FTX potrebbe ripartire? La suggestiva ipotesi che è stata fatta circolare più volte a sproposito, pare stia solleticando le fantasie di qualcuno. E quel qualcuno è una società di venture capital che aveva già investito tanto nell’entità internazionale di FTX quanto invece in quella americana.
Secondo quanto è stato riportato da Bloomberg nella tarda serata di ieri, Tribe Capital avrebbe avvicinato diversi dei creditori top di FTX proponendo un abbozzo di piano per rilanciare l’exchange crypto caduto in disgrazia e aggiungendo al piano anche la proposta di avviare il finanziamento con 100 milioni di dollari, all’interno di un tentativo di raccoglierne almeno 250.
Un’altra notizia che ha contribuito ad una corsa importante per il token $FTT – che non appena è stata diffusa la notizia ha guadagnato oltre il 20%, salvo poi attestarsi su un più modesto ma comunque interessante +9%. C’è da fidarsi della proposta? Si sta davvero muovendo qualcosa di concreto per il rilancio di FTX?
Tribe Capital è una società di venture capital che esiste dal 2018 e che in passato aveva già investito in FTX, tanto sul conglomerato internazionale quanto sulla versione per gli utenti americani. E anche in virtù di questo specifico impegno passato – e di capitali portati a zero dopo il crack – ha manifestato interesse nel cercare di far ripartire l’exchange.
Un exchange il cui eventuale reset era stato insinuato prima da John J. Ray III – il nuovo CEO del gruppo che lo sta accompagnando durante la procedura fallimentare – sia da uno degli avvocati dello studio che sta seguendo il caso. Secondo quanto era stato riportato in quelle circostanze, si sarebbe trattato però soltanto di una delle possibilità a disposizione, per la quale mancavano comunque capitali importanti e che si sarebbero dovuti raccogliere presso terzi.
A scanso di ogni equivoco è bene sottolineare che la proposta non sembrerebbe essere recente. Arjun Sethi avrebbe infatti incontrato un comitato di creditori di FTX lo scorso gennaio, avanzando la propria proposta. Per dare un orizzonte temporale alla cosa, eravamo ancora nelle fasi iniziali del Chapter 11 e piuttosto lontani dall’afferrare nella sua interezza la situazione di FTX.
Perché l’exchange aveva comunque milioni di clienti – e un monte clienti di quel tipo fa gola a molti. Tuttavia fare i conti con i vecchi numeri come se questi potessero trasformarsi in nuovi numeri non è un’operazione intelligente da fare. Siamo piuttosto certi del fatto che in molti tra i vecchi clienti del gruppo guidato da Sam Bankman-Fried non vogliano più saperne dell’exchange e che mai tornerebbero ad utilizzarlo.
Piuttosto curioso il tempismo. L’incontro sarebbe avvenuto infatti lo scorso gennaio e soltanto oggi una persona informata dei fatti si sarebbe fatta avanti con Bloomberg per parlare del piano.
Staremo a vedere se l’intera questione si evolverà in qualcosa di concreto o se rimarrà un pour parler per guadagnarsi le prime pagine delle riviste crypto e Bitcoin. Tutto questo mentre in molti gridano alla manipolazione del prezzo di $FTT, il token un tempo legato all’exchange.
Token che tra le altre cose è difficile che farà parte di un eventuale piano di rinascita. L’occasione per emettere un nuovo token sarebbe infatti troppo ghiotta.
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