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Bitcoin per avere l’acqua calda? Si è possibile! | Intervista a Tresorio

2 anni fa
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+ ESCLUSIVA CRIPTOVALUTA.IT + Mining Bitcoin sostenibile? Si sta facendo molto per l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili. E c’è anche chi prova a fare di più, sfruttando il calore emesso dalle ASIC che servono per il mining… per il riscaldamento domestico. Si tratta della francese Tresorio, che ha lanciato una serie di boiler che abbiano acqua calda e riscaldamento alle attività di mining.

Una soluzione intelligente che permette di risparmiare sui costi di riscaldamento – che si sono fatti molto più importanti da qualche mese a questa parte – e anche di contribuire al funzionamento e alla sicurezza di Bitcoin.

Ne abbiamo parlato con il fondatore e CEO di Tresorio, Jonathan Klein, in occasione della presentazione sul mercato di MinIT, unità di ridotte dimensioni e prestazioni (e ingombro) rispetto a quelle che erano già offerte dal gruppo e che sono state già utilizzate in coltivazioni indoor CBD. E che potrebbero essere una delle soluzioni più concrete per coniugare mining e sensibilità ecologiste.

Fare mining e riscaldare casa: c’è MinIT di Tresorio

La soluzione è di quelle sicuramente originali. Parliamo di quanto Tresorio offre già sul mercato e che coniuga boiler e macchine per il mining di Bitcoin. Il classico uovo di Colombo? Ve lo spieghiamo in breve.

Molti dei nostri lettori sapranno già che uno degli aspetti più problematici delle mining farm, anche industriali, è la gestione del calore che viene emesso dalle macchine utilizzate per il mining. Il tema era emerso anche in relazione alle Farm vicine alle Cascate del Niagara: necessità di utilizzare potenti mezzi di ventilazione e quindi, per l’ambiente circostante, rumore. E al tempo stesso tanto calore disperso, che potrebbe essere invece utilizzato in modo più intelligente.

Sì, acqua calda, grazie alla Proof of Work

La soluzione è quella di abbinare alle macchine di mining un sistema di raffreddamento a liquido che è poi quanto riscalda l’acqua di questi speciali boiler, che possono fornire, nelle versioni più importanti, acqua calda e riscaldamento anche ad edifici di grandi dimensioni. E che nella versione MinIT invece sembrano essere ideali per ambienti più circoscritti. Si fa mining on demand, dove la domanda in realtà è quella che avrete per acqua calda e riscaldamento nella vostra abitazione.

È una versione semplificata di quello che stiamo già facendo con altri prodotti. Potete metterla dove preferite: a casa, nelle serre, negli hotel, nelle piscine. Basta collegarla all’impatto elettrico e il caldo prodotto dai miner sarà conservato nell’acqua del boiler. E poi basterà collegare il boiler al sistema idraulico per goderne.

Il CEO del gruppo, Jonathan Klein, ci presenta così la trovata della sua azienda, in realtà sul mercato già dal 2016 e che ha attraversato dunque anche fasi relativamente buie di mercato. Ma non finisce qui, perché per gli appassionati ci sono altre chicche che rendono questo prodotto una soluzione per molti ideale.

  • Sì, le chiavi sono del cliente

Not your keys, not your coins. Quante volte ve lo siete sentiti – giustamente – ripetere? Bene. Con i prodotti di Tresorio quanto viene minato dal nostro boiler finisce su un wallet di nostra proprietà, che possiamo indicare nel software incluso nell’apparecchiatura. Di fatto, nessuna intermediazione.

Vogliamo portare a bordo persone che non avrebbero mai fatto mining senza questa soluzione. È davvero facile da usare: la colleghi, inserisci un indirizzo wallet e funziona.

Micro-managing

La soluzione proposta da Tresorio è in realtà molto di più di un miner collegato ad un tank di acqua da riscaldare. Il software che accompagna l’apparecchiatura permette infatti di avere una gestione on demand dell’acqua calda, con il mining che si adegua praticamente in tempo reale.

Con i boiler classici abbiamo un tank pieno d’acqua, con il sistema che lavora per mantenerl a 65° C, anche quando non ci serve. Con MinIT invece possono essere impostati diversi parametri e permette il micro-managing della produzione. Quando non consumi acqua puoi decidere di ridurre l’hashrate e produrre così meno acqua calda e consumare meno.

Rumore

Anche sul rumore, che sembrerebbe essere soltanto l’ultimo dei tanti vettori di attacco verso il mining Bitcoin, c’è una soluzione. Le macchine di Tresorio sono infatti silenziose.

Non c’è una ventola, non ne abbiamo bisogno. Abbiamo invece un sistema di raffreddamento ad acqua, che è contenuto all’interno di un blocco di alluminio speciale. L’acqua scorre direttamente dentro i blocco di alluminio, riscaldandosi e al tempo stesso raffreddando i chip.

Ad un passo da casa, dove forse meno ve lo aspettavate

PoW contro PoS: lo scontro del secolo ha una soluzione semplice?

Le pressioni nei confronti della Proof of Work stanno aumentando, sia da parte della politica sia da parte delle associazioni a tutela dell’ambiente. Un aspetto che viene riconosciuto, almeno da certi ambienti, come problematico. Ma potrebbe non essere così – e sempre sul tema abbiamo chiesto a Jonathan Klein il suo punto di vista.

La Proof of Stake non è per i sistemi monetari – ma per le security [titoli finanziari, NDR]. La Proof of Work è una tecnologia incredibile: è un modo di collegare persone che non si conoscono e che grazie alla PoW operano come agenti indipendenti di una micro-economia. Un pezzo di codice che organizza miner, sviluppatori, trade… è incredibile.

Un messaggio dunque chiaro e che ricalca quello di tanti maxi Bitcoiner, che vedono nella PoS una via non percorribile per un sistema monetario effettivamente distribuito e al riparo dal potere.

Le soluzioni di Tresorio sono disponibili sul sito ufficiale in due serie. Abbiamo DigHeat per le necessità di riscaldamento più importanti e poi c’è la nuova serie MinIT, destinata a situazioni più domestiche e dalla portata minore.

Potrebbe essere questo il futuro di una parte del mining?

La soluzione è certamente interessante, sia in termini di distribuzione sia di impatto sull’ambiente. Una soluzione alla quale ha partecipato indirettamente anche EDF, l’omologa di Enel in Francia, per un impegno governativo che è diametralmente opposto all’aria che tira in Italia.

La versione “ridotta”

I prezzi dei dispositivi sono importanti, ma al risparmio energetico si abbina anche la possibilità di fare mining di Bitcoin e quindi guadagnare in Satoshi. Che ne pensate? Fateci sapere la vostra.


NOTA DEL DIRETTORE: questa NON È una recensione sponsorizzata, ma è contenuto che abbiamo trovato interessante e che abbiamo deciso di approfondire per la nostra redazione. Quando e se Criptovaluta.it dovesse pubblicare contenuti promozionali, questi saranno chiaramente indicati. La chiarezza con i nostri lettori, prima di tutto e nonostante tutto.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

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