Abbiamo già parlato delle nuvole che si stanno addensando negli USA e puntualmente il mercato ha risposto nell’unico modo che conosce, ovvero con uno scarico delle posizioni che ha colpito tanto il mercato di Bitcoin quanto quello delle crypto e anche delle azioni. Tira una nuova aria a Washington? No, è quella di sempre in realtà, ma pare che i mercati, finalmente, abbiano capito l’antifona che Jerome Powell prova a ripetere ad ogni occasione possibile.
Dati sul PCE non entusiasmanti (e peggiori delle attese), hanno completato un quadro che farà riflettere chi pensava che i rubinetti di Federal Reserve si sarebbero riaperti a breve. C’è però un angolo dal quale guardare a questa vicenda, al crollo di oggi pomeriggio, con un certo ottimismo.
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PEC pessimo, il mercato segue Powell e Fed: Bitcoin perde
Il riassunto è questo. Sono arrivati i dati riguardanti il PCE, un indicatore dei prezzi che riguarda il consumo domestico. L’inflazione raccontata da questo indicatore è più alta delle aspettative (lo stesso era successo per il CPI qualche giorno fa) e questo ha fatto riemergere con una certa prepotenza le preoccupazioni che riguardano l’inflazione e ulteriori rialzi dei tassi negli USA.
Questo è riflesso anche nella tabella che alleghiamo, che indica chiaramente come i mercati ora stiano scontando altri 3 rialzi da 25 punti base, o se preferite un rialzo da distribuire di 75 punti base. Tutto questo mentre fino a poco fa i mercati sembravano volessero smentire tale previsione puntando su 50 bps prima del tanto atteso freno a mano di Federal Reserve. Sarà così? Non sarà così? Manca in realtà ancora tanto alla soluzione di questo enigma. E i mercati preferiscono muoversi per tempo, reagendo sul breve come fanno sempre.
Bitcoin non è da meno. Ha combattuto per tutta la sessione USA cercando di mantenere il livello dei 23.000$. Livello sicuramente importante ma la cui perdita non sarebbe, in queste condizioni macro, esattamente un disastro. Per chi investe o per chi ha già $BTC in portafoglio dunque calma e gesso.
- Europa più cauta
Curiosa come l’Europa, dove l’inflazione è ancora mediamente molto più alta che negli USA, stia cominciando invece a far trapelare cautela. Nel pomeriggio ha parlato Visco di BCE che ha affermato in soldoni che si dovrà fare attenzione e si dovrà operare con moderazione per quanto riguarda eventuali rialzi dei tassi in Europa. Qualcosa che forse mai ci saremmo aspettati a questo punto della vicenda. L’altro aspetto della cosa è che di quanto avverrà in Europa interessa molto poco, in particolare nel mercato crypto.
Cosa aspettarsi di qui in avanti?
In realtà siamo ancora molto distanti dalla prossima riunione del FOMC, che è poi dove si decidono le prossime politiche monetarie degli USA. Si naviga – e d’altronde Jerome Powell lo ha ripetuto più e più volte, a vista. E ogni piccolo dato che arriverà sarà spunto per i mercati per risalire oppure per deprimersi ancora di più.
Tutto questo mentre si scommette sull’arrivo o meno della recessione. C’è chi la trova inevitabile, e chi come alcuni papaveri di Fed fa notare che il mercato del lavoro è ancora troppo caldo per pensare ad una recessione a tutti gli effetti. Staremo a vedere: per ora chi dice di avere certezza su quanto accadrà vi sta mentendo.
Nonostante l’inflazione “alta” bitcoin è cresciuto di quasi il 40% da inizio anno e quel calo del 3% lo attribuisco a prese di beneficio, quindi potrei collocare bitcoin in un mercato decisamente unico con enormi fluttuazioni ed è questo che attira gli investitori perchè non si diventa ricchi investendo in una valuta che rimane stabile. perciò non demoralizziamoci se ancora bitcoin non viene accettato a corso legale ma concentriamoci sul mercato. Secondo il mio modesto parere ci sono ancora poche persone che conoscono bitcoin ma la maggioranza delle popolazioni finirà per conoscerlo inevitabilmente grazie a deversi Stati in cui avrà corso legale e altre forme di informazione e non dimentichiamo che è ancora legato al tasso di adozione la cosa più importante però è sicuramente che rappresenta la libertà dal sistema attuale ma c’è ancora da aspettare. Per quanto riguarda l’inflazione, la FED si è posta come obiettivo di ridurre il valore del dollaro del 2% annuo e si tratta di una misura adottata volontariamente ma come pensa di riportare l’inflazione a tale percentuale se la situazione economico finanziaria peggiora e in più si continua a stampare moneta sempre più svalutata? Ha fatto già abbastanza interventi di aumento dei tassi ora deve lasciare fluttuare il costo del denaro e migliorare il resto del sistema non siamo mica come certi Paesi in cui l’inflazione è di oltre il 2000%. Recessioni ci sono sempre state nel corso della storia e ne siamo sempre usciti e poi almeno per me la recessione fa parte oramai di uno stile di vita. Voglio ricordare inoltre che c’è un’iperproduzione di generi alimentari e comunque i prezzi continuano ad aumentare oltre al reale valore dell’inflazione e inoltre che anche gli analisti di Black Rock hanno invitato la FED a operare diversamente. Non so voi come la pensate comunque se l’Europa continua ad andare avanti con questo sistema finirà inevitabilmente per aver bisogno di bitcoin. Buona giornata