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Algorand: exchange crypto nei guai | SEC la dichiara security

SEC colpisce ancora. All'interno del lungo documento d'accusa di Bittrex, attacco diretto a Algorand, DASH e altre crypto

Prima una Wells Notice, poi invece si è passati ai fatti. Parliamo di SEC e della sua ultima avventura giudiziaria contro Bittrex, exchange con ormai quote di mercato ridotte e che aveva già annunciato la volontà di abbandonare gli Stati Uniti. C’è poco in realtà di interessante nella vicenda in superficie: a muovere l’interesse è la dichiarazione di diverse criptovalute, all’interno del lungo documento pubblicato da SEC, come security.

E quindi come contratti di investimento che innescano l’obbligo di registrazione e che producono effetti importanti secondo le leggi che governano il mercato americano.

Tra queste anche OMG, Algorand, Dash, TokenCard, NGC di Naga, IHT. La presenza di analisi dettagliate della decisione che ha portato a dichiarare tali asset delle security sarà certamente motivo di approfondimento nei prossimi giorni, data anche la rilevanza sul mercato di almeno un paio dei progetti sopracitati.

Bittrex accusata, tra le altre cose, di vendere security

Accusa cappello che dato il fatto che diversi di questi asset sono presenti anche presso gli altri exchange che operano in America, potrebbe essere foriera di problemi anche per altri operatori sul mercato statunitense. Tra queste diverse conoscenze del pubblico di Criptovaluta.it.

Vengono contestate ad Algorand diverse situazioni del passato, a partire dalla vendita diretta di 25 milioni di token, la presenza di una policy “soddisfatti o rimborsati”, il fatto che il valore del token sia stato collegato anche in diverse dichiarazioni pubbliche al livello di utilizzo della piattaforma. Viene inoltre contestato a Algorand di aver offerto programmi con ricompense e incentivi per l’acquisto.

attacco SEC

Per Algorand sarebbe inoltre presente la caratteristica dell’impresa comune, data la presenza di Algorand Foundation e di Algorand Inc. che collaborano su diversi progetti, la gestione di un numero importante di token – che danno anche diritti specifici di voto e talune promesse sul non rappresentare mai, anche in presenza di più token, più del 49% dei voti totali. Viene inoltre contestato sempre ad Algorand di aver dichiarato la volontà di spendere token propri per il supporto dell’ecosistema e per incoraggiarne lo sviluppo del network.

Una questione importante: i token visti come “azioni”

Altra parte molto interessante dell’intera vicenda – e che quindi riguarda non solo Algorand ma tutti i progetti accusati, seppur indirettamente, è quella della giustificazione della common enterprise, criterio necessario per dichiarare un qualunque asset una security, con il fatto che tali token crescendo di valore in simultanea retribuiscono i partecipanti per quote.

Con questi criteri tutto o quasi una security

Ci riserviamo di analizzare più a fondo e con l’aiuto di legali ferrati sulla materia l’intero documento. La prima considerazione che ci preme affidare ai nostri lettori è che con questi criteri sono davvero pochi i progetti che non finirebbero per rientrare nella definizione di security.

Non è chiaro per il momento che tipo di reazioni ci saranno da parte di Algorand e degli altri progetti coinvolti, dato che comunque si tratta di un documento di denuncia nei confronti di Bittrex.

Senza una chiara definizione di ciò che è un titolo finanziario e di ciò che non lo è, anche gli altri exchange sono fondamentalmente in pericolo. La causa che vedrà contrapposti Coinbase e SEC servirà con ogni probabilità a far luce anche su questi aspetti.

E se possiamo lasciarci con qualcosa di quantomeno curioso… un tempo Gary Gensler difendeva pubblicamente Algorand:



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Mario
Mario
1 anno fa

Sei un incompetente lasciatelo dire grossi come le cazzate che spari!

Alessio Ippolito
Admin
Alessio Ippolito
1 anno fa
Reply to  Mario

Ciao Mario, innanzitutto moderi il linguaggio e , in maniera più educata, esponi meglio le tue opinioni.

Grazie mille