Sì, parliamo dell’inflazione USA – che rimane il termometro dei movimenti presenti e futuri per tutto il mercato.
Gli analisti si aspettano un ribasso consistente rispetto al mese precedente almeno in termini di dati anno su anno, cosa che confermerebbe gli effetti delle decisioni prese nei mesi scorsi da Jerome Powell. E se dovesse invece arrivare un dato inverso, o comunque distante dalle aspettative, potrebbero esserci ripercussioni importanti.
Ci si può preparare ad una sessione USA che sarà più movimentata del solito scegliendo intermediari che possano offrire strumenti adeguati per muoversi in un contesto del genere. Capital.com – qui ottieni il conto demo gratuito con CAPITALE VIRTUALE SENZA LIMITI – propone non solo 140+ cripto sulle quali investire, ma anche strumenti adeguati per momenti tanto delicati sui mercati. Abbiamo infatti MetaTrader 4 e TradingView perfettamente integrate nel sistema, insieme anche ad un esclusivo algoritmo di intelligenza artificiale. Con 20€ possiamo passare al conto reale, denaro che potremo poi usare per investire su quello che desideriamo.
In molti dei nostri lettori ci chiedono il perché di un’attesa di questo tipo per dati che riguardano la cosiddetta economia tradizionale e che, secondo una certa logica, non dovrebbero avere impatto sul mondo delle criptovalute. In realtà le cose stanno diversamente: tanto Bitcoin quanto il resto del comparto si comportano in genere come asset di rischio e le mosse di Federal Reserve, che hanno un forte impatto sul mercato dei capitali e di conseguenza anche su quelli che vengono destinati al mondo che seguiamo ogni giorno su Criptovaluta.it.
Una situazione con la quale dovremo fare pertanto i conti, partendo da questi assunti:
Il consenso converge intorno ad un’inflazione a 6,2%. Si tratterebbe di un ribasso relativamente consistente rispetto ai dati del mese scorso e segno inequivocabile del cambio di trend. Ricordiamoci che questo dato è l’aspettativa con la quale si misureranno i mercati nel corso del pomeriggio.
Non dovremmo aspettarci grandi movimenti nel caso in cui il dato dovesse discostarsi poco dalle attese. Discorso diverso se ci saranno delle distanze considerevoli. La regola di base è che i mercati reagiranno male se il dato dovesse essere concretamente più alto, e che invece potrebbero regalarsi un pomeriggio di entusiasmo in caso contrario, ovvero con un dato ancora più basso di quello delle aspettative.
Perché stiamo facendo i conti con una situazione che andrà a modificare i comportamenti di Federal Reserve durante i prossimi incontri del FOMC, incontri durante i quali vengono fissati i tassi di interesse di base per le piazze USA. Tassi più alti, mercati in difficoltà. Tassi più bassi, mercati che brindano. Questo il sunto, per quanto sia tagliato con l’accetta.
Difficile in questo momento fare previsioni che si discostino in modo concreto dalle previsioni degli specialisti, che sono state decisamente sul pezzo durante le ultime tornate.
Rimane valido però il consiglio delle altre volte: chi non ama gli imprevisti e i movimenti bruschi dovrebbe rimanere per quanto possibile fuori dal mercato in queste ore. Chi invece ama il brivido di grandi spostamenti di prezzo, dovrà avvicinarsi al mercato con gli strumenti giusti. Abbiamo già elencato le migliori piattaforme per il trading cripto ed è da qui che si dovrà partire alla ricerca di un intermediario di qualità per periodi così convulsi.
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