Don’t fight the Fed: è questo l’adagio che ci portiamo dietro dalla scorsa crisi, quella del 2008 e 2009. E Jerome Powell di Federal Reserve sembra voler fare fede a tale adagio e dimostrare che a tenere i cordoni della borsa, e quindi dei mercati, è sempre lui con la Federal Reserve alle spalle. Bastano poche parole pronunciate nel pomeriggio di martedì per scatenare paura e delirio sui mercati, per quanto almeno per il momento piuttosto contenuti.
Bitcoin tocca prezzi inferiori ai 22.000$, il resto del mercato segue a ruota talvolta amplificando. Ma cosa sta succedendo esattamente? E chi la spunterà tra Federal Reserve e mercati che sembrano voler sfidare la credibilità di Washington?
Uno dei dati che forse in molti avranno ignorato è che però nonostante siano schizzate in alto le previsioni che vogliono 50 bps di rialzo dei tassi di interesse per la prossima tornata del FOMC, Bitcoin ha fondamentalmente tenuto. Possiamo investirci con FP Markets – qui trovi anche un CONTO DEMO GRATIS per investire senza rischi – intermediario che ci permette di operare su Bitcoin e su tutte le altre principali criptovalute, anche con leva e in short. Possiamo inoltre sfruttare sempre tramite questo intermediario quanto viene offerto da MetaTrader 4 e MetaTrader 5.
Ci risiamo. Jerome Powell prova a fare il duro e i mercati vanno in flessione. È stato il caso di Bitcoin, che ha toccato prezzi inferiori ai 22.000$ – poi però prontamente recuperati. Ed è stato il caso anche del resto del comparto cripto, che ha parimenti accusato il colpo.
Colpo in realtà ridotto, perché si è tornati subito su livelli di prezzo vicini a quelli pre-Powell, segno che il capo di Federal Reserve non sembra essere ancora pienamente convincente. O meglio, non sembra in grado di poter far paura più di tanto ai mercati.
Questa è stata la prima frase che ha messo in allarme i mercati. Tradotta in lingua corrente vuol dire che potrebbero esserci rialzi maggiori di quei 50/75 bps in 2 o 3 tornate che i mercati stavano anticipando.
Questo quello che è stato lasciato intendere in modo piuttosto netto proprio da Jerome Powell. Se i dati – e cioè l’inflazione – dovessero richiederlo, Federal Reserve sarà pronta a prendere il toro per le corna. Se sia o meno il toro dei mercati, lo scopriremo solo vivendo.
Cosa? I 25 punti base contro i 50 punti base per la prossima riunione del FOMC, che è prevista per il prossimo 22 marzo. Tutto questo dopo dati sull’inflazione che avremo invece la prossima settimana.
Staremo a vedere: certo è che Federal Reserve si copre dietro un mercato del lavoro ancora forte e prospettive di crescita ancora non anguste negli USA. Ma dall’industria e dai servizi il lamento è partito ormai mesi fa: occhio a tirare troppo la corda, che la recessione è dietro l’angolo. Chi la spunterà? Chissà se quello che ci rimarrà da questa crisi sarà un you may fight the Fed.
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