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Bitcoin: un segnale dall’inflazione Italiana | Ecco COSA SIGNIFICA

Un segnale per Bitcoin dall'inflazione italiana, che non interessa a nessuno anche se...
1 anno fa
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I dati sull’inflazione italiana non interessano granché i mercati crypto – e se vogliamo neanche quelli finanziari. Quelli di oggi però ci raccontano di un quadro finanziario potenzialmente globale degno di nota, ed è da quanto avvenuto poche ore fa che partiremo anche per capire come potrebbe muoversi il mercato Bitcoin e crypto nelle prossime settimane e nei prossimi mesi.

L’Italia non ha una politica monetaria indipendente e partecipa a quanto avviene a Bruxelles e Francoforte: a che pro dunque analizzare quel +7,6% su base annua e dei suoi potenziali riflessi per mercati più grandi e lontani?

C’è qualche spunto interessante, che può farci capire anche a che punto siamo nel mondo di Bitcoin e crypto, che pur di Roma e Milano tendenzialmente si curano molto poco.

Leggi anche il nostro approfondimento sull’inflazione.

Inflazione “giù”, ma non c’è granché da festeggiare

Chiedendo ai più ottimisti soltanto qualche mese fa, avremmo avuto certamente un quadro molto diverso da quello che oggi raccontano i dati. L’inflazione italiana scende rispetto al mese precedente di 1,5%, un punto e mezzo percentuale che di questi tempi è grasso che cola, mentre altri paesi come gli USA stanno invece facendo più fatica, pur avendo un livello di inflazione decisamente più basso (vedi gli USA).

  • L’inflazione non è una bestia che si può domare facilmente

Certo, il calo è sostanziale rispetto al mese precedente. 1,5% è una quantità importante, soprattutto se dovessimo paragonarla all’andamento quasi flat negli Stati Uniti.

La prima lezione da apprendere – e sulla quale potremo basare anche decisioni per il futuro, è che ormai ad un’inflazione che tornerà rapidamente verso il 2% ci credono in pochi, anzi in pochissimi.

Questo vuol dire che in condizioni meno preoccupanti su altri fronti probabilmente BCE (e le altre banche centrali mondiali) continuerebbero ad affilare i coltelli.

  • Non vi è piena libertà perché…

La tentazione di riprendere con QE e con altre manovre espansive, per non dire lassiste, di politica monetaria è sempre molto forte. Un noto premio Nobel per l’Economia, Milton Friedman, paragonò tali misure all’alcol. Mentre si beve i benefici arrivano subito. Quando si deve smettere invece è il peggio che presenta il conto in prima battuta. Il risultato è che diventa molto duro rinunciare alla bottiglia. O in questo caso a politiche espansive in senso monetario.

Non vi è poi piena libertà perché il rischio che si sia già rotto qualcosa è più che concreto. L’Italia non deciderà in autonomia – dato che in BCE devono convergere anche altre opinioni – ma siamo piuttosto certi del fatto che le banche centrali terranno conto del pericolo che si finisca… in recessione. O che si avverta qualche altro scricchiolio come quello di SVB.

Un quadro nuovo
  • Cosa cambia per Bitcoin e crypto?

In realtà sul breve poco. All’uscita della notizia durante le prime ore della giornata di contrattazioni, Bitcoin si è disinteressato completamente del dato: dopotutto l’economia italiana non è così rilevante e il dato in sé non ha detto nulla che non sapevamo già.

Qualche consiglio per muoversi in un contesto nuovo per tutti, anche per le crypto

Il contesto che si sta creando in queste settimane – e che impegnerà probabilmente i prossimi mesi – è assolutamente nuovo e di difficile lettura per tutti gli analisti, anche quelli più ferrati. Il rischio concreto è di trovarsi a combattere con mezzi spuntati (o che non si possono usare) tassi di inflazione molto elevati, mentre comunque il mondo dell’economia non riesce a crescere.

Sia una crisi economica sia condizioni di tassi alti e inflazione alta non sono stati mai affrontati da Bitcoin. Per molti è il segnale che potrebbe cambiare molto rapidamente il quadro della percezione intorno a Bitcoin. Di fronte ad un mondo dove la valuta fiat perde valore a ritmi serrati, che Bitcoin venga finalmente riconosciuto come bene rifugio? Chissà: probabilmente lo scopriremo solo vivendo.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

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