Sembra che le regole non siano uguali per tutti. Secondo quanto riportato da due membri del Congresso, SEC non avrebbe ancora consegnato la documentazione richiesta dalla competente commissione che sta indagando sul caso FTX e sugli eventuali legami con l’agenzia prima del crack. Una storia sulla quale almeno una parte politica negli USA vuole gettare luce e che sarà uno dei terreni di forte scontro politico a tema crypto.
La storia è di quelle degne di un film sull’alta finanza e lo spionaggio. Nella giornata di ieri Patrick McHenry, che è capo della Commissione Servizi Finanziari del Congresso e Bill Huizenga, che è capo del panel di vigilanza all’interno della medesima commissione, hanno inviato una lettera per minacciare Gary Gensler di citazione/subpoena, dato che i documenti richiesti da suddetta commissione non sarebbero ancora stati consegnati.
Una situazione che ha del paradossale e che per molti commentatori negli USA segnala come in realtà Gary Gensler si senta al di sopra della legge, della politica e soprattutto del Congresso.
Nella giornata di ieri due membri del Congresso e della relativa Commissione che si occupa di Servizi Finanziari hanno inviato una lettera a SEC, minacciando da un lato una citazione con l’obbligo di fornire documenti, dall’altro conseguenze più severe per il suo direttore, che sarebbe direttamente responsabile della consegna di tali documenti.
Di che tipo di documenti parliamo? La Commissione ha richiesto quantomeno di vedere i documenti che hanno portato alla denuncia formale delle attività di FTX – per quanto con enorme ritardo rispetto al crack – e in aggiunta le comunicazioni interne anche precedenti che riguardavano FTX. Una quantità di documenti che potrebbe essere non solo importante sul piano quantitativo, ma anche su quello qualitativo, dato che in molti sospettano che ci siano stati rapporti e interlocuzioni tra l’agenzia e l’exchange meritevoli di attenzione da parte dell’opinione pubblica.
In particolare a interessare sarebbero le tempistiche dell’arresto di Bankman-Fried, che ricordiamo ai nostri lettori sono avvenute poco prima che lo stesso sarebbe dovuto comparire davanti alla Commissione stessa. Il sospetto è che ci sia stata coordinazione tra Dipartimento di Giustizia e SEC per evitare una testimonianza diretta di Sam Bankman-Fried che avrebbe potuto rilevare dei particolari sgraditi all’agenzia.
Secondo la Commissione l’agenzia che si occupa di vigilare sui mercati non avrebbe prodotto ancora alcun documento o informazione che sono stati formalmente richiesti lo sorso 10 febbraio. Sarebbe stato ottenuto soltanto un brief da 230 pagine che però, a detta di McHenry e Huizenga non conterrebbe alcuna delle informazioni richieste.
A fare gola, sempre secondo quanto riportano le testate americane, sono i documenti che raccomandavano certe accuse (civili) per FTX.
Ci sarà comunque una nuova scadenza, che è fissata per le 17:00 ET di lunedì 17 aprile. Sarà il giorno prima della comparsa di Gary Gensler di fronte alla commissione, sempre in relazione allo stesso caso.
Una questione che si fa sempre più scottante e che dimostra come le crypto siano diventate terreno di scontro anche politico. E che probabilmente saranno uno dei temi che decideranno anche la prossima corsa alla Casa Bianca.
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Gary Gensler già me lo immagino, un viscido e ignorante che con le sue dichiarazioni ha fatto perdere fior di soldoni a molti investitori e magari avrà ricevuto pure lui qualche mazzetta per il caso FTX. E' proprio vero li il più pulito ha la rogna. E sicuramente SEC sarà stata complice.