Nella giornata di ieri, davanti alla neonata Commissione del Congresso USA che si occuperà anche di asset digitali, è andata in scena la prima tornata di appuntamenti per parlare di regole e di mercati crypto. Tra gli invitati esponenti di BitGo e di Coinbase, insieme a specialisti delle leggi sulle security e del mondo finanziario. Un primo passo importante per capire che tipo di aria tira a Washington, anche in virtù del fatto che la maggioranza politica al Congresso è cambiata, così come sono cambiate certe sensibilità.
In breve è stato un incontro dove le bordate nei confronti di SEC e di Gary Gensler hanno dominato quasi tutta la discussione, per quanto fossero presenti anche esponenti della dottrina del capo di SEC, ovvero di attacco frontale a tutto il settore, colpevole di non voler giocare secondo le regole.
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Non nel modo che forse avreste immaginato, dati i rumorosi attacchi di una minoranza guidata, a livello politico negli USA, dalla Senatrice Elizabeth Warren. In realtà le sensibilità stanno cambiando rapidamente e c’è chi vuole vederci chiaro sull’operato di SEC e su come in realtà il settore sia pronto a farsi normare. Ma andiamo con ordine per capire cosa è successo e di cosa si è parlato nella sotto-commissione del Congresso.
Oltre a i membri del Congresso che fanno parte della commissione hanno partecipato il CEO di BITGO, Mike Belshe, poi Tonya Evans di Dickinson Law e con un trascorso da promotrice dell’industria, Paul Gerwal di Coinbase, Lee Reiners, che è Policy Director al Duke Financial Economics Center.
Il tentativo della Commissione è stato quelli di assortire il più possibile le persone chiamate a testimoniare. Due esponenti di exchange e attività che sono al vertice della possibile regolamentazione negli USA e due esponenti dell’accademia e delle istituzioni, accompagnati da uno specialista di procedure interne a SEC.
Fatta eccezione per Lee Reiners, che ha continuato a ritenere per tutta la sessione il comportamento di SEC perfettamente in linea con le leggi, tutti i convitati hanno avanzato preoccupazioni per la recente ondata di aggressioni legali da parte di SEC nei confronti di diversi progetti. Quanto è stato confermato è che:
E anzi ne hanno tuttora nell’ottemperare all’invito di Gary Gensler di presentarsi da SEC per registrarsi. Non esiste una procedura di registrazione, i pareri – quando disponibili – vengono concessi su base personale e 1 a 1 e non a livello generale, non esistono regole chiare su quanto si possa fare e quanto non si possa fare.
Pur essendo riconosciuti come intermediari al massimo livello possibile di ossequio alle leggi USA, tanto BitGo quanto Coinbase hanno descritto una situazione di massima incertezza, di impossibilità di avere linee guida chiare e anche di capire come muoversi per certi tipi di asset digitali. Bitcoin non è sicuramente un titolo finanziario. Su Ethereum le due principali agenzie hanno… dubbi.
Su Criptovaluta.it ne avevamo parlato già ampiamente negli scorsi mesi. C’è una guerra tra CFTC – che ha diritto a normare il mondo delle commodity – e SEC, che invece ha diritto a governare il mondo dei titoli finanziari. Emblematico sul punto l’intervento di Paul Gerwal:
Se le principali agenzie non riescono a mettersi d’accordo su cosa sia security o meno, come pretendete che lo facciano i player del settore?
Il riferimento è chiaramente alle discussioni che circondano Ethereum e sulle quali torneremo anche in giornata perché un procuratore di New York ha attaccato KuCoin puntando al fatto che Ethereum sia una security.
Il cambio di maggioranza al Congresso si farà sentire anche nel mondo delle criptovalute e di Bitcoin. La neo-maggioranza Repubblicana non sembra avere granché piacere a vedere le operazioni di Gary Gensler e ha già rivendicato il diritto assoluto del Congresso di normare il settore, anche per mettere a bada l’esuberanza di certe agenzie governative.
Il sentiment che emerge è quello che dovrebbe spingere, nel più breve tempo possibile, l’approvazione del disegno di legge bipartisan che è stato avanzato da Cynthia Lummis, che in molti dei nostri lettori conosceranno anche grazie alle sue posizioni chiaramente pro-Bitcoin.
Vedremo se la comunicazione a chiare lettere di questa insofferenza verso SEC porterà Gary Gensler a più miti consigli. Gary Gensler che, lo ricordiamo, non è in alcun modo l’unico giudice di questo tipo di vicende.
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