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Ripple vola a 0.51$! | Ma la questione CFTC non c’entra…

Ripple vola ancora: qualcuno ci vede lo zampino di certe dichiarazioni di un regolatore americano. Ma è più complicata di così.
2 anni fa
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Ripple continua a stupire: altra volata mentre il mercato crypto si lecca le ferite della causa di CFTC contro Binance, volata per la quale stanno già circolando delle interpretazioni piuttosto fantasiose. Una di queste riguarda una recente posizione di CFTC, all’interno del documento con il quale avvia la procedura legale contro Binance, che avrebbe fatto pensare a molti ad una vittoria prossima contro SEC.

Il modo di ragionare è questo – e a nostro avviso errato, ammesso che sia questo ad aver fatto muovere i mercati: CFTC ha detto che molti asset digitali sono commodity e questo, pur non citando direttamente $XRP, sarebbe di buon auspicio per quanto riguarda la causa contro SEC, che ha appunto ad oggetto la natura di certe vendite di token passate – e anche quelle (presumibilmente) sul mercato secondario.

Una questione legalmente complicata di cui non tutti hanno colto le sfumature e che approfondiremo nell’alveo del percorso di comprensione sulle leggi americane, tanto per CFTC, quanto per Binance, Ripple e qualunque altra criptovaluta.

Ripple non è una security? Lo dice CFTC? Un attimo…

Parte della riscossa di Ripple nelle ultime ore, che in realtà viene imputata almeno in parte a quanto sta avvenendo tra CFTC e Binance, rientra in un più lungo movimento rialzista che $XRP sta cavalcando da qualche giorno. Ma procediamo con ordine per capire le convinzioni che stanno girando in queste ultime ore.

Qualcuno sta cavalcando una notizia che non c’é?

La premessa fondamentale è la causa tra SEC e Ripple: secondo SEC vendite passate di $XRP direttamente ad investitori costituirebbero contratto di investimento / security e per questo avrebbero dovuto registrarsi presso SEC stessa. In altre parole lo status di commodity o security farebbe tutta la differenza del mondo per il futuro di Ripple.

Ieri CFTC si è espressa all’interno di un procedimento nei confronti di Binance ribadendo ancora una volta che certi asset digitali (in una lista non completa) sono in realtà delle commodity e come tali andrebbero trattate.

Qualcuno, dotato di un discreto capitale in fantasia, ha deciso di fare 2+2 e di ritenere dunque che Ripple sia certamente una commodity, e dunque al riparo da un’azione legale di SEC che si trascina avanti da più di un anno.

Ci sono due tipi di problemi con questa lettura: il primo è che non decide CFTC cosa sia una commodity e cosa non lo sia. Quanto afferma non ha valore per tutti e dunque SEC potrebbe benissimo sostenere il contrario e vedersi riconoscere la ragione.

Il secondo dei problemi è che SEC potrebbe riferirsi benissimo ad un determinato ciclo di vendite e ritenere soltanto quelle vendite un contratto di investimento, e dunque ottenere punizione per Ripple anche se $XRP dovesse essere ritenuto, nella sua essenza più profonda, una commodity. Una situazione del genere è possibile e si è già verificata in passato.

Quindi Ripple perderà certamente?

No, non è questo il punto. Il punto è che quanto detto da CFTC, al contrario di quanto riportano account anche molto popolari su Twitter, non dice nulla sulla causa tra Ripple e SEC.

Basarsi su questa informazione come se avesse un qualunque tipo di effetto su una causa che gli pre-esiste e sulla quale CFTC non può mettere bocca è semplicemente sbagliato.

Per il resto saranno da valutare altri elementi, se emergeranno, su questa run di Ripple, che è uno degli asset che sta performando meglio in un periodo altalenante per le cripto.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

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