Le quotazioni di Monero (XMR) stanno attraversando un finale di settimana “sprint” nel cambio contro dollaro americano. I prezzi hanno recuperato dai minimi di sabato, toccati a quota 154.10, spingendosi fino al picco odierno di quota 160.48. Nella serata di domenica 2 aprile, XMR viene scambiato sui migliori Exchange a 160.36 dollari, con un guadagno del +2.12% da ieri.
Il contesto nel quale si sta sviluppando questo recupero è attualmente vulnerabile dal lato dei fondamentali, e passibile del rischio di oscillazioni negative dovute all’emotività degli operatori. In queste ultime settimane, infatti, sono stati lanciati diversi strali al mondo crypto dell’autorevole pulpito delle autorità finanziarie americane ed europee. Abbiamo avuto novità in tal senso anche stamattina, prontamente rilanciate da un post.
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Monero è una cryptovaluta che è stata studiata appositamente per raggiungere una discrezionalità assoluta negli scambi. Proprio per questo motivo, quindi, potrebbe finire prima o poi nel mirino dei cani da guardia dell’economia in materia di antireciclaggio. Ad oggi, comunque, non risultano notizie particolari che possano riguardare direttamente Monero, tali da perturbarne l’andamento del trend.
Su grafico a candele settimanali vediamo che la crypto, già a partire dai minimi raggiunti lo scorso giugno, sta mantenendo un assetto rialzista legittimato da una sequenza di massimi e minimi consecutivi crescenti. La correzione più recente, sviluppatasi fra metà gennaio e i primi di marzo, aveva raggiunto un’estensione complessiva del -30% circa, ma da quattro settimane il mercato è in pieno recupero. I valori si stanno stabilizzando attualmente sopra alla linea dei 150.00 dollari.
Si è formata una vasta area supportiva contenuta fra i 137.00 ed i 148.00, all’interno della quale i prezzi potrebbero teoricamente ancora spingersi nel corso delle prossime 1-3 settimane, senza per questo modificare l’impostazione rialzista. L’eventualità di arretramenti dovrebbe essere quindi considerata, tecnicamente, occasione di acquisto.
La fascia di resistenza più solida da oltrepassare per impostare un trend rialzista duraturo è quella situata fra i 174.00/179.00 dollari. Si tratta di un’area che il mercato ha già tentato – per quattro settimane di fila – di oltrepassare stabilmente, durante il mese di gennaio. Ci aspettiamo che la pressione rialzista rimanga relativamente elevata anche nel corso delle prossime 5-10 giornate. Puntiamo quindi, come prima ipotesi operativa, al raggiungimento dell’area di resistenza citata.
Passiamo su grafico la scansione intraday con barre da 30 minuti, per affinare la disposizione dei supporti alla luce dell’analisi estrapolata dal grafico weekly. Rileviamo innanzitutto come, rispetto al nostro più recente aggiornamento (17 marzo), i prezzi non abbiano mai importunato neppure i supporti più vicini, posti fra 141.00/142.00.
È stato invece raggiunto, domenica 26 marzo scorso, il primo target rialzista, che avevamo fissato a 165.80. Rispetto alla metà di marzo le proiezioni si sono ampliate e indicano adesso due nuovi livelli-target a 172.30/80 e 178.65. I nuovi supporti sono localizzati già a quota 153.80/154.50 e quota 148.15/149, relativamente vicini ai valori attuali. Riteniamo comunque sia preferibile intervenire long su questo mercato da valori in ogni caso non superiori a quota 159.90. Il quadro rialzista descritto verrebbe annullato dall’eventuale cedimento di quota 148.15, meglio se confermata da almeno una chiusura inferiore su grafico a 30 minuti.
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