Le quotazioni di Ethereum (ETH) hanno cominciato la settimana con un arretramento, che li ha portati a ritoccare quota 1687.22 nel cambio contro dollaro americano. La seconda crypto più capitalizzata a livello globale ha raggiunto l’ultimo massimo relativo di rilievo il 23 marzo scorso, a quota 1858.41, al culmine di un movimento rialzista che era cominciato il 10 marzo.
Successivamente, i valori hanno effettuato un pullback sulle “vecchie” resistenze che si trovavano in area 1660-1680, le quali agiscono ora in funzione di supporto. La data del 10 marzo suonerà crediamo familiare ai nostri più fedeli Lettori, in quanto è la medesima in cui molte altre cryptovalute a capitalizzazione medio-alta hanno segnato i minimi correttivi del ribasso cominciato a febbraio.
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Nel caso di Ethereum, la ripartenza rialzista ha, come già detto, condotto alla rottura delle resistenze di medio termine. L’attuale fase di pullback dovrebbe quindi essere considerata come occasione di acquisto, in quanto i prezzi sono ritornati sui livelli da cui – tecnicamente – sarebbero legittimati ad avviare un nuovo rally.
Da un punto di vista dei fondamentali, non si segnalano peraltro notizie in grado di influenzare in negativo l’oscillazione di ETH. Piuttosto, appena pochi giorni fa avevamo dato annuncio del lancio, da parte di Balmain, di una nuova collezione di NTF, notizia potenzialmente bullish per il trend di Ethereum.
Il dato tecnico più rilevante che possiamo trarre dal grafico a candele settimanali riguarda l’importanza piena che i vicini i livelli di supporto rivestono, in prospettiva di prosecuzione fin da subito del rialzo. In base ai dettami della teoria di Elliott, il movimento effettuato da Ethereum a partire dai minimi dello scorso novembre, quota 1075.04, richiamerebbe un potenziale pattern di onda C a 5 onde complete, terminato sul picco della fine di marzo.
Tale picco potrebbe quindi costituire, per la teoria, livello finale di arrivo dell’intero recupero cominciato a partire da giugno dell’anno scorso. Considerato, però, che le proiezioni rialziste relative al breve periodo forniscono ancora obiettivi prossimi alla linea dei 2000 dollari, riteniamo che lo scenario elliottiano di inversione ribassista del trend possa, almeno per il momento, rimanere chiuso a chiave in un cassetto. Continueremo a seguire lo scenario rialzista dettato dai segnali di breve periodo, fino a quando non ci sarà stata almeno la rottura di un supporto degno di rilievo. Vogliamo qui sottolineare che già un eventuale ritorno dei valori sotto i 1625 potrebbe costituire un grosso fattore di rischio.
Passiamo al grafico a scansione intraday, con barre da 30 minuti, per delineare con maggior precisione la posizione dei nuovi supporti. I compratori si stanno concentrando in zona 1675/1687 e 1625/1635. Si tratta di livelli di probabile reazione, il primo dei quali già avvicinato dai prezzi con i minimi odierni di quota 1687.22.
Stante la tenuta di questi supporti, consideriamo attivi dei target a quota 1880 e quota 1965. Abbiamo quindi dovuto ridimensionare leggermente le proiezioni fornite con l’ultima analisi, datata 20 marzo, che davano una proiezione principale già sopra i 2000 dollari. Procederemo un passo alla volta con la definizione dei nuovi livelli di supporto e resistenza, mano a mano che saranno stati raggiunti gli obiettivi attuali.
Ricordiamo che, in questa fase molto delicata dell’oscillazione, è essenziale fissare degli stop sotto quota 1625. Lo scenario ribassista elliottiano, ben chiuso nel cassetto, verrebbe rispolverato in bella copia nel caso il mercato non riuscisse a rimanere sostenuto sopra a questi livelli di supporto. Ethereum è la seconda valuta digitale più liquida a livello mondiale subito dietro a Bitcoin. Si tratta quindi di un asset facilmente scambiabile su tutti i migliori Exchange.