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Quant: il CPO è pro CBDC | Anche se…

Parla il CPO di Quant: CBDC possono aiutare le piccole imprese, ma occhio alla programmabilità.
2 anni fa
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Le CBDC, le Central Bank Digital Currency hanno già spaccato l’universo degli appassionati cripto e dei principali progetti di questo comparto. Se c’è chi rispedisce al mittente l’offerta, c’è chi invece sembrerebbe essere decisamente più aperto a tale possibilità. A questo ultimo schieramento si è aggiunto di recente Quant, con il CPO Martin Hargreaves che ha recentemente commentato a favore dei possibili sviluppi della tecnologia.

Questo pur sottolineando quali sono gli aspetti più problematici di tale tecnologia, a partire da una programmabilità che invece era stata fortemente consigliata dal Fondo Monetario Internazionale anche per scopi politici, ovvero sfruttando le possibilità offerte da una moneta programmabile anche per limitare certi comportamenti dei cittadini.

Il parere del CPO di Quant è piuttosto articolato e merita certamente un approfondimento anche al fine di comprendere la direzione verso la quale si sta muovendo la discussione pubblica su questi temi.

Parla il CPO di Quant: “Occhio alla programmabilità”

Uno dei temi più dibattuti che riguardano le CBDC, le Central Bank Digital Currency, è quello della programmabilità di tali gettoni/token. Programmabilità che significa anche la possibilità di impedirne la spesa in determinati punti vendita, o per determinate categorie di servizi o di merci. Un problema che per molti invece è una feature di questa nuova forma di moneta e della quale si dibatte, con toni piuttosto aspri, tanto in Europa quanto nel Regno Unito. In Europa, almeno secondo le promesse di diversi dirigenti della Banca Centrale Europea, tale possibilità sembrerebbe essere stata scongiurata.

È la questione centrale per molti

Nel Regno Unito invece ancora no. Ed è su questo tema che è intervenuto il CPO di Quant, sistema in blockchain che gode di un certo seguito:

Quando poniamo delle restrizioni alla moneta [sul suo possibile utilizzo, NDR], questo ha un impatto sul suo valore. Avere 100 sterline che posso spendere, ad esempio, solo per l’affitto o per il cibo, rende quelle 100 sterline non dello stesso valore di 100 sterline che posso spendere su qualunque cosa.

Per comprendere cosa sta dicendo Hargreaves è bene fare qualche passo indietro. Tanti enti internazionali che stanno spingendo per un’adozione il più veloce possibile di certi strumenti monetari, hanno evidenziato come tra gli effetti positivi di tale implementazione ci sarà anche la possibilità di limitare o eliminare certi tipi di spese. Il Fondo Monetario Internazionale aveva fatto l’esempio della questione ambientale, indicando come si potessero utilizzare con profitto le CBDC programmabili ad esempio per ridurre le emissioni di CO2.

In soldoni, per quanto si possa o meno essere interessati d’ambiente, la questione è che certe caratteristiche della moneta programmabile potrebbero renderla molto meno fungibile di quanto lo sia oggi, aprendo a possibilità anche preoccupanti per la libertà della popolazione.

Il CPO di Quant non è però completamente in disaccordo

Non è in disaccordo con la possibilità di avere delle CBDC, nel Regno Unito come altrove. Ci sarebbero, almeno a suo modo di vedere le cose, anche dei possibili lati positivi.

Se sei una compagnia di grandi dimensioni che sta monetizzando su come le cose funzionano ora [in relazione ai pagamenti, NDR], probabilmente non vorresti vedere un nuovo sistema di POS che bypassi… le cose come funzionano oggi.

Secondo il CPO di Quant una valuta digitale della Banca Centrale potrebbe effettivamente contrastare il dominio di Visa, Mastercard e AMEX, offrendo di più alle piccole imprese che a quelle di grandi dimensioni.

È davvero una delle possibilità che potrebbero venir fuori dall’adozione delle CBDC? O si tratta di wishful thinking e quindi di speranze mal riposte?

Le CBDC dividono il mondo crypto

C’è chi sogna di partecipare alla loro creazione, vedi Ripple o anche Stellar, o di nuovo AAVE che è già attiva in tal senso in Brasile, e chi chiaramente le vive come il maggiore dei mali.

Un male che Bitcoin sarebbe nato per estirpare, separando una volta per tutte la moneta dallo stato e dalla politica. Voi da che parte state? Fateci sapere la vostra qui o anche sul nostro canale Telegram.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

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  • l'orrore... l'orrore....

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