Le quotazioni di Chainlink (LINK) stanno attraversando dal 22 marzo scorso una fase di oscillazione laterale nel cambio contro dollaro americano. Il movimento è stato caratterizzato da ripetuti cambi di tendenza dei prezzi che si sono limitati a stabilizzarsi nell’area fra 7.73 e 6.75. Nel corso delle ultime cinque giornate la volatilità ha preso a comprimersi attorno al baricentro di oscillazione che transita all’incirca per quota 7.30.
Dobbiamo necessariamente passare al grafico ad ampia scansione temporale, con candele settimanali, per apprezzare pienamente l’importanza tecnica rappresentata dal già menzionato livello a 7.30. Se osserviamo quello che è stato il comportamento di Chainlink a partire dal maggio del 2022, possiamo appurare come esso si sia limitato a stabilizzarsi entro un vasto range laterale, quasi perfetto.
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La parte superiore del range è quella delimitata dalle resistenze di lungo periodo che si stagliano fra 9.42 e 9.62, corrispondenti alla zona dei massimi toccati a giugno, agosto e novembre 2022. La parte inferiore del range è invece coincidente con i minimi di maggio, giugno e dicembre 2022, tutti registrati fra 5.01 e 5.31. La linea tratteggiata azzurra visibile sul grafico rappresenta il baricentro esatto dell’oscillazione, passante proprio per quota 7.30.
Non ci deve quindi sorprendere, quindi, che il mercato già da tre settimane stia oscillando a cavallo di tale livello. Tecnicamente parlando, i prezzi si trovano infatti sul punto di equilibrio fra la domanda e l’offerta degli ultimi 10 mesi. La maggior parte degli scambi, da maggio 2002 in poi, è stata effettuata a quota 7.30. Ben 35 delle 47 candele settimanali che si sono formate da allora presentano almeno un punto di contatto con quota 7.30.
A livello di fondamentali, non sono ora presenti notizie direttamente collegate con Chainlink che possano andare a impattare sulla sua oscillazione. Pertanto dobbiamo mettere in preventivo che il moto di stabilizzazione in corso potrebbe proseguire ancora per diverse giornate, prima che giungano stimoli di una qualunque natura a pungolare il mercato.
L’ultima news di rilievo (bullish, peraltro) era giunta in redazione circa un mese fa, relativa all’ingresso di Chainlink nel nucleo di servizi disponibili su BASE di Coinbase. Ne avevamo dato immediato risalto direttamente dal sito. Rispetto al 22 marzo scorso, data del nostro approfondimento più recente, i prezzi hanno avuto modo di scendere fino al vecchio livello di supporto principale che si trovava fra 6.78/6.83.
Da quella stessa area, hanno avuto poi modo di sviluppare un breve periodo di accumulazione, prima di ripartire al rialzo fino ai 7.68. Nel frattempo, i compratori hanno alzato le loro aree privilegiate di ingresso, che attualmente occupano la striscia fra 7.22/7.26 e quella fra 6.90/6.95.
Si tratta dei nuovi supporti, livelli di probabile reazione in caso di arretramenti. Le prospettive sono di continuazione del recupero fino a raggiungimento di un primo obiettivo a quota 7.91 e successivamente del target principale a quota 8.24/8.26. Si tratta di un leggero ridimensionamento alle aspettative rialziste rispetto all’ultima settimana di marzo.
Mentre scriviamo sono le ore 19:20 di martedì 4 aprile e Chainlink viene scambiato sui migliori Exchange mondiali a 7.38 dollari, con un guadagno del +1.93% da ieri.