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STEVE JOBS SATOSHI BITCOIN

Bitcoin e Apple: quali sono i segreti? | Steve Jobs è Satoshi?

Steve Jobs è Satoshi Nakamoto? Apple in segreto coltiva Bitcoin? Presto lo comprerà? Riassunto di tante... leggende.

Steve Jobs era un massimalista Bitcoin. Steve Jobs aveva una vita segreta nei meandri cypherpunk. Steve Jobs era Satoshi Nakamoto. La scoperta del whitepaper di Bitcoin dentro i computer Apple ha fatto ritornare alla ribalta le tante leggende che circondano il fondatore di Apple e il creatore di Bitcoin. Ma quanto c’è di vero, quanto di verosimile e quanto di palesemente falso?

In realtà sull’inserimento del whitepaper di Bitcoin in una cartella del sistema operativo che anima computer e portatili di Apple abbiamo qualche notizia in più. Notizie che ci permetteranno di capire cosa c’è davvero dietro la scoperta che ieri ha eccitato gli animi di un po’ tutti i bitcoiner.

E no, Steve Jobs, che manca ormai da 12 anni dalle scene a causa della sua prematura dipartita, non c’entra probabilmente nulla. Né con Bitcoin, né tanto meno con l’inserimento del documento fondamentale di Bitcoin nel “suo” sistema operativo.

Dal 2018 e non prima

A quanto pare il documento è stato inserito con la versione di macOS Mojave, la 10.14, che è stata pubblicata in versione definitiva il 24 settembre 2018. 7 anni dopo la morte di Steve Jobs. Già questa cronologia dovrebbe chiudere per sempre la questione, a meno che Steve Jobs non abbia indicato ad un terzo di operare per sua volontà postuma.

Quanto è possibile? A nostro avviso praticamente zero. Che motivo avrebbe avuto Steve Jobs di chiedere l’inserimento di un documento di questo tipo sette anni dopo la sua morte?

Bitcoin Steve Jobs
Difficile, anzi difficilissimo pensare che sia così
  • Un documento nascosto

L’inserimento del whitepaper di Bitcoin all’interno di una cartella molto nascosta di macOS non sembrerebbe avere i requisiti della dichiarazione d’amore. Sembrerebbe essere più un easter egg, quelle chicche che i programmatori inseriscono nei loro programmi e nei loro prodotti più per farsi una risata che per fare dei proclami politici. In macOS ne sono nascoste diverse (anche se questa è l’unica che riguarda Bitcoin).

  • L’attuale CEO, Tim Cook, è stato molto chiaro su Bitcoin

Della possibile vicinanza – o forse sarebbe il caso di parlare di possibile avvicinamento – tra Apple e Bitcoin si è parlato a più riprese. Nonostante rumors – sempre senza alcun fondamento – e dichiarazioni forse un po’ ambigue di Tim Cook, in realtà non se n’è fatto mai nulla. E per quanto riguarda il più ampio mondo crypto, il comportamento di Apple non è mai stato dei migliori. Anzi, molti sviluppatori si sono lamentati del fatto che a causa della configurazione delle commissioni su AppStore sia di fatto impossibile proporre determinate soluzioni.

Steve Jobs? Tim Cook

Alla morte di Steve Jobs il nostro caro Bitcoin era ancora in fase forse non embrionale, ma comunque neonatale. Era passato poco più di un anno dal genesis block, che fu consegnato al mondo quando la salute del fondatore di Apple era ormai irrimediabilmente compromessa. In altre parole, quando Steve Jobs aveva già questioni molto più pressanti di cui occuparsi.

Può essere interessante però vedere cosa ne pensi però Tim Cook, che è il successore di Steve Jobs pare per sua espressa volontà e che guida l’azienda da più di un decennio. Tim Cook ha parlato più volte pubblicamente di Bitcoin e del mondo cripto, dichiarandosi personalmente aperto a tali soluzioni, ma negando categoricamente il coinvolgimento di Apple.

Alla domanda di CNBC di qualche mese fa, riguardante eventuali detenzioni di Bitcoin o Ethereum Tim cook rispose in modo affermativo.

Sì, ne ho. Credo sia ragionevole detenerle all’interno di un portafoglio diversificato. E no, non sto dando consigli sull’investimento.

E aggiunse poi di essere stato interessato alle criptovalute per diverso tempo e che tale visione fosse esclusivamente personale.

Non investirei [con Apple] in criptovalute, non perché non ci investirei il mio denaro, ma perché non credo che le persone che comprano azioni Apple lo facciano per avere esposizione verso le crypto.

Una questione che sembrerebbe essere definitiva quantomeno sulla possibilità che Apple scelga di destinare parte del suo patrimonio in Bitcoin o in altra criptovaluta.

Steve Jobs è Satoshi Nakamoto?

Sono rumors che hanno avuto una discreta circolazione in passato, circolazione partita però da siti di serie B e C e che non ha mai offerto alcun tipo di prova convincente.

Il fatto che in queste ore siano tornati sul tema diversi account di Twitter che governano le loro vite in base all’engagement farming (ovvero l’ottenere più interazioni possibili) la dice lunga sulla solidità di questa teoria. No, ci sono candidati molto più credibili. E no, non sarebbe comunque importante. Bitcoin ha vissuto la maggioranza della propria vita senza alcun tipo di legame con il suo mitico fondatore. E anche se si trattasse di Steve Jobs… alla fine non sarebbe così importante. Ed è proprio questa la grandezza di Bitcoin che in molti, purtroppo, fanno fatica a assimilare.

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