Gli USA vogliono Do Kwon | Possibile ergastolo per il coreano?

Per quanto manchino aggiornamenti che aiutino a ricostruire quanto accaduto negli scorsi mesi, Do Kwon è nelle mani delle autorità montenegrine e sarà con ogni probabilità oggetto di una lotta legale tra USA e Corea del Sud, con entrambi i paesi che vorrebbero mettere le mani sull’ex leader di Terra Luna. Per processarlo, si intende – e a tale scopo dagli USA sono arrivate già le prime incriminazioni formali.

Frode e altri capi di imputazione che potrebbero fargli guadagnare un’eternità nelle galere statunitensi, per accuse che in larga parte coincidono con quelle mosse a Sam Bankman-Fried, seppur per modalità operative piuttosto diverse. In attesa di vedere chi la spunterà tra USA e Corea, vediamo quale sarebbe la posizione di Do Kwon, cosa gli viene contestato e quali potrebbero essere le evoluzioni di tale vicenda. Vicenda che, almeno secondo le più recenti indiscrezioni, potrebbe toccare anche Jump Crypto, anche se non è chiaro ancora per che tipo di eventuali reati.

Do Kwon è stato arrestato in possesso di un passaporto falso costaricano all’aeroporto di Pogdorica, in Montenegro e sarà con ogni probabilità difficile anche ricostruire i suoi ultimi spostamenti e capire se, come e quando qualcuno, anche a livello di autorità pubbliche, gli abbia offerto appoggio.

Frode, manipolazione di mercato e tutto il corredo di accuse…

Il corredo di accuse che abbiamo già visto materializzarsi per casi simili in passato che hanno visto tycoon del mondo cripto finire alla sbarra. I primi a muoversi o meglio a reagire all’arresto di Do Kwon sono gli Stati Uniti, che hanno reso pubblico il documento/denuncia nei confronti dell’ex leader di Terra Luna. Le accuse sono diverse, dalla frode alla frode su titoli finanziari, passando anche dal tentativo di manipolare i mercati. Tentativo, e questa è forse la parte più interessante delle accuse mosse dagli Stati Uniti, che avrebbe coinvolto anche una società di trading. Tutti, per il momento, pensano a contatti intercorsi con Jump Crypto nell’ultimo e disperato tentativo di mantenere il peg di UST, lo stablecoin ancorato al valore del dollaro tramite una gestione algoritmica che coinvolgeva anche creazione e distruzione di $LUNA.

L’altra parte interessante riguarderà la lotta tra giurisdizioni per processare Do Kwon. Gli USA si erano già mossi tramite SEC – che però opera nel civile – e ora hanno aggiunto denunce che sono partite direttamente dalle procure federali. Dall’altro lato ci sarebbe la Corea del Sud, che vorrebbe processarlo per gli stessi identici motivi.

Quanto e cosa rischia Do Kwon?

La sua posizione sembrerebbe essere compromessa in partenza, in quanto esiste ampia documentazione di quanto avvenuto in quei giorni, delle rassicurazioni (false) sulla stabilità dell’ecosistema e a quanto parrebbe anche di contatti con ex società amiche per cercare di salvare il salvabile.

Con ogni probabilità gli esiti dell’arresto cambieranno radicalmente a seconda di chi riuscirà a spuntarla sull’estradizione. Gli USA però sono partiti in modo decisamente più aggressivi.

Kwon in accordo con altri ha accettato di frodare gli acquirenti delle criptovalute emesse da TFL (la Luna Foundation), ingannando tali acquirenti sull’effettiva stabilità del meccanismo algoritmico che avrebbe dovuto garantire la stabilità del valore di UST. Li ha frodati con dichiarazioni mendaci e con manipolazione di mercato.

Questo è quanto si legge nel documento, lo stesso che riporta anche i tentativi di contatto con una società di investimenti statunitensi. Facendo 2+2 con l’aiuto delle precedenti denunce di SEC, dovrebbe essere chiaro il riferimento a **Jump Crypto.