La notizia che ha fatto il giro del mondo Bitcoin e cripto negli ultimi giorni è quella del futuro impegno di NASDAQ, una delle borse più importanti del mondo, in questo spazio. Per inciso, NASDAQ dovrebbe iniziare ad offrire servizi di custodia legati a coin e token – notizia che non lo era perché lo sapevamo già da mesi. Ad essere notizia è l’aggiunta di una tempistica relativamente certa, per quanto in realtà dipenderà dal regolatore e il fatto che NASDAQ, per bocca di uno dei suoi quadri principali, confessa che l’appetito per le crypto sia in realtà ancora forte, nonostante quanto accaduto nel corso degli ultimi mesi.
Una notizia importante per alcuni e invece segno di un disegno per il take over ostile da parte della finanza tradizionale per altri. A cercare di fare un po’ di chiarezza sulla questione è un recente pezzo di The Block e l’intervista a Matt Savarese di Frank Chaparro. Intervista interessante perché contribuisce a fare un po’ di chiarezza quantomeno riguardo le reali intenzioni di NASDAQ e i pericoli che queste operazioni potrebbero costituire per il mondo libero di Bitcoin.
La notizia circola già da qualche mese e non sarebbe dovuta essere un mistero per nessuno di coloro i quali seguono, giorno per giorno, le notizie che offriamo su Criptovaluta.it. Così non è stato, ed è dunque un buon momento per riparlarne, tenendo conto anche di quanto è stato affermato pubblicamente da Matt Savarese, che per NASDAQ è Capo della Strategia per gli Asset Digitali.
La fiducia ha cominciato a diminuire un po’ e quello di cui hanno bisogno [chi vuole investire negli asset digitali, NDR] è l’arrivo di un player affidabile. Siamo sulla buona strada. Avere l’aspetto fondamentale della custodia è critico e vediamo gli istituzionali che non si stanno allontanando da questo spazio, ma stanno in realtà cercando player come noi per dire: “bene, loro sanno come fare le cose, lo hanno fatto per 50 anni. Sono innovativi anche negli ambienti regolamentati”.
Una dichiarazione di intenti che apre anche ad un altro aspetto. La custodia, che è quanto sapevamo già, non sarà l’unico campo in cui si cimenterà NASDAQ, che punta in realtà ad offrire altri tipi di prodotti, compresa l’esecuzione degli ordini e i servizi di fornitura della liquidità, cosa che è stata confermata da MAtt Savarese:
Il nostro prossimo passo è l’esecuzione e i servizi di liquidità. E poi costruiremo un sistema anti-crimine che ci permetterà di monitorare l’ecosistema.
Ed è forse questo l’aspetto che ha fornito maggiore materiale per gli incubi di chi, non senza una base di ragione, vive questo tipo di entrate nel mercato come pericolose ingerenze, dato anche lo spirito che filosoficamente ha animato, anima e animerà il mondo di Bitcoin.
Oltre alle questioni che riguardano quello che NASDAQ vuole fare sono interessanti quelle su cosa deciderà di fare il regolatore. NASDAQ opera a New York e ha chiesto autorizzazione per questo tipo di operazioni a NYDFS, ente statale che non ha avuto storicamente un approccio tranquillo, se così vogliamo definirlo, al mondo delle criptovalute.
È la stessa agenzia che ha spinto Paxos ad interrompere l’emissione di stablecoin (ricordate il caso BUSD?) ed è lo stesso che ha guidato sempre la metà di America che guarda al mondo crypto e Bitcoin con un certo scetticismo.
Dato che però è coinvolta questa volta la borsa più importante del mondo ci sarà da aspettarsi ben altro atteggiamento. Con tutto quello che ne consegue in termini di canali preferenziali, di ingerenze del mondo istituzionale e del mondo più vicino alla politica e ai piani alti della finanza.
Ci si può fare qualcosa? Probabilmente no. È una buona cosa l’ingresso di certi player? Probabilmente sì, almeno per il prezzo, che però come ci ricordano i più politici tra i bitcoiner, non è l’unico metro per valutare la bontà o meno di una certa evoluzione.
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Adesso scopriremo se l'attacco di Sec al mondo cripto era tutto un piano premeditato per tenere i prezzi bassi in attesa dei soci del Nasdaq o erano semplicemente degli scappati di casa...
Propendiamo per la prima, ovviamente
Lunga vita al Sommo Vitalik e al Protocollo. Ogni resistenza è futile. Sarete tutti un nostro layer2.
Esiste già un progetto ambizioso e molto interessante quotato sul NYSE, la Bakkt holding e mi sembra giusto che anche il NASDAQ non voglia essere da meno. Questo dimostra che il mercato delle cripto ha molta strada davanti a se e tutti vogliono prendersi la fetta più grande della torta. Buona giornata
Certo che da 2 anni che ci combattono adesso invece ci vogliono, mi chiedo perché mai NASDAQ avessi bisogno del market delle crypto? Forse qualche azionista di alto livello a venduto una grossa quantità di azioni è ha comprato il BTC quando era a 16k è adesso si trova in tasca quasi 65% in più confronto il NASDAQ che cresce come una lumaca sulla sabbia?