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La grande truffa di Bitcoin | No, anche questa volta…

Una storia che arriva da Chieti. La colpa è, neanche a dirlo, di Bitcoin. Ma le cose probabilmente sono andate in modo diverso.
2 anni fa
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Ancora Bitcoin, ancora truffe. Peccato che anche questa volta Bitcoin c’entri poco o nulla e sia usato come spauracchio e come tema ad effetto per terrorizzare pubblico pagante e non pagante. Sì, il fatto è quello che avrete letto tutti sulle cronache nazionali: la Guardia di Finanza di chieti avrebbe individuato

una truffa in materia di criptovalute.

Citiamo testualmente, perché sarà il caso di fare chiarezza o almeno provare a farla per quei venticinque lettori che vorranno invece saperne di più e capire se Bitcoin sia effettivamente questo strumento per delinquenti di ogni genere e sorta, oppure soltanto uno dei veicoli possibili al mondo per il trasferimento di denaro.

Nel frattempo però sembra che Bitcoin si stia completamente disinteressando di queste vicende molto nostrane. È tornato con una certa prepotenza sopra i 24.000$ e potremo accedervi tramite intermediari che di questi scherzi, quelli raccontati dalla Guardia di Finanza di Chieti, non ne fanno. Con Krakenvai qui per ottenere un conto virtuale gratuito – intermediario che di queste fesserie non ne ha mai fatte e che, come tanti altri, offre anche pieno supporto ai tutori dell’ordine in qualunque posto del mondo anche per il recupero di certe refurtive.

Truffe e Bitcoin: un nuovo caso a Chieti

La notizia è in realtà piuttosto confusa, e cercheremo di ricostruirla facendo più affidamento alla nostra esperienza che a quanto è stato riportato dai diversi comunicati. Comunicati che con ogni probabilità sono stati consegnati alla redazione di ANSA e di diversi giornali locali direttamente dalla GdF.

Un non meglio precisato qualcuno sarebbe stato contattato da altrettanto non meglio precisata società regolarmente registrata, avrebbe versato migliaia di euro per l’acquisto di Bitcoin e si sarebbe accorto di avere un wallet vuoto dopo qualche tempo. Detta in modo più semplice e diretto, qualche truffatore ben organizzato ha contattato questo signore, gli ha proposto di comprare Bitcoin, ma in realtà si è fatto versare denaro sonante con il quale poi sarebbe scappato. La seconda parte della truffa è quella però più interessante. Il signore in questione, il truffato, si sarebbe rivolto alla vera società regolarmente registrata, che gli avrebbe detto di non sapere nulla e di essere vittima di furto di identità digitale. Anche in questo caso dobbiamo azzardare una ricostruzione di quanto probabilmente è accaduto, perché la storia così raccontata non è che sia poi così comprensibile.

Con ogni probabilità il signore truffato è stato contattato dai truffatori, che si sono spacciati per qualche intermediario autorizzato (in Italia viene spesso utilizzato Coinbase come nome popolare per attirare allocchi). Tali truffatori avrebbero seguito passo per passo l’acquisto di Bitcoin presso non si è capito quale piattaforma. Tali Bitcoin sarebbero poi stati trasferiti ai truffatori, non si è capito tramite chi o come. E non si è neanche capito come il truffato abbia acconsentito al trasferimento.

Esiste poi una terza parte della vicenda, ovvero il fatto che sia stato utilizzato un wallet crypto codificato (!) che ne ha

impedito l’identificazione e il conseguente tracciamento.

Non si è capito in che senso il wallet crypto sia codificato. Tutti i “wallet crypto” non hanno un’identità immediatamente associabile. Rimane il fatto che il codificato non è chiaro a cosa si riferisca.

“La forte anonimizzazione della valuta virtuale”

In mezzo viene buttato, ancora una volta, Bitcoin, che a quanto pare avrebbe una forte anonimizzazione che consentirebbe certi tipi di operazioni un tempo impossibili. Le cose però non stanno così: buona parte di questa truffa si è infatti organizzata ricorrendo ad un comune telefono e a conti corrente bancari.

Il diavolo si nasconde sempre nei dettagli

In aggiunta se quei Bitcoin dovessero mai mettere piede su un exchange, c’è buona probabilità che questi collaborino con qualunque tipo di ordine arrivi dalla Guardia di Finanza. Per quanto l’evento sia sicuramente spiacevole, il canovaccio è quello utilizzato già da anni sfruttando altri tipi di asset – principalmente un tempo contratti derivati.

Darne la colpa a Bitcoin ci appare un pizzico esagerato. E parte di quel sensazionalismo che i giornali cavalcano con una certa facilità, in un paese che anche a causa di questioni più squisitamente demografiche vive ogni tipo di novità con un certo terrore.

Il punto è che Bitcoin non c’entra nulla – e che il grosso dei movimenti che hanno permesso questa truffa sono comunque rintracciabili e verificabili. C’è però anche del vero in quanto è stato diffuso, e arriva dalla viva voce del colonnello Michele Iadarola: mai farsi attirare da prospettive di guadagni facili (nessun operatore serio può proporvi una cosa del genere). Sul fatto di rivolgersi a operatori o istituti di credito autorizzati, la storia ci dice purtroppo che non sempre è sufficiente. In molti hanno perso denaro per intermediari che avevano tutte le carte in regola.

Chi vuole acquistare Bitcoin lo faccia pure, ma impari anche a fare auto-custodia – e a non fidarsi di nessuno. Né di chi è chiaramente il terzo del Gatto e la Volpe né invece di chi, magari ben incravattato, finisce per incravattarci.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

Vedi Commenti

  • Scusate ragazzi ma non è possibile una cosa del genere, ma proprio impossibile.

    Allora questo signore è stato contattato da un non si sa chi, gli è stato detto di andare su un exchange, uno deve fare il kyc, il signore malcapitato e fi qui ok.
    Poi deve acquistare tramite bonifico o carta btc e ok, poi e qui viene il bello, deve fare il trasferimento su di un wallet non si sua proprietà e quindi SENZA CHIAVI PRIVATE, allora qualsiasi exchange prima di fare il trasferimento ti fa rispondere ad alcune domande, tipo, trasferimenti mai delle coin a qualcuno che ti ha contattato per telefono?
    Se rispondi sì scatta l' avvertimento....non ti fa procedere oppure ti dice che stai incappando in una truffa.
    Io non credo che questo tizio abbia fatto tutto questo, il signore in questione ha dato dei contanti a qualcuno che gli ha detto che glieli avrebbe convertiti in bitcoin.

    Dai queste cose succedono ogni giorno, ci sono truffe anche sulle bollette della luce e gas, e non parlo di quelle legalizzate delle VERE bollette di luce e gas.

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    • Di mia conoscenza ce ne sono diversi che hanno versato verso istituti "baltici" e poi hanno comprato Bitcoin e poi li hanno trasferiti a terzi perché "il sistema di arbitraggio". Talvolta per l'acquisto dei BTC li indirizzano verso robaccia P2P. Ce ne sono e mi sembra la cosa più plausibile, non che sia passato da Coinbase o Binance veri.

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      • Certo non ne dubito.
        Comunque ragazzi occhio, bitcoin si compra di propria volontà su di un exchange scelto da noi stessi facendo le operazioni per i fatti nostri, magari ti può dare una mano un amico o un parente ( fidato) per le prime operazioni, nessuno ti chiama per acquistare.....

        Anche l' arbitraggio è difficile da fare manualmente, ci vogliono dei programmi con un costo importante da sostenere.

        Compri su un exchange in Italia e rivendi su di un altro exchange magari in Thailandia che ne so dove bitcoin ha una quotazione leggermente superiore, si ma quante operazioni devi fare?

        Non fatevi fregare ragazzi, bitcoin in questo non c'entra nulla.

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  • il trucco è che il truffatore crea un wallet con i bitcoin, e dice la password di questo wallet al malcapitato truffato e poi gli dice che basta cambiare la password del wallet in modo da diventare l'unico proprietario, ma di stare attento a dove scrive la password. Sembra tutto sicuro, se non fosse che dopo qualche giorno usando la seed gli svuota tutto. Quando il truffato lo ricontatta, questo gli dice che avrà scritto la password in un posto NON sicuro e che è colpa sua.
    Alcuni ci cascano perché non vogliono aprire conti su exchange seri che ti chiedono identità e documenti, e sperano che un intrmediario gli faccia tutto.

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    • Ne abbiamo seguiti un paio su Criptovaluta.it di questo tipo :/

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  • Nella storia finanziaria c'è sempre qualcuno che cerca di fregare qualche altro malcapitato approfittandosi della fiducia o magari dell'avidità, in questo caso però si cerca di dare la colpa più a bitcoin che al truffatore. Comunque se può essere di consolazione potrei dire a questa persona che CHI NON E' MAI STATO TRUFFATO ALMENO UNA VOLTA NON PUO' DIVENTARE UN BUON MERCANTE. Buona giornata

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  • Gentile dr Gianluca Grossi, vorrei poter parlare con lei perché temo di essere oggetto di truffa con Bitcoin/blockchaine, sono un medico ignorante sulla materia… mi aiuti! Mi chiamo Luciano e vivo a Roma ********** Grazie! 😳

    ADMIN EDIT: pubblicazioni dati sensibili.

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    • Buongiorno Dott. Pagliari. Può venire a parlare con noi sul nostro canale Telegram https://t.me/criptovalutait

      Così potremo aiutarla senza problemi

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