Da poco più di 72 ore è stata attivata la procedura di rimborso per i clienti europei di FTX – o meglio, i clienti europei che si erano iscritti alla versione cipriota dell’exchange. Una situazione parecchio confusa, dato l’enorme numero di entità che erano gestite da Sam Bankman-Fried su scala mondiale.
Qualcuno ha trovato tutto nell’account, altri non trovano l’account e altri ancora invece ritengono che manchi qualcosa. Per fare maggiore chiarezza sulla situazione, abbiamo deciso di dedicarle una puntata del Podcast. 15 minuti per capire come muoversi e quanto le news diffuse dalla stampa mainstream in realtà non abbiano fatto riferimento ai retroscena, che troverete però tutti all’interno del nostro Podcast.
In realtà il discrimine non nella provenienza dei clienti, ma nella piattaforma che avete effettivamente utilizzato per fare trading oppure per acquistare e vendere criptovalute tramite FTX.
Da inizio 2022 è stata infatti inaugurata una piattaforma europea di FTX, con sede a Cipro e i cui retroscena abbiamo già analizzato in un nostro speciale. Tanti clienti italiani e europei tuttavia non hanno avuto occasione di accedere ai rimborsi perché iscritti, loro malgrado, alla versione internazionale.
Se non riuscite ad accedere al sito perché questo vi comunica che non esistono account corrispondenti al vostro indirizzo e-mail, con ogni probabilità siete stati inclusi nella piattaforma internazionale, piattaforma che è ancora nel pieno della procedura fallimentare e che con ogni probabilità riuscirà a offrire rimborsi molto inferiori al 100%.
Ci possono essere errori, ma nella maggior parte dei casi si tratta di bilanci che sono stati conteggiati tramite vendita di tutti gli asset al 12 novembre, due giorni dopo l’avvio della procedura fallimentare. In altre parole non potrete in alcun modo riottenere le vostre criptovalute, ma soltanto la loro conversione, purtroppo ad un livello di prezzo molto più basso di quello di oggi.
Le autorità citano la causa di forza maggiore come giustificazione della vendita di tutti gli asset crypto in capo alla piattaforma e dunque ai clienti. Siamo certi che qualcuno, dato anche il fatto che si tratta di una procedura meno conveniente, con il senno di poi, per i clienti, avanzerà diverse questioni, molte delle quali di carattere legale.
Il problema più comune che abbiamo riscontrato tramite i nostri lettori è l’errato conteggio di prelievi e depositi non completati. Le richieste di prelievo sarebbero state sottratte dal bilancio nonostante il bonifico non sia mai partito. I depositi, anche quando accreditati dalla banca, non sono stati conteggiati. E questo risulterà in perdite importanti per una buona parte dei clienti di FTX EU. In sede di registrazione potete segnalare tali ammanchi e sperare che vi verranno rimborsati.
Il nostro Podcast è completamente gratuito. Puoi però darci una mano condividendolo con altre persone interessate non solo al caso FTX, ma anche al mondo di Bitcoin e delle criptovalute in generale.
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