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Crypto Influencer a PROCESSO | Class action FTX negli USA

Fallout nucleare dal fallimento FTX. Questa volta finiscono a processo 10 influencer negli USA. Parte la class action per 1 miliardo.
2 anni fa
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Brutto momento per gli influencer crypto negli Stati Uniti. Il fallimento di FTX ha fatto infuriare decine di migliaia di ex-clienti dell’exchange guidato, un tempo, da Sam Bankman-Fried e pian piano la marea d’odio e di sdegno è arrivata anche agli influencer. Dieci di questi potrebbero infatti finire sul banco degli imputati a causa di una class action promossa in quattro paesi e che avrà luogo negli Stati Uniti.

Alcuni di questi, come Ben Armstrong, sono relativamente popolari anche in Europa e in Italia. E sono finiti su una denuncia che punta a recuperare 1 miliardo di dollari. Fantasie degli avvocati o c’è qualcosa di concreto? Cerchiamo di vederci chiaro, tenendo conto anche delle mattane che in genere vengono fuori dal sistema giudiziario degli Stati Uniti d’America.

Sì, la notizia non è di quelle che possono scalfire l’andamento dei mercati. Ricordiamoci però, per evitare problemi, di investire con intermediari dotati di regolare licenza in Europa. eToroqui trovi un conto gratuito di prova – opera ormai da più di 10 anni con una regolare licenza valida anche in Italia e di rischi, anche perché stiamo operando in CFD, se ne corrono forse meno. Questo a patto che interessi, chiaramente, investire.

10 influencer americani dovranno difendersi: “hanno promosso FTX senza…”

Siamo consci del fatto che una Class Action non voglia dire essere colpevoli. Sta di fatto che dieci dei più popolari influencer che sponsorizzavano FTX finiranno con il doversi difendere da accuse infamanti. È stata avviata una class action che vede 10 di questi citati in giudizio per aver pubblicizzato FTX senza le dovute cautele e senza aver rivelato la natura del loro rapporto commerciale con l’exchange ormai fallito e che ha lasciato un buco di circa 9 miliardi di dollari. Tra questi anche BitBoy, conosciuto anche con il suo vero nome, Ben Armstrong, uno dei pochi ad aver raggiunto il pubblico dopo che la notizia si è diffusa.

Sì, sono stato sponsorizzato in passato da FTX. Una disgrazia. Ed è una ferita. E non è bello. Se potessi tornare indietro nel tempo, cambierei questa cosa, perché tante persone sono state danneggiate. Sono triste per quanto avvenuto. Le persone sono state ferite da FTX ed è un peccato.

Aggiungendo poi di essere pronto a fare causa a sua volta.

Gli avvocati non potrebbero essere più stupidi. Non ho mai avuto contatti diretti con FTX e non mai avuto un link referral. Fammi vedere quanto sei stupido senza dirmi che sei stupido.

Seguendo un po’ quella che è la cifra comunicativa che ha sempre contraddistinto il popolare influencer.

Nessuna eco in Italia

Ma cosa è successo davvero?

È stata avviata una class action, una sorta di causa collettiva che ha citato dieci diversi influencer, oltre a Ben Armstrong c’è ad esempio l’altrettanto popolare Meet Kevin. Ad avviare la causa, almeno secondo quanto possiamo leggere dai documenti, sette diverse entità, alcune delle quali al di fuori dagli Stati Uniti.

L’accusa è quella di aver pubblicizzato, senza adeguata disclosure, FTX e viene citato anche il fatto che dopo il crack dell’exchange diversi di questi influencer hanno rimosso dai loro canali YouTube tutto quanto facesse riferimento a FTX.

Oltre a Ben Armstrong anche Kevin Paffrath – aka Meet Kevin – ha commentato pubblicamente in una breve intervista a Coffeezilla, dicendosi disposto a donare in beneficenza parte degli introiti ottenuti, rigettando però qualunque responsabilità per le perdite patite dai clienti.

E in Italia?

La questione non riguarda l’Italia e mai la riguarderà. Una situazione comunque incresciosa, dove ormai il tutti contro tutti colpirà anche chi, con regolare contratto, ha effettuato delle sponsorizzazioni.

E voi cosa ne pensate? Li ritenete responsabili? Oppure ritenete che sia una causa campata in aria? Fateci sapere la vostra anche sul nostro canale Telegram, dove potrete discutere sia con la nostra redazione, sia invece con altri appassionati.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

Vedi Commenti

  • Il nostro Luca Boiardi 🤣🤣🤣🤣🤣

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  • Il problema non sono tanto gli influenzer, questi se non raccontano una balla per le crypto la raccontano per la migliore offerta truffa assicurativa e quant'altro. Il vero problema sono chi li segue e adesso se la prende con loro della propria stupidità! Ecco, dimmi che sei stupido senza dirmi che sei stupido...

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