Nonostante il clima non sia dei migliori – in particolare per quanto riguarda le ingerenze del regolatore – Kraken sarebbe pronto ad andare avanti con il suo progetto di una Kraken Bank, un istituto bancario in piena regola che avrebbe come obiettivo quello di fornire – in house – servizi bancari ai quali gli exchange hanno sempre maggiori difficoltà ad accedere. Questo almeno negli USA, dove dopo il caos innescato da Silvergate la questione banking per gli exchange e per gli operatori del mondo cripto si è fatta più pressante.
A dirlo è Marco Santori ai microfoni di Frank Chaparro di The Block, con un annuncio che sarà sicuramente tra i più discussi all’interno dello spazio cripto e che aggiunge un altro tassello – o se preferite un altro episodio – ad una situazione tanto avvincente quanto preoccupante.
La banca dovrebbe comunque operare negli USA e non dalle nostre parti, dove la situazione è – soltanto parzialmente – migliore. Possiamo comunque utilizzare Kraken – qui puoi aprire un conto gratuito – anche prima che apra la sua banca. Al suo interno decine di cripto che possiamo acquistare e poi trasferire su wallet di nostra proprietà.
Kraken Bank: si va avanti nonostante il clima pessimo
Il clima che circonda il mondo crypto negli USA non è sicuramente dei migliori. Tra assalti di SEC più o meno giustificati e il niet di Fed a qualunque banca cripto, c’è comunque chi vuole combattere, coltello tra i denti, per avere quanto gli spetterebbe in un Paese libero.
È Kraken a confermare il suo impegno per una banca tramite la quale accedere ai servizi bancari che sono negati a quasi tutti gli exchange e quasi da ogni banca.
Kraken Bank sarà lanciata presto. Compreremo quegli aggeggi con la catena di palline. Ne ordineremo migliaia e li metteremo sulle scrivanie di Wall Street. Con il nostro logo.
Il riferimento ai pendoli di Newton, oggetto oggi di arredo molto popolare sulle scrivanie dell’alta finanza (o almeno questo si desume dagli stereotipi nati dai film). Il messaggio è chiaro: volersela giocare con i padroni della finanza americana, senza alcun tipo di paura.
Con diversi riferimenti anche al recente caso di accordo con SEC per il pagamento di una multa da 30 milioni di dollari, sul quale Santori ha commentato:
È indicativo della triste situazione che abbiamo qui. Abbiamo un ambiente regolatorio che essenzialmente sta spingendo gli utenti verso exchange offshore che accetteranno più che volentieri le loro attività a patto che usino una VPN.
Situazione della quale abbiamo parlato più volte su Criptovaluta.it, essenzialmente in accordo con quanto viene affermato da Marco Santori, che da Kraken è leader della divisione che si occupa di affari legali.
Sì, c’è un problema con le banche
Anzi, ce ne sono due. Da un lato, come ricorda anche Santori, è sempre più difficile avere accesso ai servizi bancari per gli operatori crypto. Dall’altro le banche che offrono questo tipo di servizi, vedi Silvergate, non se la stanno passando benissimo.
Stiamo tornando ad un’era dove le banche sono molto caute in relazione all’apertura dei conti. Wall Street non avrà problemi. Kraken e Coinbase non avranno problemi. Ma chi il ragazzo che h a una nuova idea su come offrire infrastruttura all’economia cripto… per lui sarà un cammino molto duro nei prossimi anni. Non c’è dubbio.
Posizione condivisibile, alla quale Santori ha poi aggiunto un commento che riguarda la possibilità che si tratti di azioni coordinate contro il mondo cripto. Dopo aver rifiutato la possibilità dell’esistenza di tale coordinamento ha confermato che però l’avvicinamento alle elezioni presidenziali potrebbe innalzare il livello dello scontro.
Ci sono sicuramente gruppi anti-crypto che si incontrano ogni settimana in qualche oscura stanza a Washington DC. Ci sono anche gruppi di regolatori che percepiscono allo stesso modo il mondo crypto. Credo che credano che ciò che è importante è cosa il mondo crypto sia oggi e non quello che potrebbe essere in futuro.
Staremo a vedere come evolverà la situazione. E per quanto certi exchange siano al riparo da eventuali problemi bancari, il fatto che Kraken continui nel suo percorso per l’apertura di una banca ci racconta una storia… un po’ diversa.
Abbiamo una banca