Secondo la testata DL News, Do Kwon avrebbe aperto una nuova società in Serbia, poche settimane prima dell’emissione dell’ordine di cattura da parte di Interpol. La notizia confermerebbe dunque il lungo soggiorno serbo per quello che un tempo era il leader di Terra Luna, prodigio del mondo delle criptovalute e miliardario senza se e senza ma, salvo poi trasformarsi dopo il crack di UST e di $LUNA in un fuggitivo.
Fuggitivo sul quale erano state avviate indagini e ricerche da diverse giurisdizioni, con il Montenegro che ora avrà l’onere e l’onore di processarlo per primo, per quanto in relazione ai documenti falsi utilizzati all’aeroporto di Pogdorica e non per le note vicende che riguardano il crack di Terra Luna.
Difficile per ora giungere a questa conclusione. Sta di fatto che, a proprio nome, Do Kwon aveva aperto una società pochi giorni prima dell’emissione dell’ordine di cattura da parte di Interpol. Una questione che potrebbe diventare una bella gatta da pelare per le autorità serbe, che secondo alcuni – pur in assenza di un ordine di cattura da parte di Interpol – avrebbero dovuto controllare meglio la provenienza e il pacchetto penale che inseguiva Do Kwon prima di permettergli di aprire una società.
L’indagine è stata svolta da DL News e oltre a fornire documentazione che attesta incontrovertibilmente le attività di Do Kwon, ha anche contattato gli avvocati che avrebbero assistito l’ex leader di Terra Luna nell’incorporazione della società.
Non posso commentare sui miei clienti a causa del segreto professionale, ma posso dire che questo cliente ha superato tutti i nostri controlli di sicurezza, che impieghiamo per ogni cliente. Controlli che includono anche il sito di Interpol – e lui non è lì, potete controllare anche adesso.
Si torna dunque a parlare del supposto ordine di cattura di Interpol, la cui esistenza è stata contestata, tempo fa, anche da Do Kwon stesso, per un giallo giudiziario e legale che probabilmente si trascinerà ancora per diversi mesi.
Prima che ci sarà la possibilità di estradizione verso la Corea del Sud (sembrerebbero esclusi per ora gli Stati Uniti d’America), sarà il Montenegro a processare Do Kwon. L’accusa è quella di aver utilizzato documenti falsi nel tentativo di imbarcarsi presso l’aeroporto della capitale.
Il Montenegro non sembrerebbe avere alcuna intenzione di avviare le pratiche per l’estradizione prima che Do Kwon risponda di questi reati e sconti la relativa pena. E anche per questo processo, sembra che Kwon e il sodale che è stato arrestato con lui abbiano richiesto di essere ascoltati in coreano, cosa che complicherebbe ulteriormente le cose, dato che l’ambasciata più vicina al Montenegro sarebbe quella di Sofia, in Bulgaria.
Continueremo a seguire, almeno in relazione all’interesse legittimo che diversi ex-utenti Luna hanno su questo caso – la vicenda Do Kwon, anticipando però fin da ora che chi pensa di recuperare denaro dall’eventuale incarcerazione di Kwon sarà probabilmente destinato a rimanere deluso.
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