Lo abbiamo intercettato tutti, più o meno chiaramente: il prezzo di Bitcoin è cresciuto rapidamente nella giornata di ieri. Ma perché? E, soprattutto, questa luna di miele è destinata a proseguire?
Considerato che sono mancati spunti tecnici di rilievo (ricordate? Ne avevamo parlato qualche giorno fa, suggerendo un atteggiamento rialzista ma un po’ più paziente), sembra che a spingere le previsioni criptovalute verso la positività siano state le gravi incertezze economiche e geopolitiche che si stanno aggravando in alcune aree del Pianeta e, soprattutto, non troppo distanti da casa nostra.
Dopo il mini crash della fine di agosto, Bitcoin ha dunque potuto riassaporare una quota superiore a 10.000 dollari, trascinando peraltro al rialzo anche altre criptovalute che, però, hanno realizzato delle prestazioni non così brillanti come la più capitalizzata BTC.
Brexit: il peso sulle quotazioni di Bitcoin
A nostro giudizio, un ruolo fondamentale nello spingere i prezzi di Bitcoin, e le previsioni delle criptovalute verso l’alto, sono state le esperienze negative in ottica Brexit. A risentirne è stata anche qualche valuta fiat, come la sterlina, ed è lecito pensare che molti investitori si siano orientati verso un maggior acquisto di criptovalute come safe haven, beni rifugio.
Se quanto sopra può sembrarvi strano… sappiate che così non è. Quanto accade a Londra ha sempre impattato in maniera più o meno rilevante sul mondo delle criptovalute e, per averne conferma nemmeno troppo remota nel tempo, è sufficiente rammentare che cosa accade quando il referendum Brexit / Remain, diede come esito la vittoria dei primi: i prezzi di Bitcoin schizzarono verso l’alto, con buona pace di chi all’epoca riteneva BTC immune da queste cose.
Ora, ad aggravare il tutto, sono altresì comparse nuove fonti di incertezza internazionale. Basti pensare all’escalation della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina, oppure alle turbolenze economiche in Argentina. Il risultato è stato uno solo: aver spinto Bitcoin in alto, così come tutte le criptovalute, in maniera piuttosto dinamica e, forse, anche oltre le aspettative degli analisti.
La conclusione che ci sentiamo di condividere è dunque una: le criptovalute stanno diventando sempre di più un bene rifugio cui destinare una parte del proprio patrimonio in tempi di particolare turbolenza come quelli attuali.
Guardare ad ottobre, mese decisivo
A questo punto, ferme restando le altre condizioni, si può certamente cercare di anticipare se il trend di positiva influenza di tali turbolenze sia destinato a crescere o meno.
In realtà, le prossime settimane dovrebbero essere molto volatili, considerato che diversi fronti stanno cercando, faticosamente, di stabilizzarsi. Il mese più caldo potrebbe però essere quello di ottobre, visto e considerato che è molto difficile che nel corso del breve termine possano effettivamente dipanarsi i nodi che abbiamo apprezzato negli ultimi tempi.
E’ ad esempio fissato al 31 ottobre 2019 il termine ultimo entro il quale il Regno Unito può cercare di trovare un accordo con Bruxelles sul “divorzio” dall’Unione Europea. E, probabilmente, ottobre potrebbe essere un mese decisivo per i negoziati sino-americani per poter risolvere le controversie commerciali.
Insomma, il trend di Bitcoin, come avevamo previsto qualche giorno fa, è sicuramente rialzista. Ma val la pena aggiornare le proprie previsioni sulle criptovalute nelle prossime settimane, con una discreta frequenza, al fine di assumere gli opportuni spunti di trading… ��@