Con gli Stati Uniti che sono in balia di Gary Gensler e Elizabeth Warren, c’è chi tra gli exchange comincia a guardarsi intorno. Tra questi l’insospettabile Coinbase, che secondo rumors che hanno preso a circolare nella tarda serata di ieri starebbe pensando di aprire anche altrove.
E starebbe pensando di farlo per offrire prodotti finanziari particolari senza lacci e lacciuoli che negli USA non dipendono più dalla legge, ma sempre più spesso dal capriccio di questo o quel regolatore. Segno che dove non c’è Rule of Law, come la chiamano da quelle parti, prima o poi non ci sono più neanche business redditizi, tanto per gli abitanti quanto per il fisco che quelle attività potrebbe tassare.
Segno di una risposta decisa da parte del settore, e in generale per tutto il comparto, almeno a nostro avviso. Possiamo investire con eToro – vai qui per ottenere un conto gratuito di prova – broker ricco di strumenti anche fintech, che propone il CopyTrader per copiare i più bravi e anche gli Smart Portfolios per chi preferisce degli investimenti diversificati.
Certo, non serviva un genio per prevederlo. L’ambiente ostile alle crypto e a Bitcoin che si sta creando ai vertici della politica USA sta già spingendo alcuni dei player del settore a guardarsi intorno. E la notizia arriva forse dall’exchange che più difficilmente avremmo immaginato in questo ruolo. Parliamo di Coinbase, che secondo rumors circolati già dalla tarda serata di ieri si starebbe guardando intorno e avrebbe già comunicato ai propri clienti istituzionali la volontà di aprire piattaforme anche all’estero.
E a quanto pare vorrebbero farlo principalmente per offrire prodotti finanziari complessi, come derivati e opzioni, per soddisfare certi appetiti anche di hedging da parte di investitori istituzionali, senza che la cosa debba necessariamente interessare, almeno direttamente, i piccoli investitori retail.
Coinbase non ha risposto alla richiesta di chiarimenti da parte di Bloomberg e la notizia deve essere pertanto presa per quello che è: rumors in attesa di conferme, per quanto le fonti possano sembrare affidabili.
Non sarà una fuga vera e propria per tanti operatori che godono anche di certi appoggi politici negli USA. Il mercato statunitense è troppo ricco e goloso per pensare che tutti lo abbandonino.
Certo è che però finché non si farà chiarezza su cosa si può fare e cosa non si può fare, tanti paesi esteri saranno più attrattivi per l’apertura di nuove attività, in particolare se per soggetti, gli istituzionali, che non hanno grossi problemi ad interagire in tal senso.
Un capolavoro di Gary Gensler? Dipende dal punto di vista. Perché se l’obiettivo è tenere lontani gli intermediari cripto, allora sì. Non crediamo però che sia d’accordo un eventuale successiva (e diversa per colore politico) Casa Bianca. Gli Stati Uniti hanno sempre ritenuto una certa apertura mentale per i nuovi business parte integrante della loro egemonia. E veder fuggire qualcosa che è qui per rimanere – cosa che ormai hanno capito tutti – non sembrerebbe essere granché in linea con questo… orientamento.
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Scrivo in italiano, un broker ha investito i miei soldi in coinbase ed ora è sparito, lasciandomi senza una lira cosa fare ?
Salve, riteniamo plausibile sia caduto in una consueta truffa, probabilmente telefonica, dando credito a dei perfetti sconosciuti che si sono SPACCIATI per un exchange.
denuncia alla Polizia Postale. DIfficilmente riavrai a breve i tuoi soldi, ma magari un giorno lo beccano e i truffati riavranno parte di quanto hanno perso.
Il nostro editore è nel trading online dal 2012, a memoria non se ne ricordano di esperienze conclusesi con successo purtroppo.
Denunciare sempre, avere soldi indietro , molto difficile.