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Coinbase minaccia USA

Il TOP exchange crypto USA minaccia addio | Commento SHOCK

Coinbase sul piede di guerra: da Londra messaggio a Washington avvertono di esser pronti a cambiare aria.

I costanti attacchi di SEC al mondo delle criptovalute e dei loro operatori sta sortendo i primi effetti, probabilmente sperati a Washington e altrove. Il caso Bittrex nato ieri ha confermato quella che è la strada che il regolatore USA sembrerebbe preferire, andando ad attaccare un exchange che aveva comunque già deciso di andare fuori dagli Stati Uniti.

La stessa opzione sarebbe sul tavolo anche per un altro exchange, decisamente più importante per volumi e anche per rilevanza mediatica. Parliamo di Coinbase, che recentemente ha deciso di dare battaglia a SEC piuttosto che piegarsi al tentativo di un accordo.

E no, questa volta non si tratta di voci di corridoio, ma di quanto riferito in quel di Londra dal CEO del gruppo Brian Armstrong. Certo, potrebbe trattarsi di pre-tattica in vista di un processo molto complesso, ma parole tanto pesanti dovrebbero comunque essere tenute in considerazione, anche per valutare il clima che SEC ha creato negli USA.

Parla il CEO di Coinbase: tutte le opzioni sul tavolo

La dichiarazione è arrivata all’interno della Fintech Week di Londra, alla quale ha partecipato e all’interno della quale ha avuto modo di incontrare anche esponenti del governo UK, dichiarando successivamente l’apprezzamento per quanto si sta facendo dalle parti di Londra.

Tutto è suil tavolo, compresa la possibilità di spostarci [dagli USA, NDR] o qualunque altra cosa sia necessaria. […] Credo che gli USA abbiano il potenziale di essere un mercato importante per le crypto, ma almeno per ora non abbiamo la chiarezza in termini di regole di cui abbiamo bisogno.

Aggiungendo poi di nuovo:

Credo che in qualche anno se non dovesse arrivare la chiarezza regolamentare negli USA, potremmo considerare di investire di più in altri posti del mondo.

Il tutto mentre rispondeva ad una domanda dell’ex Cancelliere del Regno Unito George Osbourne, e quindi davanti ad un interlocutore d’eccezione in una conferenza altrettanto d’eccezione, cosa che contribuisce alla solennità della dichiarazione.

  • Pretattica per il processo?

Difficile a dirsi per ora, a poche settimane dall’inizio di una battaglia legale che sarà certamente lunga e dispendiosa e che vedrà Coinbase in prima fila, a sua detta, anche per difendere il resto del mondo crypto. Chiamata alle armi che però almeno per il momento non sembrerebbe aver sortito gli effetti sperati, complici anche vecchie ruggini tra diversi schieramenti.

C’è chi va via, e chi pensa di non metterci mai piede

In realtà l’atteggiamento di SEC – e la libertà che gli viene lasciata dalla politica che decide di non intervenire – non spinge soltanto chi è dentro ad abbandonare i confini americani. Il mondo crypto si sta disegnando anche per evitare gli USA, sia in termini di protocolli, sia in termini di progetti stablecoin. Basti pensare a Tether che ha pubblicamente dichiarato non di suo interesse il mercato USA.

Una situazione molto complessa, che secondo alcuni commentatori potrebbe costare agli USA il primato nel mondo finanziario. Difficile pensare che sia così per ora, con il dominio USA che sembrerebbe essere lungi dall’essere scalfito. Certe cose però, una volta arrivate alla discesa, possono procedere in modo molto rapido.

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