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USDC chiede licenza in Francia | È guerra tra crypto stable!

Altro capitolo di una delle guerre più interessantei del mondo crypto. Circle cerca di sbarcare, con licenza, in Francia.
2 anni fa
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Circle arriva in Europa passando dalla Francia, paese che ha già attirato diversi dei top player crypto a livello globale. Il gruppo che gestisce USDC e EUROC ha fatto richiesta per una licenza VASP e contestualmente di quella da istituzione per il denaro elettronico, entrambe quintessenziali per le regolari operazioni all’interno della Francia e possibilmente, in futuro, dell’Unione.

Il mercato stablecoin rimane uno dei più interessanti per gli investitori e anche per comprendere le possibili evoluzioni del mondo crypto nel futuro prossimo e di breve periodo, con i legislatori e i regolatori che, pur spesso in assenza di regole chiare, stanno già decidendo vincitori e vinti.

È una buona occasione per fare il punto di questo mercato, partendo dal passo di Circle che lascia intendere che l’Europa continentale sarà dei suoi prossimi interessi e attività.

Circle punta all’Europa: richiesta licenza in Francia

Circle, la società che emette e governa USDC e EUROC, due dei più importanti stablecoin sul mercato ha annunciato la richiesta ufficiale di licenza VASP in Francia, ovvero quella necessaria per gli operatori del mondo crypto. Contestualmente richiederà anche quella di istituzione per il denaro elettronico, anche questa importante per la tipologia di business che il gruppo implementa.

Dovrebbe essere questo il primo passo per l’avvicinamento della società americana in Europa, mercato che ritiene fondamentale per i prossimi sviluppi del comparto.

Siamo felici di avviare la nostra strategia di crescita in Europa già con il turbo, grazie a questa richiesta.

Questo è il commento del CEO di Circle, Jeremy Allaire, passato nel giro di due settimane dalle stalle del depeg di USDC nei confronti del dollaro alle stelle della richiesta di una licenza che prima di lui hanno già ottenuto altri importanti business crypto.

La guerra tra stablecoin è soltanto all’inizio

Una richiesta di licenza che racconta molto delle future aspirazioni di Circle e delle possibili evoluzioni del mercato stablecoin, mercato che continua ad essere dominato a livello globale da Tether, che in termini di regolamentazioni ha scelto un percorso decisamente diverso.

Circle contro Tether contro…

Lo scenario stablecoin è cambiato radicalmente nelle ultime settimane, principalmente a causa dell’intervento di SEC e NYDFS che hanno di fatto dichiarato la morte prematura – e priva di motivazioni secondo alcuni – di BUSD, stablecoin legato a Binance e che grazie a certe manovre dell’exchange primo al mondo per volumi stava rapidamente acquisendo rilevanza.

La storia attuale del mondo stablecoin è anche la storia di diversi schieramenti, di diversi approcci alla regolamentazione e di interessi in determinati mercati.

  • Tether

È lo stablecoin legato a Bitfinex e alla sua holding. È primo tanto per capitalizzazione di mercato quanto per volumi di scambio. Punta ai mercati emergenti e ad essere la riserva sulla quale tutti fanno affidamento sui principali scambi. Per ora la storia gli dà ragione, e paradossalmente il suo essere lontano dal regolatore USA si è trasformato in asset concreto. Tether ha anche legami importanti a El Salvador e Lugano, segno che la ragnatela che il gruppo che la controlla sta provando a tessere ha già prodotto dei frutti importanti, anche a livello istituzionale.

Tether gode inoltre del favore di almeno una parte dei cosiddetti massimalisti Bitcoin, complici anche rapporti economici diretti con Blockstream di Adam Back.

  • USDC

L’approccio di Circle / USDC è sempre stato maggiormente focalizzato sugli USA, sul ricorso a banche regolate negli USA e sulla partecipazione anche di grossi colossi del mondo finanziario tradizionale (vedi Blackrock). Atteggiamento e scelte operative che sono diventate improvvisamente un problema dopo la chiusura coatta di due istituti bancari sui quali Circle faceva affidamento, e cioè Silvergate e Silicon Valley Bank.

Il maggior focus sugli Stati Uniti per ora non ha pagato in termini di volumi, con Tether che rimane avanti anni luce secondo queste metriche. USDC in termini di exchange ha legami importanti con Coinbase, anch’esso legato a doppio filo con il contesto maggiormente regolamentato negli USA.

  • Il resto

Binance sta provando a puntare su TrueUSD, dato che è rimasto orfano del proprio stablecoin dopo l’intervento congiunto di SEC. Rimane però indietro rispetto ai due casi sopracitati e l’impressione è che una guerra appena iniziata sia stata in realtà già persa. Guerra che era iniziata, forse in molti lo ricorderanno, con la consolidazione di tutte le posizioni degli stable (Tether escluso) verso BUSD.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

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