Non sarà più in grado di muovere granché dalle parti di Dogecoin, ma il suo ascendente verso i meme token rimane intatto. Parliamo di Elon Musk, nuovo proprietario di Twitter che spedisce Floki direttamente sulla luna e… nella posizione più importante del social network.
Un siparietto online è tutto ciò che serve infatti per vedere $FLOKI salire del 30% nel giro di pochi minuti, in un susseguirsi di eventi che ricorda proprio quanto avveniva con Dogecoin e che oggi sembrerebbe però, almeno in parte, spuntato, per quanto $DOGE stia in realtà guadagnando comunque un ricco 5%.
Floki guadagna invece il 30% e finirà per attirare le attenzioni di tanti speculatori (anche in short), per quanto sia difficile trovarlo sulle principali piattaforme di scambio. Tra i pochi ad offrirne il listing c’è OKX – che qui offre un conto con mystery box fino a 10.000$ inclusa – intermediario forse con un briciolo d’attenzione in più rispetto agli altri per questo tipo di fenomeni. Fenomeni che in molti ritengono essere una jattura per il mondo cripto ma che continuano al tempo stesso a muovere milioni.
La storia è breve. Elon Musk ha postato su Twitter delle foto del suo cane Floki, indicandolo come nuovo CEO della compagnia. Foto sicuramente divertenti, con addirittura delle cartelle firmate dalla zampa del cane che è tra i più famosi del mondo.
C’è stato però di più oltre il classico divertimento per le burle del miliardario che è CEO anche di Tesla. Come avvenne già alla prima presentazione del nome del cane, il token Floki, semi-sconosciuto ai più e comunque non di punta, ha cominciato a correre in modo considerevole, basandosi sull’omonimia con il cane che oggi – per quanto sia per scherzo – governa Twitter.
Una situazione che chi non è pratico del mondo delle criptovalute troverà sicuramente assurda. Ma è così che le cose vanno in quel particolare comparto che va sotto il nome di meme token, una lunghissima serie di token che rappresentano tutti (o quasi) uno Shiba Inu e che ricalcano un po’ il meccanismo che ha reso popolare il capofila di questo comparto, e cioè Dogecoin.
In presenza di movimenti particolari sono sempre in tanti a improvvisarsi indovini. La verità è che questo tipo di movimenti dice poco, anzi pochissimo sullo stato di salute di mercato. Mercato che comunque non se la sta passando male, dopo che ha preso per ottimistici i dati sull’inflazione diffusi ieri.
Dati che hanno riportato Bitcoin abbondantemente sopra i 22.000$ e Ethereum sopra i 1.5100$. Segno di un mercato che sta maturando? Staremo a vedere. La situazione sul fronte macro non sembra essere ancora pienamente risolta.
E con ogni probabilità assisteremo ancora a qualche braccio di ferro tra Federal Reserve e i mercati. Braccio di ferro a base di tassi, di (dis)occupazione e altri tipi di fattori in grado di influenzare anche l’andamento delle piazze finanziarie. Per quanto riguarda invece il boom di Floki, dovrebbe essere preso per quello che è. E cioè uno scherzo sul quale in molti stanno giocando a dadi.
Sulla possibilità che Elon Musk sponsorizzi il token siamo però costretti a dare una brutta notizia ai nostri lettori. Perché in realtà l’omonimia non significa nulla, men che meno la sponsorizzazione del progetto da parte di Elon Musk. Quindi in guardia da chi cercherà di prendervi per il naso e di farvi credere che ci sia qualcosa di concreto dietro questi movimenti.
E occhio anche a quello che leggere su Twitter. Non è che manchino – come vedremo nella prossima notizia – le fake news da quelle parti. Anche ora che è arrivato Elon Musk.
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