Elon Musk, il fondatore di SpaceX e Tesla, ha chiesto al giudice competente negli Stati Uniti di rigettare una causa da 258 miliardi di dollari intentata contro di lui da investitori di Dogecoin che si sono riuniti in una sorta di class action.
L’accusa per Musk è di aver gestito e organizzato una sorta di sistema piramidale o di pump & dump per sostenere Dogecoin, aumentandone deliberatamente il prezzo prima di farlo crollare e generando così miliardi di dollari di profitto per se a discapito degli altri investitori.
Una fiction
Gli avvocati di Musk hanno definito la causa “un’opera fantastica” e hanno sostenuto che i tweet del loro cliente sulla criptovaluta fossero troppo vaghi per sostenere un’accusa di frode.
Hanno inoltre respinto quanto affermato da suddetti “investitori”, secondo i quali Dogecoin dovrebbe essere considerato come una security.
- Ma quali investitori di Dogecoin?
Verrebbe da chiedersi chi siano questi fantomatici investitori di Dogecoin che stanno cercando di ottenere un risarcimento miliardario da Elon Musk.
Il sospetto, a questo punto fondato, è che si tratti di una class action alla quale si siano iscritti “investitori” che con Doge in realtà avevano davvero poco a che fare e che si siano iscritti alla causa con lo scopo principale di cercare di ottenere qualcosa da Musk in termini di denaro.
- I tweet incriminati
Tra i tweet incriminati ce ne sono diversi, da Dogecoin Rulz e no high, no lows, only Doge, dei tweet che hanno effettivamente avuto un impatto importante per il prezzo di $DOGE. Impatto però sempre piuttosto effimero quando si tratta di Musk: in genere nel giro di poche ore il prezzo torna a livello di prima, cosa che gli accusanti vorrebbero collegare a operazioni organizzate all’uopo da Musk per guadagnare da certi tweet.
- Quanto viene chiesto?
Gli accusanti che hanno intentato la causa contro Elon Musk chiedono un risarcimento danni di 258 miliardi di dollari, sostenendo che il magnate abbia manipolato il prezzo di Dogecoin generando miliardi di dollari di profitto a spese degli altri investitori, somma che sarebbe triplice rispetto alla stima del calo del valore di Dogecoin nei 13 mesi precedenti l’introduzione della causa.
Cosa farà Musk?
Semplice: nulla. È stata infatti richiesto al giudice di respingere la causa da parte degli avvocati di Musk, che ritengono la causa priva di ogni fondamento. Certo è che, per quanto si possano ritenere al limite certi comportamenti di Elon Musk su Twitter (che è conscio dell’effetto di certi suoi tweet), il risarcimento di 258 miliardi sembra essere fuori luogo.
Causa per cercare di prendere qualcosa a Musk a proprio vantaggio però, o questione grave e seria della quale dovremmo parlare? Fateci sapere la vostra, perché le posizioni che stanno emergendo sui social sono fondamentalmente due. La prima è che Musk sa di avere degli effetti importanti sul mercato di $DOGE e che dunque dovrebbe essere più attento al suo utilizzo di Twitter. La seconda è che sia irragionevole dare la colpa a Musk se qualcuno ha preso delle decisioni di investimento basandosi su quanto detto da Musk, tramite meme su un social network.
Non sappiamo se ci fa più ridere uno che compra migliaia di dollari di un meme token o uno che fa il furbetto twittando porcherie (magari anche guadagnandoci, boh). Sicuramente chi batte i piedi per terra e vuole esser risarcito per il suo brillante investimento fa perfettamente il paio con il twittatore folle, comunque
Lunga vita al Sommo Vitalik e al Protocollo. Ogni resistenza è futile. Sarete tutti un nostro layer2.
Che Musk con le sue dichiarazione possa far salire o crollare il prezzo di Doge o di qualsiasi altra cripto lo ha capito anche il mio cane. E diciamocela tutta ragazzi, io non sono un esperto di cripto ma Doge se non c’era Musk che se lo filava a quest’ora era nella spazzatura.. Riguardo alla causa penso che sia priva di fondamento a meno che Musk non abbia fatto trapelare per vie traverse che Doge era uno dei migliori investimenti all’epoca a cui la causa fa riferimento. Buona giornata