Torna alla ribalta Sweat Economy con il suo token Sweat, del quale un po’ tutti avevamo dimenticato anche dell’esistenza dopo che la moda delle Move to Earn si è decisamente assopito. Nato come una sorta di alternativa a STEPN, ma senza la barriera di ingresso dell’acquisto di sneaker in modalità NFT che almeno in una certa parte della propria vita comandavano cifre importanti sul mercato.
A cosa è dovuto questo ritorno di interesse per Sweat? L’avvicinarsi della prova costume? La possibilità di buttare giù qualche chilo e guadagnare, nel mentre, qualcosa? Proviamo a fare il punto della situazione.
Di STEPN abbiamo parlato in lungo e largo, per quanto in realtà il grosso dell’interesse sembrava essere legato più alla possibilità di fare soldi che di prendere abitudini salutari, come quella di una camminata o per i più allenati di una corsetta. La precedente bull run ha dato letteralmente fuoco alle polveri di un ecosistema, quello crypto, che ha provato a declinarsi in tutti i modi possibili e immaginabili. E con la grande corsa di certi token – come STEPN – non potevano mancare anche tentativi di operazioni rivedute e migliorate per cercare di guadagnarsi la fetta di una torta al tempo apparentemente infinita.
Si torna a parlare di Sweat, seguitissima sui social (in particolare su Twitter) anche grazie a campagne marketing molto aggressive, regalie e promesse di implementazione di nuovi sistemi per il futuro.
Una app per i principali sistemi operativi per smartphone, sia Apple che Android, insieme ad un ecosistema che retribuisce già migliaia di utenti con crypto di nuovo conio. Sembrerebbe essere la soluzione perfetta per chi vuole abbinare abitudini sane a qualche guadagno. Ma più avanti vedremo cosa c’è dietro e cosa effettivamente possiamo… guadagnare.
Di base si guadagna uno Sweatcoin ogni 1.000 passi. Ai prezzi attuali questo vuol dire 0,008$ per 1.000 passi. Immaginiamo di essere intorno alla soglia soglia ritenuta quella giusta per rimanere in salute, ovvero di 10.000 passi. In quel caso guadagneremmo nel caso della giornata 8 centesimi di dollaro. Non esattamente una fortuna e non esattamente un incentivo a darci dentro.
Questa non è però l’unica alternativa che abbiamo a disposizione. Ci sono dei sistemi aggiuntivi che dovrebbero rendere l’utilizzo dell’App maggiormente attrattivo. Per 20 minuti al giorno possiamo raddoppiare il valore dei nostri passi, così come possiamo partecipare a diversi concorsi a premio che vengono costantemente aggiornati.
Esiste anche la possibilità di pagare una somma annuale intorno ai 25 euro per accedere al piano premium, che permette di ricevere ricompense più sostanziose (ma comunque lontane da quanto ricevereste con un lavoro, poche fantasie!).
Nel complesso e sotto la coltre delle crypto sembrerebbe essere un sistema di revenue sharing, ovvero dove parte dei profitti ottenuti dal gestore del sistema vengono distribuiti ai partecipanti.
Il sistema è articolato, ma difficilmente vi renderà ricchi. Torneremo probabilmente a parlarne, nel caso in cui dovesse manifestarsi l’interesse dei nostri lettori. Per ora il nostro consiglio rimane quello di fare attività fisica a prescindere dai centesimi che potrete guadagnare con questa App. E la domanda con la quale ci lasciamo è la seguente: ma era davvero necessario integrarvi un sistema basato su un token crypto?
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