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Crypto: top 10 a rischio SEC | Ethereum, Cardano, Binance Coin…

1 anno fa
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Ieri SEC ha aggiunto nuove crypto alla lista di security all’interno del più complesso caso contro l’exchange Bittrex. Una situazione incresciosa per molti investitori, per quanto in realtà ieri i mercati non abbiano poi reagito in modo così negativo. Con la promessa di tornare sugli aspetti più tecnici sul piano legale, è il momento giusto per fare il punto della situazione, facendo anche ricognizione di quali delle top crypto siano state già definite da SEC come security all’interno di altri procedimenti giudiziari.

È necessaria una premessa: SEC è libera di dichiarare quello che vuole e anche di avviare tutte le cause che il suo importante budget gli permette di gestire. Saranno poi in genere i tribunali a stabilire se, come e quando SEC avrà ragione. Il tutto però, purtroppo, dopo che le stesse cause avranno già prodotto i loro effetti.

La top 10 crypto: quali token e coin sono security secondo SEC?

Partiamo da quelle maggiormente capitalizzate sul mercato, che sono poi le p rilevanti per la maggior parte dei nostri lettori.

  • Bitcoin

Per Bitcoin la situazione sembra essere sufficientemente chiara. $BTC è stato dichiarato a più riprese commodity da un’altra agenzia governativa di pari rango e non sembra che SEC abbia intenzione di contestare questo specifico atteggiamento. Lo stesso Gary Gensler è stato chiaro a riguardo, per quanto la sua opinione non sia in realtà… Cassazione.

Già per Ethereum la situazione si fa più complicata. Ethereum ha avuto una ICO pur ricevendo qualche trattamento di favore, in passato, da SEC. Successivamente al Merge però lo stesso Gary Gensler ha avanzato dubbi sullo status di Ethereum, dichiarando:

Il pubblico che investe lo sta facendo aspettandosi dei profitti […] che siano Proof of Stake e quando ottengono dei ritorni del 2, 4, 18%…

Il riferimento velato è al passaggio di Ethereum, dato che tale dichiarazione fu accompagnata da un riferimento a Bitcoin come unico asset crypto certamente al di fuori della definizione di security.

C’è stata anche un’altra occasione nella quale Gensler ha segnalato il passaggio a Proof of Stake di Ethereum come di potenziale interesse per il regolatore, in quanto potrebbe aver trasformato Ethereum in una security.

  • Tether e gli altri Stablecoin

Questa è forse la posizione più assurda tra quelle difese pubblicamente da Gensler.

Non vi sarebbe, sempre secondo l’opinione del capo di SEC, chiarezza. Le leggi attuali degli Stati Uniti permetterebbero all’agenzia di trattare Tether e gli altri stablecoin, anche se con riserva, come security.

Secondo quanto fu riportato da Bloomberg lo scorso giugno, SEC avrebbe avviato un’indagine interna per valutare lo status di BNB, il token di utility che permette di ottenere sconti sulla piattaforma e altri vantaggi. Non è chiara la consistenza dell’indagine né tantomeno se si arriverà mai alla conclusione della stessa. Forse non sarà necessario, dato che Binance ha già i suoi problemi negli USA.

Per quanto concerne Ripple, c’è poco di cui discutere. Ripple Labs è in causa con SEC proprio riguardo la vendita di token $XRP che, almeno al tempo, sarebbero stati identificati dall’agenzia come security. La risposta è un .

Non ci sono mai state cause legali intentate da SEC che abbiano considerato $ADA di Cardano una security. Lo stesso Charles Hoskinson, leader del progetto, si è mostrato sicuro e baldanzoso più volte sul tema.

Fatta eccezione per un’indagine di SEC sui comportamenti di Elon Musk – che però nessuno può confermare – non sembra ci siano stati mai riferimenti di questo tipo. Per un certo periodo si è parlato insistentemente di $DOGE come security non registrata, ma si trattava di una discussione partita da alcuni Bitcoin Maxi, che da questa situazione pensano di averci, eventualmente, da guadagnare.

Anche per quanto riguarda Polygon Matic non sembra ci siano mai state attenzioni particolari da parte di SEC. Qualcuno in passato diceva che era dovuto al trattamento speciale che il mondo Ethereum è riuscito ad ottenere da SEC, ma rimane il fatto che di atti ufficiali non ce ne sono.

Per Solana non ci sono mai state particolari attenzioni da parte di SEC, per quanto qualche class action abbia provato a stabilire e collegare il punto. Alcune delle vendite di diritti futuri su $SOL sono state regolarmente registrate presso SEC, cosa che però non aggiunge nulla alla vicenda.

Il resto del mercato

C’è poi tutto il mondo delle criptovalute a più bassa capitalizzazione. Su molte di queste abbiamo già la certezza dell’azione di SEC:

Seguendo il link troverete il primo speciale del nostro magazine che parla proprio della complessa causa avviata da SEC contro Justin Sun, causa all’interno della quale sia $TRX sia $BTT vengono definiti come security.

  • DASH

Fa parte della citazione di ieri contro Bittrex. La gestione del progetto ha rispedito le accuse al mittente. La questione DASH è forse la più rilevante per i casi futuri, dato che si tratta di un fork di Bitcoin, che viene utilizzato principalmente come piattaforma di pagamento. A fare la differenza sarebbe la presenza di un Dash Control Group.

  • Algorand

Anche Algorand fa parte del gruppo di criptovalute citate ieri da SEC all’interno del documento di accusa di Bittrex.

  • Le altre minori

Sempre all’interno del documento di SEC contro Bittrex sono citate anche altre criptovalute: dal token di Naga, OMG, TKN, IHT.

I rischi di accuse generiche ci sono per tutti

Perché è una questione importante?

Troverete tanti bitcoiner in stato di eccitazione per queste evoluzioni. Il punto è che tutto ciò che viene dichiarato Security, ovvero contratto di investimento, si trasforma istantaneamente in un asset che è impossibile o quasi vendere negli USA, perché la cosa prevederebbe costose, lunghe e spesso cervellotiche procedure di registrazione.

Tra chi troverete felice di questi recenti attacchi ci sono in molti che sognano la chiusura di fatto di certi progetti, perché inquinerebbero lo spazio di purezza che Bitcoin sta provando a costruire.

Poi ci sono gli altri, quelli che vorrebbero vedere morire tutto il comparto, costi quel che costi. Certo è che in assenza di una legge chiara, il costo sarà l’avere un’agenzia, SEC, che fa quello che vuole da mattina a sera senza rendere conto a nessuno. Proprio a nessuno no, perché oggi Gensler, per quanto in veste personale, dovrà comparire davanti ad una commissione del Congresso.

E, prima di salutarci, ricordiamoci che non è SEC a decidere. SEC può avviare cause legali, ma caso per caso saranno i tribunali a scegliere.

Gianluca Grossi

Caporedattore ed analista economico. È divulgatore per blockchain, Bitcoin e criptovalute in generale. Solida formazione tecnica, si occupa del comparto dal 2015. Detenzioni: Bitcoin, Ethereum.

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