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Gary Gensler autocrate

Ripple contro SEC: “Gensler autocrate” | La senatrice invece…

Ripple contro SEC, Garlinghouse contro Gensler. Mondo crypto in rivolta contro il capo dell'agenzia.

Che tra SEC e mondo crypto si stia consumando una guerra senza esclusione di colpi non dovrebbe essere, ormai, un mistero per nessuno. La battaglia principale rimane comunque quella tra l’agenzia condotta da Gary Gensler e Ripple, con la causa che dovrebbe, a breve, volgere al termine.

E dato che Gary Gensler dovrà già fronteggiare il fuoco di fila del Congresso, Brad Garlinghouse di Ripple ne approfitta per chiedere conto di certe affermazioni del leader di SEC.

Motivo del contendere, per intenderci, è quanto affermato da Gary Gensler sulla necessità di avere normative specifiche per il mondo crypto. Non servirebbero, ha detto Gensler, dato che la sua agenzia potrebbe comunque muoversi con quelle già esistenti sui titoli finanziari. Dichiarazione che ovviamente non poteva andare giù a Ripple Labs, che sta affrontando una causa potenzialmente miliardaria proprio per la scarsa chiarezza di certe normative, che risalgono agli anni 30 del secolo scorso.

Brad Garlinghouse di Ripple vuole vederci chiaro

O meglio, vuole aggiungere benzina su un fuoco che il Congresso e altre organizzazioni politiche negli USA stanno preparando proprio per il direttore di SEC. Direttore di SEC che ha chiesto contestualmente oltre 2 miliardi di dollari di fondi per continuare la sua battaglia contro il mondo crypto e che ha affermato di non avere bisogno di nuove leggi per portare a termine ciò che percepisce come un suo dovere.

È oltre ogni possibilità di comprensione sentire il direttore di SEC affermare che è la sua agenzia a decidere cosa sia una security, e non la legge dalla quale l’agenzia dovrebbe far derivare i propri potere. È tempo per le rappresentanze elette negli USA di accorgersene. Quando ti comporti come un autocrate che gestisce un’agenzia da 2,2 miliardi di dollari, perché mai dovresti fare chiarezza su cosa entra e cosa esce? Senza leggi chiare, l’ambiguità diventa potere. Leggetelo di nuovo.

Un messaggio molto duro – a nostro avviso condivisibile – e che segnala come la tensione sia ancora ai massimi livelli in attesa di un processo che, per Ripple, potrebbe risultare in multe miliardarie che però si è già detta pronta a contestare, se necessario, fino alla Corte Suprema.

Tra poco i due si affronteranno, di nuovo, in tribunale

Anche se su altri fronti, c’è chi combatte la stessa battaglia di Ripple

È il caso di Coinbase, che è finita sotto inchiesta poche settimane fa e che ha confermato di non voler cercare alcun tipo di accordo con l’agenzia, preferendo la battaglia legale sia per tutela propria sia, dicono, a tutela del resto del comparto.

Sul fronte delle altre agenzie le cose non stanno andando meglio. Binance rischia grosso contro CFTC in una causa che sarà anche questa indicativa della direzione che il settore prenderà negli USA.

Tutto questo mentre la Senatrice Elizabeth Warren ha annunciato l’arruolamento per un esercito anti-crypto – che dovrebbe coinvolgere anche senatori di provenienza politica opposta. La battaglia finale si avvicina – e con ogni probabilità il risultato delle prossime presidenziali negli USA segnerà l’esito del fronte più caldo tra crypto e regolatori.

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