Apecoin (APE) ha chiuso il mese di Marzo in rosso del -16,40%. Al prezzo attuale di 4,22$ ha ridotto la sua crescita da inizio anno ad un +17,80% dopo che ha Gennaio aveva toccato un picco a +75% con un massimo a 6,42$.
Delle difficoltà di Apecoin avevamo iniziato a parlare già ad inizio Febbraio. Le problematiche sono di due ordini differenti, la prima riguarda un eccessivo uso dello staking e soprattutto delle sue rewards.
A Dicembre è stato lanciato un programma di staking, che nei primi due mesi ha dato delle ricompense del 90% annualizzate. Attualmente sono scese ma viaggiano attorno al 55% di APR. Inoltre i possessori degli NFT Bored Ape Yacht Club (BAYC) possono ottenere ancora il doppio dei rendimenti.
E’ evidente che questa situazione genera una forte pressione di vendita sul token, azzerando quasi l’interesse verso la vita della DAO di Apecoin e del suo sviluppo.
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Altro elemento che influenza l’andamento di Apecoin è il suo diretto legame, con le scimmiette di Bored Ape Yacht Club (BYAC). Per lungo tempo sono state in testa alle classifiche di vendita dei NFT Collectible, sia per valore dei singoli NFT, sia per il controvalore totale di vendita.
Da oltre un mese, i singoli BAYC non dominano più le classifiche per i più costosi, ma restano al primo posto nella classifica di vendita per volume, la NFT Collection Rankings by Sales Volume, fornita da cryptoslam. Nell’immagine allegata abbiamo inserito gli ultimi 30 giorni, se invece guardiamo gli ultimi 7 giorni, al primo posto abbiamo gli Otherdeed.
Apecoin è il token governance, che permette di votare nella DAO che regola l’ecosistema legato al mondo BAYC, che è in costante evoluzione, ed in attesa del lancio del suo metaverso Otherside.
Passando ad un grafico weekly, possiamo vedere la storia di Apecoin che è recente, essendo andato in quotazione sugli exchange a Marzo’22. Dal lancio, in meno di due mesi era passato da 1$ ad un massimo monster a 27,60$ toccati quasi un anno fa, facendo segnare una crescita boom del 2700%.
Poi è iniziata la fase discendente che ha portato APE ad un minimo di 2,6180$, a metà Novembre’22, che corrisponde ad una discesa dai massimi del 90,50%. Da qui è iniziata una fase di rimbalzo, con la doji di inversione segnata con la freccia azzurra.
Per un primo segnale di ripresa del trend rialzista di lungo, il prezzo deve andare sopra la resistenza a 6,4$ evidenziata con la trend tratteggiata in arancione.
Tagliando il tempo, scendiamo su un grafico daily, dove visualizziamo il movimento dai massimi di Gennaio a 6,418$ fino ad oggi. Con il break down dell’area a 4,100$ abbiamo avuto un’accelerazione ribassista, che si è fermata vicino al supporto a 3,50/3,40$.
Da 20 giorni APE sta tentando una fase di rimbalzo, ma non riesce ad arrivare al livello di resistenza a 5$, per una ripresa di un trend rialzista. La fase è di incertezza, con un movimento di breve in laterale. Un break down del livello di supporto principale 3,4$ abbiamo un rischio di ulteriore ribasso fino a 2,80$.
Il setup degli indicatori sul giornaliero, ha virato nuovamente in positivo e questo è un buon segnale per una ripartenza.
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