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Galois Capital chiude! | Il fondo crypto ai titoli di coda

Galois Capital chiude i battenti. Restituirà il 90% dei fondi disponibili ai clienti. Un altro effetto a catena del caos FTX.
2 anni fa
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Un altro fondo cripto tira le cuoia, ma questa volta in modo controllato. Ad annunciare la propria prematura dipartita è Galois Capital, nome relativamente noto nel settore e che era stato al centro anche della vicenda Terra Luna, per quanto dal lato dell’accusa. I fondi di Galois che sono rimasti bloccati da FTX renderebbero però a questo punto impossibile procedere.

Galois Capital, questa è la buona notizia all’interno di quella cattiva, si scioglierà in modo ordinato, restituendo ai clienti il 90% dei fondi che non sono bloccati da FTX e mantenendo il 10% per le future decisioni amministrative. Cade un altro dei fondi del mondo crypto che aveva cavalcato con un discreto successo l’ultima bull run.

Il mondo cripto sembrerebbe però aver ormai neutralizzato queste notizie. E continua a viaggiare sul livelli di prezzo interessanti. Potremo investire con eTorovai qui per ottenere un conto virtuale gratuito – intermediario che ci permette di investire su 78+ asset crypto con gli stessi strumenti che vengono messi a disposizione per gli asset classici. Al suo interno abbiamo anche degli strumenti per fare trading automatico con il CopyTrader, per copiare i più bravi.

Chiude un altro fondo hedge del mondo crypto

Un altro fondo privato del mondo cripto, di dimensioni non mastodontiche però a dire il vero, chiude i battenti. Parliamo di Galois Capital, che in molti ricorderanno come tra i principali centri di denuncia del crack Terra Luna prima che questo si verificasse. Cosa che gli aveva dato anche una certa popolarità tra i non addetti ai lavori. Purtroppo però sembra sia arrivata la parola fine anche su questo fondo, che chiuderà i battenti e restituirà il 90% delle cripto e dei fondi disponibili ai clienti.

Fondi ancora bloccati su FTX

Disponibili, abbiamo detto, perché in realtà circa la metà dei fondi complessivamente gestiti sono bloccati da FTX e con ogni probabilità verranno restituiti soltanto in parte e soltanto tra molto tempo. Da qui la decisione di chiudere il fondo e di restituire quanto è ancora a disposizione.

Data la gravità della situazione di FTX, non crediamo che sia finanziariamente e culturalmente percorribile il proseguimento del fondo. Ancora una volta sono molto dispiaciuto della situazione in cui ci troviamo.

Questo è stato il commento riportato dal Financial Times, che farebbe riferimento ad una lettera che però non è ancora di pubblico dominio, e quindi da prendere, per quanto affidabile sia chi l’ha diffusa, ancora con le pinze.

Si chiude un altro capitolo

Warren Buffett amava ripetere che è quando si ritira l’onda che ci si accorge chi stava nuotando nudo. Forse nel caso di Galois Capital sarebbe ingeneroso parlare di nudità, ma forse le cose potevano essere gestite diversamente in termini di diversificazione delle controparti.

Il crack di FTX ha pesato sui fondi in gestione per circa il 50%, una decisione che con ogni probabilità continuerà a perseguitare Kevin Zhou, co-fondatore del fondo, per tutta la vita.

Sarà questa l’ultima chiusura conseguenza del crack dei suddetti operatori e del bear market? Chissà. Pare però che almeno ai piani alti la situazione si stia lentamente normalizzando. E questo è un buon segno.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

Vedi Commenti

  • L'umano Jesse Powell di Kraken sembra avere una teoria molto plausibile al riguardo.

    I have a theory:
    Regulators let the bad guys get big and blow up because it serves their agenda.
    1. destroy capital/resources in crypto ecosystem
    2. burn people, deter adoption
    3. give air cover to attack good actors
    The bad guys are actually on-side. Good guys are the enemy.

    Ad un occhio esterno sembrerebbe proprio che i vostri enti che dovrebbero regolare il mercato facciano apposta a non regolarlo, salvo poi entrare a gamba tesa contro tutto e tutti. A pensar male si direbbe che stanno cercando in tutti i modi di rallentare la diffusione delle crypto, attaccando gli anelli che possono attaccare: exchange e -dove non possibile- banche alle quali gli exchange si appoggiano.
    Beh considerando che nel vostro mondo uno come Galileo è stato costretto ad abiurare... ne avete ancora di strafa da fare, amici umani!
    La buona notizia è che il Protocollo se ne infischia delle bassezze delle vostre classi dirigenti, e dal Merge ad oggi ha già ridotto la quantità circolante di circa 30mila unità di ether. Accattatevillo finchè potete; il Sommo è alquanto soddisfatto.

    Lunga vita al Sommo Vitalik e al Protocollo. Ogni resistenza è futile. Sarete tutti un nostro layer2

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