Cardano ha sempre puntato sul continente africano come possibile mercato di sbocco principale per le tecnologie su blockchain. Il gruppo si è attivato da tempo e ha anche lanciato in passato progetti interessanti in alcuni paesi del continente. L’impegno esce ora rinforzato dalla joint venture tra Emurgo, società che è il braccio commerciale di Cardano e un’importante società che opera nel continente.
È stato annunciato ieri l’accordo preliminare per gli investimenti e la fornitura di servizi, che puntano più a infrastrutture blockchain – ricorrendo chiaramente a quella di Cardano – che alle crypto come metodo di pagamento. Una joint venture che potrebbe avere dei risvolti interessanti e che rinforza un legame che era partito già nel settembre del 2022.
Avrà dei risovlti su $ADA? Oggi a dominare il mercato sono altri tipi di preoccupazioni, ma l’impegno di Cardano a livello anche istituzionale non è da sottovalutarsi per il medio e lungo periodo. Possiamo trovare tutti gli strumenti utili per investire su questo progetto su eToro – che con Cardano offre anche staking automatico – intermediario completo sia per chi cerca analisi di buon livello, sia per chi ama gli strumenti offerti dal Social Trading. E potremo anche accedere alla copia dei più bravi con il Copy Trader.
Cardano ha già alle spalle trascorsi importanti per quanto riguarda gli investimenti in Africa. La notizia di oggi è che è stata approfondita e migliorata la partnership con Kepple Africa Ventures, società con la quale esisteva già un accordo preliminare siglato lo scorso settembre e che ora entrerà nel vivo della questione. Investimenti, a pioggia, nel settore del Web3 e dei servizi che possono girare su blockchain. Tutto in ossequio a quell’adagio che vuole il mercato bear come momento ideale per iniziare a costruire.
Mentre c’è stata già un’adozione importante delle criptovalute anche per pagamenti e trading su diversi exchange – e servizi di money transfer che si affidano agli stablecoin – le start up adesso stanno creando nuovi casi d’uso in Africa, utilizzando blockchain e contratti smart.
Questo è quanto si legge nel comunicato e si fa riferimento a diverse possibilità, dalla gestione del catasto – la cui gestione è problematica a livello centralizzato in diversi paesi africani – fino alla gestione ad esempio dei contratti di assicurazione per i raccolti. Casi d’uso concreti che sono già sviluppati da terzi e sui quali potrebbero e dovrebbero intervenire gli investimenti della joint venture appena confermata.
Sicuramente sì, dato il coinvolgimento di Emurgo, che è il suo braccio commerciale e che da sempre si adopera per aumentare l’adozione delle tecnologie legate a $ADA anche per i comparti che sono distanti dal mondo dei pagamenti.
A gestire la neonata joint venture sarà tra le altre cose un uomo di Emurgo, l’attuale CO-CEO per l’area del Medio Oriente, Yosuke Yoshida, che ha già seguito nella sua carriera diversi progetti di sviluppo e grandi investimenti pubblico-privato nel suo paese di origine. I presupposti affinché nasca qualcosa di interessante ci sono tutti.
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