Il tasso di interesse quantifica quanto è dovuto in pagamento di un prestito, espresso in forma percentuale. Questo è quanto leggerete su qualunque manuale di economia. La definizione di scuola però racconta troppo poco di quella che è una delle misure fondamentali delle nostre economie. Misura che ha diversi risvolti, diverse tipologie e che in questo approfondimento valuteremo in particolare rispetto ai mercati finanziari, mercati che includono anche Bitcoin e criptovalute.
In larga parte vi interesserà capire cosa fanno le banche centrali in relazione ai tassi di interesse e come i mercati reagiscono a queste modifiche – e vi interesserà capire anche che relazione hanno con gli investimenti e con altre grandezze economiche che preparano il canale per la salita o la discesa del valore degli asset.
I tassi di interesse, nel complesso, indicano il costo del capitale preso a prestito. E capire come funzionano nel profondo è un passaggio fondamentale per comprendere anche come funzionano i mercati.
IN BREVE:
Il tasso di interesse è, molto banalmente, il costo del denaro. Possiamo vederlo come la somma che periodicamente dobbiamo a chi ci ha prestato del denaro.
Le economie moderne sono altamente finanziare e il mondo del credito riveste un ruolo centrale e fondamentale: le banche pagano interessi sui prestiti ottenuti dal circuito interbancario o dalla banca centrale, i clienti ottengono il pagamento di tassi sui alcune tipologie di deposito, i debitori pagano interessi sui prestiti ottenuti etc. etc.
I tassi di interesse sono ovunque e sono un buon metro per valutare lo stato di un’economia, della valuta in cui è espresso un certo debito e anche di talune politiche monetarie che sono fissate direttamente dalle banche centrali.
Tra gli specialisti e sulle pubblicazioni non generaliste sentirai spesso parlare di tasso di interesse come costo del denaro. Ed è di questo che si tratta: gli interessi sono quanto paghiamo per ottenere capitale in prestito e dunque sono effettivamente e direttamente il costo di tale denaro. Rispondono a tutte le regole che conosciamo dell’economia: tassi di interesse più alti invitano ad offrire in prestito ma meno ad ottenere in prestito. Viceversa, tassi più bassi invitano a cercare di ottenere di più in prestito.
Il funzionamento in questo senso è simile a quello di qualunque altro tipo di bene o servizio. Comprate con più leggerezza pane o vino pregiato?
Negli ultimi mesi avrete sentito parlare di frequente di tassi di interesse riferiti all’azione di diverse banche centrali. Le banche centrali non fissano tutti i tassi di interesse di mercato. Prendendo ad esempio gli Stati Uniti, Federal Reserve fissa quello che in gergo si chiama Federal Funds Rate, che è un tasso di interesse di riferimento del costo dei prestiti overnight tra banche. Per quanto sia apparentemente marginale, in realtà produce effetti a cascata su tutti gli altri tassi di interesse (e anche sui mercati).
La regola di base è questa – ed è sempre da ricordare quando stiamo scegliendo un investimento: i tassi di interesse più alti corrispondono in genere ad un debitore maggiormente rischioso o ad un tipo di debito che incorpora maggiori pericoli.
L’esempio sulle finanze personali è più che sufficiente per comprendere di cosa stiamo parlando: quando ottenete un mutuo, lo ottenete con tassi di interesse più bassi rispetto ad altri prestiti che potreste ottenere. Questo perché il mutuo è una tipologia di prestito meno rischioso per la banca, che nel caso in cui non doveste pagare si approprierà della casa su cui ha iscritto ipoteca. Il prestito che invece ottenete tramite carte di credito comanda dei tassi di interesse molto più alti, perché non prevede alcun tipo di ipoteca o di eventuale riscatto da parte della banca.
Il rendimento delle obbligazioni non è altro che un tasso di interesse che l’emittente del titolo vi riconosce periodicamente. Anche qui vale quanto ci siamo detti poco sopra: a rendimenti/tassi più alti che vengono offerti, corrispondono rischi maggiori.
Un bond americano pagamento di un bond turco per questi motivi, così come l’Italia paga interessi sul debito maggiori rispetto alla Germania perché ritenuta, dai mercati, meno affidabile in senso finanziario.
Le banche centrali più evolute – e che si trovano a gestire delle situazioni più complesse in termini di debito pubblico – utilizzano anche tecniche particolari per controllare il rendimento di certi titoli in termini di interesse. È il caso di YCC, o Yield Control Curve, che non sarà però oggetto approfondito di questo approfondimento.
Quanto interessa di più gli investitori sui mercati finanziari, Bitcoin e crypto sono i tassi di interesse fissati dalle banche centrali. Sono tassi di base e che sono operativi soltanto in contesti ristretti, ma di grande importanza perché finiscono per produrre effetti anche su prestiti e crediti non controllati direttamente dalle banche centrali stesse.
Le due banche centrali che prenderemo a riferimento sono Federal Reserve, responsabile negli Stati Uniti delle politiche monetarie e BCE, che è l’omologa nell’area Euro.
Le banche centrali fissano il tasso di interesse tramite il quale le istituzioni di deposito – banche e unioni creditizie negli USA – prestano le loro riserve ad altre banche sul brevissimo periodo e senza che sia necessario alcun collaterale. Fissando questo semplice tasso di interesse, le banche centrali possono avere effetti sui tassi di interesse in generale.
Sono alla base del funzionamento delle banche moderne. Tali istituti devono per leggere rispettare dei requisiti di liquidità che garantiscono che ci sia denaro per prelievi e per trasferimenti. Quando tali limiti non sono rispettati, è possibile ricorrere a questo tipo di prestiti, che hanno il tasso fissato direttamente dalla banca centrale.
Le banche centrali modificano questi tassi di interesse periodicamente perché hanno così degli effetti importanti sull’andamento delle economie. Tassi più alti rendono meno vantaggioso il prestito e anche gli investimenti e in genere sono di rallentamento all’economia. Tassi più bassi hanno invece un effetto stimolante sull’economia.
Dato che tassi bassi sono in genere di stimolo all’economia è lecito chiedersi perché tali tassi non vengano sempre mantenuti bassi. La risposta è che le banche centrali non hanno come obiettivo solo quello di favorire la crescita dell’economia, ma anche di mantenere una certa stabilità dei prezzi.
Tassi più bassi vogliono dire maggiore massa monetaria, maggiore domanda, maggiore occupazione e in genere stimoli anche all’aumento dei prezzi. Tra gli obiettivi di tutte le banche centrali c’è quello di mantenere per quanto possibile il livello di prezzi stabile e intorno al 2% di aumento.
Quando tale target si allontana – come nel caso che stiamo vivendo ormai da qualche mese – le banche centrali intervengono direttamente con l’aumento dei tassi, talvolta molto repentino, come avvenuto per buona parte del 2022 e all’inizio del 2023.
Anche il mercato di Bitcoin e delle criptovalute in genere risponde a manovre sui tassi da parte delle banche centrali. Anche qui la regola di base – fermi restando tutti gli altri fattori – è che i mercati celebrano in positivo l’abbassamento dei tassi di interesse, mentre fanno il contrario quando si tratta di alzare suddetti tassi.
I mercati, come abbiamo già visto in diverse delle nostre guide alla finanza, non reagiscono soltanto al dato, ma iniziano per tempo a formarsi delle aspettative. Ovvero si comportano nel tempo, adattandosi, in relazione a quanto si aspettano che accadrà.
Nel giorno prefissato per la modifica dei tassi di interesse – il calendario è fisso per tutte le banche centrali di un certo spessore – i mercati si muovono non sul dato stesso, ma su quanto questo è distante dalle aspettative.
Un esempio dovrebbe chiarire questo aspetto in pochi secondi. Immaginiamo che i mercati si aspettino un rialzo dei tassi dello 0,25% o come si dice in gergo di 25 punti base. Abbiamo tre possibilità:
Se la banca centrale dovesse decidere in linea con le aspettative di mercato, si possono verificare movimenti di breve periodo, ma in genere si prosegue come si stava facendo prima della pubblicazione del dato.
È un segnale bullish, nel senso che i mercati di fronte a rialzi più bassi (in questo caso zero!) dei tassi rispetto alle aspettative rispondono correndo verso l’alto. Dopotutto si tratta di un’equazione ovvia se siamo arrivati a leggere fino a qui: tassi più bassi, economia più frizzante, maggiore interesse per la maggioranza dei titoi.
In questo caso si tratterebbe di una notizia, almeno sul breve, cattiva per i mercati che nel nostro esempio si aspettavano 25 punti base di rialzo. E potrebbero dare luogo ad una correzione verso il basso.
Tendiamo a parlare troppo spesso di tassi di interesse modificati dalle banche centrali, dimenticandoci che oggi hanno a disposizione strumenti molto evoluti e che sono meno ovvi da leggere per intendere le politiche monetarie.
I tassi di interesse hanno un’enorme importanza, ma ricordiamoci sempre che non sono l’unico modo attraverso il quale le banche centrali possono operare. Gli acquisti sui mercati sono un’altra metodologia con impatto importante sul circolante e ne abbiamo già parlato in modo diffuso nella guida specifica alle politiche monetarie.
A meno che non sia diversamente specificato, il numero in percentuale con il quale si esprime il tasso di interesse si riferisce a pagamenti annuali. Calcolarlo non è molto difficile. Partiamo dal caso dell’interesse semplice.
Se prendiamo in prestito 100.000€ al 5% di interesse annuo, dovremo pagare, oltre alla somma, 100.000€ / 100 e poi moltiplicare per 5. E quindi avremo 5.000€ di interessi da pagare ogni anno. C’è poi il caso del tasso di interesse composto. In questo caso gli interessi dovuti producono altri interessi e la somma dovuta cresce in modo decisamente più rapido.
Dove n è il numero di anni, nel caso in cui il tasso previsto sia riferito ad un orizzonte annuale. Con 100.000€ di prestito al 5% su 10 anni avremmo dunque: 100.000€ * (1,05^10 -1) e quindi ==> 0,62 e quindi un interesse su 100.000€ di 62.000€ circa.
Comprendere la differenza tra tasso di interesse composto e tasso di interesse semplice è di fondamentale importanza. Lo scarto, tanto per continuare con il nostro esempio, è di circa 12.000€ su 100.000€ di prestito a 10 anni con un tasso del 5%. Non male!
Il tasso di interesse, come abbiamo visto in apertura, può essere considerato come il costo di un prestito, come costo del denaro e in ultimo come buona misura del grado di rischiosità del debitore.
È per questo motivo che gli interessi che paghiamo sui prestiti al consumo (quei prestiti senza collaterale) sono in genere più alti rispetto ai tassi di interesse praticati sui mutui (in quel caso chi ci presta denaro, la banca, ha ipoteca sulla casa).
Perché i mercati sono relativamente bravi a prezzare il rischio e tale prezzo è rappresentato dal tasso di interesse. Quando scegliamo degli investimenti in forma di prestito (le obbligazioni su tutte) che hanno un rendimento più alto, dobbiamo essere consci del fatto che stiamo investendo su qualcosa di maggiormente rischioso.
Il celebre economista Milton Friedman direbbe che non ci sono pasti gratis – nessuno regala niente a nessuno. Quando un potenziale debitore accetta un tasso di interesse più alto lo fa perché le altre condizioni (rischio, principalmente) sono peggiori di quelle di altri debitori. La Germania, per fare il caso di scuola, paga interessi sul prestito più bassi di quelli di altri paesi europei perché è ritenuta più affidabile – o in altre parole si ritiene che il suo pagamento di quanto dovuto sia più certo.
Anno per anno viene pubblicato dalle principali banche centrali un calendario che indica le date durante le quali verranno prese decisioni che riguardano il tasso di interesse interbancario, che poi è quell’interesse di base che abbiamo visto sopra e che finisce per essere la base di tutto il sistema economico di riferimento.
Le decisioni sui tassi di interesse vengono prese da Federal Reserve in una riunione particolare detta FOMC, che avviene circa ogni 6-7 settimane. Alleghiamo il calendario del 2023 per rimanere aggiornati su quanto avverrà negli USA in relazione a tali dati.
MESE | GIORNO |
---|---|
GENNAIO-FEBBRAIO | 31-1 |
MARZO | 21-22 |
MAGGIO | 2-3 |
GIUGNO | 13-14 |
LUGLIO | 25-26 |
SETTEMBRE | 19-20 |
OTTOBRE-NOVEMBRE | 31-1 |
DICEMBRE | 12-13 |
La decisione sui tassi viene comunicata il secondo giorno.
Alleghiamo anche i prossimi appuntamenti della Banca Centrale Europea, che è responsabile per i tassi di interesse in area Euro.
MESE | GIORNO |
---|---|
FEBBRAIO | 2 |
MARZO | 16 |
MAGGIO | 4 |
GIUGNO | 15 |
LUGLIO | 27 |
SETTEMBRE | 14 |
OTTOBRE | 26 |
DICEMBRE | 14 |
Seguire le decisioni sui tassi di interesse delle banche centrali non è difficile, dato che si tratta di un dato che viene discusso anche dalle testate generaliste che non si occupano di economia. Tuttavia ci sono anche strumenti per valutare, mentre si stanno formando, le aspettative dei mercati su certi rialzi.
È uno strumento che indica in qualunque momento che tipo di rialzo stiano prezzando i mercati in relazione all’area Dollaro. È affidabile? Non è uno strumento di previsione, perché si limita a rendere leggibile il prezzo secondo i mercati relativo al prossimo rialzo. È uno strumento da avere sempre sotto mano per seguire l’andamento economico e capire a cosa stanno reagendo i mercati.
La Banca Centrale Europea offre periodicamente delle analisi che includono aspettative sull’inflazione e anche sulle politiche di tassi, ricorrendo a quanto previsto da specialisti del settore. Attenzione: le previsioni sui tassi sono sepolte in fondo alla pagina. Cercate per bene.
Criptovaluta.it gestisce un canale telegram gratuito dove gli iscritti possono ricevere segnali, news brevi e anche di analisi di economia. A tale canale è associato anche un forum di discussione in tempo reale, dove potrete entrare in contatto direttamente con i nostri specialisti e chiedere ulteriori delucidazioni.
I tassi di interesse sono un termometro importante per giudicare l’andamento di un’economia e le sue prospettive e sono uno dei valori che gli analisti tengono in maggiore considerazione anche per tracciare previsioni sui futuri andamenti.
Avere dimestichezza con questo tipo di dato è importante per qualunque investitore ed è un buon punto di partenza per indagare questioni macro-economiche più interessanti e meno lineari.
I tassi di interesse sono il costo del denaro, quanto è dovuto da chi ottiene prestiti in un determinato lasso di tempo.
I tassi di interesse sono la risultante delle diverse forze di mercato. Tuttavia le banche centrali fissano dei tassi di interesse per i movimenti di liquidità tra banche che finiscono per impattare su tutto il mercato.
8-10 volte nel giro di un anno, con le diverse banche centrali che hanno diversi calendari. Nella nostra guida abbiamo inserito i calendari delle principali banche centrali.
Dipende dalle aspettative che i mercati hanno prima della comunicazione del dato. In generale i mercati preferiscono interessi bassi.
In via generale sì: gli investimenti che offrono tassi più alti sono mediamente più rischiosi. Possiamo utilizzare questa regola di base per fare una prima cernita tra gli investimenti.
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