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Casa Bianca pro Bitcoin? | Si candida uno dei Kennedy!

La corsa alla Casa Bianca si arricchisce di un nuovo candidato Pro Bitcoin. Come risponderà la community?
2 anni fa
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Bitcoin è politico, in particolare negli USA. Negli Stati Uniti la battaglia tra un eventuale dollaro digitale, il mondo delle criptovalute e quello di Bitcoin attraversa tutto l’arco del Congresso e sarà con ogni probabilità parte della decisiva battaglia per diventare il prossimo inquilino della Casa Bianca.

Ron DeSantis – che pur non ha ancora annunciato la sua candidatura – si è già schierato in modo netto contro le CBDC. Uno dei nipoti di Kennedy fa ancora di più e si schiera apertamente a favore di Bitcoin, per quanto la sua candidatura e le sue posizioni saranno motivo di dibattito anche all’interno della community.

Robert F. Kennedy Jr sarà il prossimo di una lunga serie di politici USA che vogliono cercare sponde anche tra i bitcoiner? Sul personaggio politico in questione in realtà di motivi di discussione ce ne sono diversi, a partire dal partito che si candida a guidare per le prossime presidenziali: quel Partito Democratico che la senatrice Elizabeth Warren sta cercando di compattare in un esercito anti-crypto.

Il candidato pro Bitcoin: eccovi Robert F. Kennedy

Personaggio sopra le righe almeno per gli standard europei, Robert F. Kennedy Jr si presenta con un pedigree niente male. È nipote di uno dei più popolari presidenti della storia americana e ha pertanto da mettere sul tavolo un cognome che, almeno a certe latitudini, conta. Non è finito qui però il motivo di interesse per questo potenziale candidato.

Un un suo recente tweet dato alle stampe virtuali lo scorso lunedì, il potenziale candidato alla corsa Dem per la presidenza ha infatti sostenuto non solo il fronte anti dollaro digitrale, ma si è detto anche apertamente favorevole a “criptovalute come Bitcoin, che offrono al pubblico una via di scampo dalla bolla che inevitabilmente esploderà”, aggiungendo poi:

La Casa Bianca è collusa con i banchieri, affinché tutti noi siamo intrappolati in una bolla di profitti e di controllo.

Nel lungo tweet (approfittando di quanto ora viene garantito a chi sottoscrive Twitter Blue) ha anche riportato opinioni di Nic Carter, riguardo l’operazione Chokepoint 2.0, ovvero la supposta azione coordinata da parte delle autorità federali per privare dell’accesso ai servizi bancari i principali operatori del mondo cripto.

Un altro candidato pro Bitcoin, ma quanto c’è di concreto?

Una posizione, almeno virtualmente, perfettamente in linea con quella dei più integralisti degli appassionati di Bitcoin e del mondo crypto in generale, che però sta già innescando diverse polemiche anche per la particolarità del personaggio, che in passato si era scagliato contro le misure di contenimento contro il COVID 19 e contro la campagna vaccinale, marchio della bestia per una certa politica.

Ma Bitcoin ha davvero bisogno di politici che lo difendano?

In America certamente non mancano politici pronti a battersi per Bitcoin. Abbiamo visto in passato sia Ted Cruz sia Cynthia Lummis prendere le parti della moneta libera per eccellenza, secondo alcuni per calcolo politico, secondo altri invece per genuino amore per la libertà che Bitcoin garantisce.

L’impegno di un altro politico fuori dagli schemi come Robert Kenned Jr sarà materiale per altre accese discussioni nel comparto, tra chi continua a vedere un certo tipo di impegno, a prescindere da chi ne sia protagonista, come necessario per il proseguimento della scalata di Bitcoin, e chi invece vede ogni intromissione della politica come sospetta.

Tutto questo mentre il fronte si sta spaccando anche sul sostegno a Bukele, presidente di El Salvador passato alla storia per aver inserito Bitcoin nella propria economia come valuta avente corso legale. Per quanto omogenea qualcuno voglia far apparire la community che ruota intorno a Bitcoin, questa non lo è. Probabilmente si spaccherà anche su Kennedy. No, non è un brutto segno, ma è al contrario indice della sua vitalità.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

Vedi Commenti

  • Se fosse passione genuina per la libertà finanzaria sarebbe bello...ma non so mai in quale misura credere a queste dichiarazioni. Se dovessi fare un confronto col nostro bel paese beh...allora ciaone!!
    Non voglio fare di tutta l'erba un fascio, ma non è che di fasci ne siano rimasti molti...

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  • Banchieri che ci vogliono intrappolare in una bolla di profitti per loro e di controllo per noi, ha capito che a comandare sono le lobby bancarie che per mantenere l'egemonia sono contrari al cambiamento e sicuramente ai bitcoin, gli stessi banchieri che hanno ordinato l'assassinio del suo lontano parente. Bitcoin comunque non ha bisogno dei kennedy che dopo queste dichiarazioni, che comunque mi trovano d'accordo se la volontà è quella di far bene al popolo, farebbe bene a guardarsi alle spalle. Buona giornata

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