I due attori della commedia odierna sono Genesis da un lato e FTX dall’altro, in un ennesimo scandalo che non stupirà però nessuno. La prima è la divisione prestiti e liquidità di DCG, società in difficoltà e sottoposta già a Chapter 11. Il secondo è invece l’exchange che con il suo crack durante lo scorso novembre ha affossato il mercato Bitcoin e crypto. Mercato che poi, fortunatamente, ha recuperato.
Secondo quanto riportato da Financial Times, i dirigenti di Genesis avrebbero avuto accesso a diversi token lanciati da FTX in anticipo rispetto al mercato e, cosa più importante, ad un prezzo scontato. Niente di male in un accordo tra privati? Dipende, perché Genesis era il principale fornitore di liquidità per Alameda e FTX e perché il suo impegno ha contribuito a donare a FTX un aura di ulteriore credibilità.
Tra i token che avrebbero fatto parte degli accordi privati ci sarebbero, sempre secondo quanto riportato da FT, sia $FTT che $SRM Serum.
Scandalo che FTXdivide in parti uguali con i dirigenti di Genesis. Andiamo con ordine, perché è come sempre nei dettagli che si nasconde il diavolo. Secondo una recente inchiesta di Financial Times, ai dirigenti (non alla società, ai dirigenti) di Genesis sarebbero stati offerti in pre-sale e dunque prima che fossero disponibili presso il pubblico, sia $FTT che $SRM. Il primo è un utility token legato direttamente all’exchange FTX, uno dei migliori performer durante il periodo d’oro dello scambio di Sam Bankman-Fried. Il secondo invece è legato ad uno dei tanti progetti all’interno dell’ecosistema Solana lanciati da Sam Bankman-Fried stesso.
E cosa ci sarebbe di male? Dipende dalle valutazioni. Tali offerte non sarebbero state infatti per la società Genesis ma per i suoi dirigenti e il dubbio, più che legittimo, è che tali regalie abbiano impattato su decisioni di business e su aperture di determinate linee di credito.
A quanto ne sappiamo oggi, tra le altre cose, Genesis è tra le maggiori creditrici di FTX, con oltre 200 milioni di dollari che sta cercando di recuperare dal Chapter 11 a cui l’impero FTX è stato sottoposto.
Ex-impiegati di Genesis affermano che SBF Sam Bankman-Fried ha offerto ad alcuni dei dirigenti di Genesis l’oppurtunità di investire in token presale $FTT, il token nativo di FTX che è stato lanciato nel 2019 e Serum, lanciano nel 2020 con l’appoggio di FTX e di Alameda.
Il giornale economico aggiunge poi:
L’accesso in presale a FTT e Serum è stato offerto anche ad altri al di fuori di Genesis, tra quelli che facevano parte dei contatti di SBF.
Un sistema in realtà più comune di quanto si vorrebbe ammettere e che offre un vantaggio importante a chi accede a questo tipo di token, prima che questi siano disponibili per il grande pubblico, sul quale vengono spesso poi… riversati.
C’è una smentita da parte di un non meglio precisato ex-dirigente di Genesis, cosa che però non è in grado, almeno per ora, di smentire la storia riportata da FT. Quello che verrebbe da pensare è che tali offerte siano state proposte in modo mirato – a chi aveva maggiore potere decisionale.
Sempre secondo quanto riportato da FT, l’offerta sul token $FTT non avrebbe sortito gli effetti sperati da SBF, con i dirigenti che poi si sarebbero pentiti successivamente all’incredibile corsa del token.
E sarebbe a causa di questo pentimento che successivamente avrebbero accettato di acquistare in pre-sale Serum, mossi dal terrore di perdere un’altra grande opportunità.
A non essere pienamente contento della rivelazione è Thomas Braziel, che ha co-fondato 507 Capital. La società in questione ha acquistato claims in diverse procedure fallimentari del mondo crypto. In altre parole, ha acquisito titoli che rappresentano crediti nelle procedure fallimentari e dunque adesso ha un interesse diretto affinché il restituito di tali procedure sia il più alto possibile.
È un quid pro quo strano. […] Si prendeva cura delle persone che riteneva importanti per lui.
Questo il commento, riferendosi al modus operandi di SBF, che avrebbe quasi letteralmente coperto d’oro diversi big player del settore.
Starà ora alle corti indagare e stabilire qualità e quantità del rapporto tra Genesis e FTX, che secondo persone importanti dei fatti sarebbe andato parecchio oltre i normali rapporti finanziari tra un lender e un market maker che aveva bisogno, periodicamente, di liquidità.
Con entrambe le società che sono in Chapter 11, una procedura fallimentare del diritto USA, ci sarà certamente da indagare su quanto avvenuto. Così come ci sarà da indagare nel coinvolgimento potenziale in questo tipo di operazioni della holding che controlla(va) Genesis: Digital Currency Group sta attraversando un momento di crisi importante, con il Trust Bitcoin più importante del mondo gestito sempre da DCG che è stato, a più riprese, fonte di preoccupazione per l’intero comparto.
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