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Balzo di Bitcoin: inflazione USA “OK” | Cosa cambia per le crypto

L'inflazione è più bassa delle aspettative (anche se non quella che interessava). Bitcoin fa un breve balzo. Cosa cambia per il comparto crypto?
2 anni fa
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Arrivano dati incoraggianti sull’inflazione negli USA. Anno su anno è stato registrato un aumento del 5%, contro previsioni che avevano trovato consenso intorno a 5,2%, per un miglioramento sostanziale rispetto al mese precedente che fa sperare in un percorso più semplice per il ritorno verso quota 2%.

Il tutto con al centro una Federal Reserve che all’inizio del prossimo mese sarà chiamata, tramite FOMC, a decidere i prossimi rialzi dei tassi negli Stati Uniti. Questione che interessa direttamente anche Bitcoin, che sulla notizia è balzato di poco più dell’1%.

Tutto tornato in ordine? Non esattamente. È il momento di cercare di tracciare i possibili percorso per l’economia americana – e di conseguenza per quella mondiale – mentre i tassi di interesse rimarranno, almeno per le prossime settimane, il dato più interessante per tutti i mercati, compreso quello delle criptovalute.

Inflazione USA più bassa delle aspettative, i mercati brindano con moderazione

I dati che tutti aspettavano per oggi sono arrivati e sono i seguenti:

Inflazione mese su mese e anno su anno più bassa delle aspettative, mentre rimane tenace l’inflazione core, che forse interessa effettivamente di più tanto i mercati quanto chi dovrà decidere a breve di eventuali rialzi dei tassi di interesse.

Bitcoin ne approfitta facendo registrare rialzi in quota 30.500$ (prima di contestare il prezzo, leggete l’ora alla quale è stato pubblicato questo speciale), segnalando come un’eventuale ammorbidimento delle politiche monetarie a Washington non sia solo gradito, ma anche benvenuto.

Tuttavia non si tratta di un dato molto interessante, per quanto abbia eccitato sul breve il grosso degli investitori, che sembrano essere andati long pur incontrando qualche resistenza.

  • Inflazione ancora molto alta

Certo, nessuno si aspettava un pronto ritorno verso il target del 2%, ma rimane comunque il fatto che siamo davanti ad un percorso lungo, difficile e estenuante. Con ogni probabilità il quadro tassi alti per un po’ che era stato minacciato da diversi papaveri di Federal Reserve rimane quello più probabile. A patto che non si rompa altro dopo la mini-crisi bancaria che ha colpito gli USA.

L’inflazione offre una mano, ma il quadro generale non cambia granché
  • Perché la questione interessa tanto a Bitcoin?

Perché Bitcoin risponde da asset finanziario di fronte a questi movimenti e si fa solleticare dall’idea di un percorso di rialzo dei tassi che potrebbe presto giungere a termine. Un percorso che, lo ricordiamo, abbiamo descritto anche nella nostra guida ai tassi di interesse, così da permette a tutti di apprendere i fondamentali che si muovono dietro queste decisioni e gli effetti che producono sui mercati.

Il peggio è passato?

La risposta è che non lo sappiamo, così come non lo sanno neanche i quadri di Federal Reserve, che con ogni probabilità ripeteranno durante la prossima riunione che continueranno a monitorare e che intraprenderanno azioni basandosi sui dati in arrivo.

  • Cosa dicono i mercati adesso

I mercati continuano a puntare, per il 65% circa, verso un rialzo comunque di 25 punti base, ovvero dello 0,25% per la prossima riunione del FOMC che è prevista per maggio. Nessun grosso cambiamento dunque, ma un miglioramento marginale della possibilità che non ci sia nessun rialzo.

Noi, se dovessimo scommettere oggi, punteremmo su un ulteriore rialzo contenuto a 25 bps, sottolineando però l’oggi, perché di cose da qui a fine aprile ne possono succedere diverse e possono indirizzare in senso contrario l’azione di Federal Reserve.

Ancora target al 2%

Parlando di inflazione e di tassi, è bene ricordare che i messaggi di Federal Reserve sul target del 2% di inflazione rimangono netti: non vi è alcuna intenzione, almeno per ora, di rivedere tale target.

Molti dei direttori della banca centrale USA, che banca centrale non si fa chiamare, hanno ripetuto che è in ballo la credibilità della prima istituzione monetaria del mondo. E questa sarà la posizione, a meno che – aggiungiamo noi – non si farà troppo difficile tornare verso quel target e, piano piano, diventerà necessario abituare la popolazione a target più alti. Probabile? No. Possibile? In un contesto del genere non ci sentiamo di escludere nulla.

Cosa cambia per Bitcoin?^

A dire il vero non un granché, così come non cambia molto al settore che opera a traino di $BTC. Le cose stanno esattamente, fatto salvo questo balzo, come stavano questa mattina.

Bitcoin è forte, è vivo, lotta e non sembrerebbe avere alcuna intenzione di farsi fare un altro funerale.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

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